Capitolo 5

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La sveglia suona, la vorrei buttare per terra e farla in mille pezzi ma mi contengo almeno per stamattina. Mi vesto velocemente mi pettino prendo lo zaino ed esco. Fuori piove maledizione! Cerco le chiavi per rientrare a casa ma con la fortuna che mi perseguita le ho lasciate nel golfino, brava Lydia davvero sei mitica. Sono in ritardo e il bus sarà già passato quindi mi tocca pure farmela a piedi sotto la pioggia senza un giacca fantastico davvero! Inizio a correre cercando di non arrivare tardi a lezione. Anche se a me piace la pioggia non posso negarlo, amo vedere le piccole gocce che si infrangono sul vetro e si uniscono tra di loro, mi piace sentire la pioggia che casca velocemente sul mio viso e amo i capelli bagnati mi danno un senso di libertà,amo vedere il cielo grigio forse perchè rispecchia il mio animo. Da piccola quando eravamo tutti al mare e iniziava piovere facevo di tutto pur di entrare in acqua e farmi il bagno. Da lontano riesco ad intravedere la mia scuola e fuori nel giardino non c'è anima viva quindi la campanella sarà già suonata da un pezzo, entro dentro l'enorme e edificio e la signora della segreteria mi manda nella piccola stanzina dove devo aspettare la prossima lezione. Decido di prendermi un thè dato che sto congelando e intanto le scene di ieri mi tornano in mente.. lui che mi abbraccia che mi scosta i capelli dal viso e mi asciuga le lacrime, mi sorride dolcemente e poi si alza e sparisce nella direzione opposta alla mia. Non so cosa abbia quel ragazzo così misterioso che mi affascini così tanto, ero stata chiusa nel mio bozzo troppo tempo mi ero costruita delle mura impossibili da distruggere... almeno così pensavo perchè con un semplice sguardo è riuscito a scavarmi nel profondo come nessuno ha mai fatto, e quegli occhi marroni mi tormentano.Un sacco di domande si pongono l'una sopra l'altra. tipo 'perchè si è interessato così tanto a me.' ' cosa ci faceva nella foresta?' 'perchè mi ha abbracciato?' ' dove stava andando quando se ne è andato?'

-SIGNORINA- una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare.

-Si?- dico distrattamente

-Finalmente, la campanella è suonata deve entrare in classe.- sbuffa la bidella.

gli rivolgo un sorriso timido e mi avvio in classe,la porta è aperta entro sussurrando un buongiorno al professore mentre lui mi guarda in attesa di una buona giustificazione per aver saltato la lezione.

-mi scusi professore ma avevo perso l'autobus e sono dovuta venire a piedi quindi non sono arrivata in tempo.- dissi abbassando lo sguardo.

La professoressa matematica fa il suo ingresso, la matematica quanto la odio, forse perchè non ci capisco niente eppure per quanto mi sforzi non riesco a risolvere nemmeno un espressione. Sento uno sguardo addosso mi volto e incontro i suoi occhi ,mi rigiro subito e lo sento ridere. la campanella per fortuna suona e per evitare di fare figuracce parlandoci esco dalla classe forse un po troppo velocemente dato che inciampo nella cartella, chiudo velocemente gli occhi pronta allo schianto ma due braccia mi prendono per la vita e mi riportano su un attimo prima che cascassi come un sacco di patate. Non ho il coraggio di aprire gli occhi so già che é lui, lo riconosco dal suo profumo  anche se i miei occhi bramano dalla voglia di rivedere quel viso che mi incanta e quindi le mie palpebre decidono di aprirsi automaticamente,mi sta guardando e avvicinandosi al mio orecchio mi sussurra

-Stai attenta rischi di farti male- e posa le sue labbra sulla mia fronte mi sorride e mi lascia la vita uscendo dalla classe. Un senso di vuoto si impossessa di me forse dovrei cadere più volte.

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