Insostituibile - Capitolo 34

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(Nella foto Taylor Schilling, come Cynthia Smithson)

CHRISTIAN.

Sfoglio con attenzione l'ultimo plico di documenti che Cynthia mi ha appena passato, contemporaneamente annotando in un foglio a parte le più importanti informazioni che riesco a ricavare dai vari moduli, contenenti i termini dell'accordo di fusione, che Gérard O'Pry si è impegnato a mandare alla mia segretaria.

Di comune accordo, Gérard ed io, abbiamo deciso di fissare le due date per l'inaugurazione della sede americana e francese dell'azienda per il mese di febbraio: giorno cinque per l'inaugurazione della sede centrale qui a New York e giorno dieci dello stesso mese per l'inaugurazione della filiale a Bordeaux. Con uno stacco di ben cinque giorni per permettere a tutti i partecipanti - prevalentemente il team americano - di raggiungere la cittadina francese per prendere parte della grande festa organizzata dal mio socio stesso.

Nonostante manchi quasi un mese per l'apertura della sede a New York, il carico di lavoro che si è accumulato in queste settimane, nei miei giorni d'assenza, sembra poter protrarre i lavori per più del tempo a disposizione. Ed è asfissiante. Un notevole peso grava sulla mia testa, e la recente pazienza e poca fiducia che Gérard si preoccupa di mostrare nei miei confronti - sfiducia incrementata dalla mia mancanza di attenzione agli affari aziendali a causa dei miei problemi personali - non è di certo un punto a mio favore. Mi sembra di poter impazzire da un momento all'altro.

Ma fortunatamente c'è Cynthia.

Per quanto mi costi ammetterlo il suo contributo, nel diminuire il più possibile il carico di lavoro, è un immenso sollievo per me. Nonostante lei continui ad affermare che questo non sia il suo campo, che non abbia mai avuto a che fare con questo genere di quantità di lavoro, ho notato che al contrario è molto attiva. Se la cava piuttosto bene.

La determinazione con la quale porta a termine le sue mansioni è strabiliante. E devo la sua presenza nella mia azienda ad Abby. Se non fosse stato per lei a quest'ora non mi sarei potuto avvalere dell'aiuto di una mente tanto brillante quanto quella di Cynthia.

Non posso dirglielo ma, in un solo mese dall'assunzione, questa ragazza ha già la mia completa attenzione e stima.

E non è cosa da poco!

Cynthia è seduta dall'altro lato della mia scrivania e da quasi due ore non smette di leggere i fogli che ininterrottamente io continuo a passarle, mostrando ai miei occhi l'impegno e la dedizione che mette nel voler svolgere il più correttamente e velocemente possibile il suo lavoro qui in ufficio: essere il mio braccio destro.

È davvero un portento.

Ma ha un modo di approccio al lavoro totalmente diverso da quello che di solito assume Josè - il mio segretario ancora non rientrato dalle sue vacanze natalizie – e che io ormai ho imparato a sopportare. Lui non sa proprio cosa significhi lavorare in silenzio e spesso e volentieri si disperde in vari discorsi su svariati argomenti quasi sempre per niente rilevanti ai fini di ciò che facciamo in quelle circostanze. Lei, invece, ha tutto un suo modo di atteggiarsi quasi come se vivesse in un altro mondo parallelo: non fa assolutamente niente – oltre lavorare – e non dice proprio nulla che non sia fuori dall'ambito lavorativo. A volte sembra quasi che la infastidisca un po' parlare con me, e quasi sempre sono giunto alla conclusione che questo suo atteggiamento sia in qualche modo una diretta conseguenza del tono poco cordiale che ho assunto nei suoi confronti quando si era presentata a me per essere assunta.

E non mi dispiace minimamente.
Anzi, così facendo non fa altro che aiutarmi nel mio obiettivo di mantenere debite distanze da lei.

E posso statuire con certezza che - questo mio evitare come la peste di socializzare con questa ragazza - non si tratta di poca fiducia nel sentimento che nutro nei confronti di mia moglie.

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