Passato.
Dopo aver prenotato la fermata dell'ascensore, mi fermo un attimo per ricomporre le idee e tenere a bada un forte mal di testa ed una serie di dolori al ventre.
Appoggio la schiena sulla parete metallica della cabina e sospiro pesantemente.
Ho appena salutato mio marito all'aeroporto, e sto raggiungendo l'appartamento di mio fratello e mia cognata per passare il resto delle 48 ore che mi rimangono da sopportare prima del ritorno di Christian.
Non so se essere felice o meno per la sua partenza. Per un attimo mi sembra di essere ritornata a rivivere le vicende di qualche mese fa.
E se fosse una ripetizione di tutti quei eventi spiacevoli che sono stata costretta a vivere?
Rabbrividisco al solo pensiero e scuoto la testa. È impossibile però.
La prima cosa che ho fatto appena siamo atterrati a New York, e dopo aver scoperto dell' improvvisa ed urgente partenza di Christian per il Texas, è quella di farmi prontamente aggiornare sulla posizione di Ben. Il fatto che lui sia rinchiuso in una cella, nella medesima prigione dove è rinchiuso anche Jack, è un grandissimo sollievo.
Certo, non posso cullarmi nella gioia dell'assoluta tranquillità.
Non é che gli manchino altri scagnozzi in giro ovviamente!
Ma è già qualcosa di positivo che le due "teste principali" dei nostri peggiori problemi siano al fresco. Più o meno.
Il trillo del campanello dell'ascensore mi riporta sulla terra. Così, dopo essermi stampata un sorriso sulle labbra, mi preparo ad affrontare il peggio.
Beatriz.
Esco dalla cabina dell'ascensore e mi incammino lungo il corridoio.
È stata l'unica, senza contare me ovviamente, ad opporre una salda resistenza alla partenza di Christian.
Secondo lei, considerando che si tratti sempre di un impegno lavorativo, era più ragionevole mandare Bryan in Texas. Era contrariata dall' affrettata decisione presa da Christian sul sospendere il viaggio di nozze per il lavoro.
E tuttavia non potrei darle completamente torto.
Anche io sono rimasta un po' delusa dalla velocità con cui ha scaricato me ed il nostro momento di unione.
Ma alla fine ho pensato ragionevolmente.
È da più di tre mesi che non si dedica al lavoro con la stessa devozione di prima.
Tra il periodo di convalescenza, il matrimonio e il viaggio di nozze sono passati decisamente troppi giorni.
Sarebbe da egoisti allontanarlo ulteriormente dall'azienda per tenermelo stretto secondo i miei capricci. Ci sono moltissime persone che confidano sulla responsabilità di Christian, e non vorrei essere io il terzo incomodo tra lui ed ognuno di loro.
Preferirei averlo lontano adesso, che non poterlo vedere nei giorni che precedono e succedono il parto.
La nascita dei gemelli è alle porte ormai. Mancano quattro mesi scarsi e finalmente avremo tra le braccia i frutti del nostro amore.
Avrò più bisogno delle sue attenzioni in quelle circostanze, non adesso.Beatriz mi apre la porta proprio mentre sorrido felicemente.
Il suo viso cupo si modella in un' espressione di pura gioia nel vedermi davanti alla porta di casa sua. E ciò rende felice anche me.
Almeno ho la certezza che sia felice di avermi in mezzo ai piedi!
"Abby, che piacere vederti!" mi saluta allegra "Su, entra".
"Grazie" sorrido educatamente e varco la soglia della porta, sentendomi subito a casa quando il caldo ambiente mi avvolge completamente.
Nonostante i terribili ricordi che porta questo luogo, non posso non ricordare almeno quelli più piacevoli vissuti con mio fratello.
Era nostro solito bighellonare qui quando non avevamo niente di più interessante da fare, ma adesso che ognuno ha una propria vita sono cambiate più cose. E ammetto che, nel piccolo, mi mancano le giornate passate in sua compagnia.
"Comportati pure come se fossi a casa tua" dice Bea, prima di scoppiare a ridere per le sue stesse parole "Oh scusa Abby, questa è casa tua".
"Non fa niente" sorrido e la tranquillizzo con un gesto della mano, mentre cammino verso il divano ad L piazzato al centro del soggiorno "Lo hai reso un posto davvero carino. Era da tanto che non venivo qui, e si vede chiaramente che c'è lo zampino di una donna".
"Hai ragione. Questa è la tua prima volta dopo..beh, dopo tutto quello che é successo vero?" domanda.
Annuisco senza però replicare una parola.
"Bene, spero di rendere piacevole il tuo soggiorno allora" annuncia a petto alto "Vuoi qualcosa da bere?".
"Gradirei un po' d'acqua, ho lo stomaco sottosopra oggi" farfuglio rapidamente.
Mentre Bea raggiunge la cucina, io mi tolgo la giacca sospirando di sollievo.
Credo di averla beccata in uno dei suoi giorni allegri. Ultimamente è più tesa e scorbutica come mai.
Visto che si tratta della sorella di Christian non vi è nulla per cui meravigliarsi. Ma nel suo caso è possibile farlo visto che non è mai stata così. Credo che si sia imbattuta in qualche inconveniente, e credo che sia il caso di indagare sulla questione.
"Ecco l'acqua" sorride portandomi un'intera bottiglia.
"Scusa?" domando confusa.
"La bottiglia. Volevi dell'acqua Abby".
Accantono i miei pensieri e prendo ciò che mi porge.
"Stai bene?" si informa lei, prendendo posto accanto a me.
"Certo. Ero solo sovrappensiero" spiego "Mi sono solo distratta per un attimo".
"Pensi a mio fratello?" domanda essendo sicura di centrare il bersaglio.
Prendo un sorso d'acqua dalla bottiglia e scuoto la testa. "In realtà stavo pensando a te. Sei sicura di stare bene? Ultimamente sei tesa".
Il suo viso cambia espressione. Il sorriso prova a spegnersi, ma testarda com'è tenta di negare l'evidenza tirando al massimo le labbra in su.
"Che problemi potrei avere io? Sto benissimo" risponde in tono falsamente pacato "Ho solo un po' di pressione al lavoro, per il resto va tutto bene".
"Ed è solo questo? Tra te e Christian va tutto bene? Sei scontrosa anche con lui Bea"
"Ma no" ridacchia nervosamente "È che sono contro la sua scelta".
"Forse tuo fratello è troppo impegnato per accorgersi di ciò che provano gli altri, ma io no. Lo vedo che sei differente. Non è da te interferire con le decisioni degli altri. Almeno, non con quelle riguardanti argomenti futili".
"Avevo ragione a dire che sei infastidita dalla partenza di Christian" cambia discorso "Potevi pure impedirgli di partire sai?".
La guardo con gli occhi chiusi a fessura, provando ad incutere timore nella forte personalità di Bea.
I miei sforzi però non hanno molto successo, poiché lei non si scompone minimamente.
Che credevo di ottenere dalla sorella di mio marito?
"Ok, lo prendo come se non avessi voglia di aprirti con me?" chiedo scocciata.
Non è una domanda del tutto sincera visto che noi due ci siamo sempre confidate tutti i segreti.
"Sai che non è così" annuncia lei infastidita dalle mie parole "Sbaglio o mi sono sempre aperta con te? Non puoi dire che non ho voglia di parlare".
"Allora ammetti che c'è qualcosa?"
Ruota gli occhi al cielo e sbuffa "No Abby, non c'è proprio niente. Sono solo stanca per via del mio lavoro".
Con estrema insistenza mi lancio a chiederle altre informazioni, ma la voce di mio fratello cattura la nostra attenzione.
"Principessa, sei già arrivata? Ti avevo detto che sarei venuto a prenderti in aeroporto" scende rapidamente le scale che portano al piano superiore, e si avvicina a noi due.
Saluta Bea con un veloce bacio sulla testa, al quale lei non reagisce in nessuna maniera.
Quindi è lui il problema eh?
Successivamente si avvicina a me, e mi abbraccia con affetto.
"Com'è andato il viaggio? Piaciuta la sorpresa che ha organizzato Christian?" si informa, prendendo posto accanto a me.
"E lo devi pure chiedere? Mi è piaciuta un mondo. E devo ringraziare Meredith e la mamma per averlo aiutato".
"Ne sono felice" sorride "Mi dispiace che sia stato interrotto però".
Faccio una smorfia e declino intelligentemente il discorso.
Se vogliono farmi pesare la questione sono sulla giusta strada.
"Non fa niente" sospiro "L'azienda ha più importanza".
"Non penso proprio" borbotta Bea "Si parla di occasioni che non capitano più nella vita, almeno non con la stessa magia della prima volta. Perché sprecarle per lavoro?"
"Christian mi ha detto che sarebbe andato tutto a mio favore" aggiungo in difesa di mio marito.
"E come? Quale potrebbe essere il vantaggio?" continua lei in tono aspro.
Faccio spallucce. "Non me l'ha voluto dire".
"Ecco, non lo sai. E non vi è nessun vantaggio fidati".
"Se Christian ha detto che sarà a suo vantaggio, vorrà dire che le cose stanno così" prova a chiudere il discorso Trenton, ma senza ascoltarlo Bea continua ad accanirsi contro al fratello.
"Lo difendi?" domanda stupita "Non vedo quale sia il motivo per cui adesso lo difendi! Sono pienamente sicura del fatto di non apprezzare il suo gesto. Io non mi sarei stata con le mani in mano se mio marito avesse provato a scaricarmi in questa maniera" conclude sfidando mio fratello.
Non promette nulla di buono la mia permanenza qui.
"Credo che le tue parole siano l'astrazione dei tuoi fatti concreti" dice in maniera, a me, poco chiara "E non mi sembra di averti scaricata per i miei impegni. Ho sempre pensato che la mia priorità fossi tu!" ribatte.
Sentendo le sue parole mi addolcisco io stessa, ma la mia amica non sembra piegarsi.
Tale fratello, tale sorella.
Ma come ci riesce?
"Non intendo proseguire questo discorso con te e soprattutto riguardo la nostra relazione" inveisce lei "La questione non ti riguarda minimamente".
Mio fratello allora la fulmina con lo sguardo, ma Bea non demorde ancora. Gli tiene testa e si impunta sulla sua opinione.
Ad un certo punto, in mezzo al loro muto battibecco, io mi sento di troppo.
"Non mi sembra il caso di ingrandire così tanto la questione" mormoro in tono decisamente più tranquillo e pacifico"E allo stesso modo, desidero che anche voi la smettiate di discutere per questa faccenda".
I due litiganti non preferiscono parola, così colgo l'occasione per separarli e indagare sulla faccenda con il pezzo più debole. Mio fratello.
"Trent, potrei chiederti un favore?"
Scrolla di dosso il fastidio che prova per Bea e mi rivolge un sorriso tirato.
"Dimmi Principessa".
"Ecco, vorrei che mi accompagnassi per una passeggiata" butto giù "Ho bisogno di distrarmi un po dai pensieri sul viaggio di Christian, magari se mi porti da qualche parte mi sentirei meglio".
Mio fratello esita un po', lanciando anche delle occhiate all'orologio che tiene al polso.
So perfettamente che dovrebbe essere in ufficio per il suo turno mattutino, ma la questione tra lui e Bea è decisamente più importante. Almeno, per me lo è.
"Posso accompagnarti io" si offre Bea, mandando a rotoli il mio piano.
"Esatto, perché non ti fai accompagnare da lei? Dopotutto é sempre meglio uscire con una ragazza. Credo che sarà più proficuo in questo momento".
"Non te l'ho chiesto per i vantaggi che potrei acquisirne" mormoro contrariata "E senza offesa Bea, volevo solo passare del tempo con mio fratello. A mio parere ci siamo allontanati troppo ultimamente, ma credo che i suoi impegni siano più importanti rispetto al rapporto che ci lega. Non fa niente, vorrà dire che starò qui".
Mi fingo offesa e delusa dal comportamento di Trenton e, per aggiungere un po' di sale alla questione, prendo la borsa e mi alzo dal divano. "Userò la stanza degli ospiti se non vi dispiace, fate come se non esistessi".
Mentre raggiungo a passo fin troppo lento lo scalone che porta al piano superiore, prego mentalmente che mio fratello si faccia persuadere dal mio comportamento. E, come da me richiesto, attira la mia attenzione per scusarsi.
Sorrido e festeggio mentalmente la mia vittoria, mentre fuori mostro finta compostezza.
"Mi dispiace Principessa, non era mia intenzione farti capire che non avessi voglia di spendere tempo con te" sussurra dispiaciuto "Avevo ripensamenti solo perché dovevo partecipare ad una riunione in ufficio, ma nulla è più importante di te. Chiamerò papà e gli farò presente della situazione".
Questa volta sono io ad essere dispiaciuta. Forse ho esagerato.
"Trent, credo sia meglio rimandare a stasera. Non credevo avessi degli impegni importanti".
"Assolutamente" ribatte sicuro "È più importante passare del tempo con te. Il lavoro può aspettare".
"Se fossero tutti come te non si creerebbero tutti questi problemi" si aggiunge la mia amica in sottofondo.
"Suvvia Beatriz" sospiro esasperata "Ti stai creando problemi su problemi. Io sono tranquillissima, e sono d'accordo con Christian sul dare rilevanza al lavoro. È da moltissimo tempo che non presta attenzione all'azienda".
In risposta ricevo un vago gesto con la mano, che ricambio con il mio silenzio.
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Insostituibile Amore [3]
CasualeSequel di: Irresistible Tentazione ||My Man Trilogy 1|| Incorreggibile Bastardo ||My Man Trilogy 2|| TRAMA Ti avvolgerà il vuoto. Attorno a te sarà tutto buio. Non avrai certezze, non avrai nessuno. Non saprai dove andare, nè cosa fare. In quel mome...