Insostituibile - Capitolo 21

4.1K 171 11
                                    

Aprire gli occhi e ritrovarsi finalmente nel proprio letto della propria casa, credo sia una di quelle poche sensazioni che riesce ad emozionare qualsiasi essere umano.
Dopo il viaggio di nozze in Italia, e dopo il breve e travagliato soggiorno a Houston da mio padre, svegliarmi nel letto dell' Angel's Heaven è un'emozione unica.
Lo è di più invece svegliarsi accanto a mio marito, che con i suoi radiosi occhi verdi mi fissa teneramente.
La sua mano che percorre leggiadramente il solco della mia schiena, mentre io sdraiata sulla pancia mi godo la tranquillità di questo intimo e beato momento. Con un sorriso raggiante sulle labbra e la tranquillità che splende nei miei grandi e scuri occhi.
Ma poi...
Come faccio ad essere sdraiata sulla pancia, se non riesco nemmeno a girarmi su un lato?
Sbatto ripetutamente le palpebre, e tristemente mi rendo conto che stavo sognando ad occhi aperti. Come sempre.

Fortunatamente sono all'Angel's Heaven. Ma il resto non è proprio perfettamente consono al mio sogno fatto ad occhi aperti.
Il mio sogno viene rovinato dal solo fatto che mio marito non è al mio fianco, e che io non abbia nemmeno la più pallida idea di dove si sia cacciato.
La tranquillità c'è. Menomale.
Sposto con un veloce gesto le coperte, e cerco con i piedi le mie pantofole.
Lancio anche una rapida e completa occhiata alla stanza, notando che nessun oggetto personale di Christian si trova nel raggio del mio campo visivo.

"Probabilmente sarà andato in ufficio" penso alzando le spalle, e declinando conseguentemente la questione.
Alle otto e mezza di mattina non credo sia poi così tanto strano, per gli altri eccetto me e gli scansafatiche, essere in ufficio. Ovvio.

Alzo le braccia in aria e stiracchio i muscoli nel miglior modo possibile, avvertendo quasi subito l'appagante senso di sollievo e lo scricchiolio delle ossa che si rimettono al proprio posto.
E per alimentare ancora di più questa sensazione decido di concedermi una rigenerante doccia calda.
Raggiungo a passo svelto il bagno in stanza e apro l'acqua della doccia per scaldare un po' l'ambiente.
Dopo aver sistemato anche un asciugamano pulito nell'apposito gancio per le tovaglie, mi sbarazzo rapidamente della vestaglia da notte ed entro sotto la doccia contemplando con una fugace occhiata le bottigliette di shampoo e bagnoschiuma allineate perfettamente.
"Mmm" è l'unico verso d'apprezzamento che si riproduce come un disco rotto nella mia testa, quando finalmente mi piazzo completamente sotto al getto.
Non c'è niente di più rilassante di una doccia calda quando sei praticamente a pezzi.
Sistemo il getto d'acqua in modo che mi colpisca dritto in faccia e rimango in questa posizione per una buona manciata di minuti, senza muovere nemmeno un muscolo.
L'acqua mi scivola addosso dolcemente, spazzando via ogni traccia di stanchezza e stress. Così canticchiando a casaccio diverse canzoni, mi insapono comodamente i capelli ed il corpo e mi lavo con altrettanto cura.
Alla fine la semplice doccia si protrae per una mezz'ora buona o forse anche di più, ma in compenso quando chiudo l'acqua sono totalmente rilassata.
Mi avvolgo quindi i capelli in un asciugamano più piccolo ed il corpo nell'asciugamano che mi ero procurata prontamente e mi avvio verso la cabina armadio in cerca di qualcosa da mettere.
Nonostante fuori faccia freddissimo, opto comunque per un outfit comodo e abbastanza leggero.
Tanto all'Angel's Heaven si soffoca dal caldo prodotto dai termosifoni.

Il continuo protestare del mio stomaco mi spinge a saltare l'asciugatura dei capelli, perciò dopo aver recuperato il mio cellulare mi avvio a passo svelto verso la porta della stanza intenta a raggiungere la cucina al piano di sotto e mangiare fino a sentirmi scoppiare.
Solo appena apro la porta della stanza padronale mi accorgo che, il silenzio che avvolgeva l'ambiente, non regna poi così tanto anche fuori.
Il piccolo soggiorno sul quale affacciano tutte le stanze del secondo piano è totalmente invaso dal rumore assordante della musica alzata a tutto volume.
Rude, dei Magic si riproduce ad un volume insopportabile per un orario mattutino, spingendo anche me a strizzare gli occhi infastidita.
Ed io amo Rude.
Mentre rifletto su chi possa essere l'autore di questo disordine, chiudo la porta della stanza e mi avvio verso la rampa di scale che conduce al piano inferiore.
L'unico nome che fa capolino nella mia testa ancora parzialmente addormentata, è quello di Evan.
"Ovvio, abituato a quei volumi potenti non si accorge nemmeno del baccano che fa" penso storcendo la bocca in una smorfia.

Insostituibile Amore [3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora