Capitolo 33

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Mi sento sempre più debole e stanca vorrei fermarmi per riprendere fiato ma non posso non adesso che potrei essere cosi vicina dal riportare mio fratello nel mondo dei vivi, continuo a ripetere a voce alta le parole  tendendo ben salde le mani dell'originale cercando di ricavare ancora più forza ma non ci riesco, sento il  sangue scendere sempre più velocemente dal mio naso e dalle orecchie e mi stupisco di quanto autocontrollo abbiano questi vampiri per non saltarmi addosso e dissanguarmi completamente. Continuo a sentire la voce di Zack che urla il mio nome cercando disperatamente di farmi smettere dato che questo incantesimo potrebbe prosciugarmi e uccidermi in un batter d'occhio ma cerco di non pensarci e di immaginarmi molteplici scene dove riabbraccio mio fratello. Una barriera si è creata intorno a me Rebekah e un turbine di foglie, terra , rami gira intorno a tutti noi sempre più forte fino a quando Rebekah si stacca da me e io apro gli occhi cercando di ritrovare l'equilibro, Prima di schiantarmi al suolo Elijah mi prende e mi passa come se fossi una bambolina a Zack che vorrebbe ammazzarmi e baciarmi nello stesso momento. Vedo un ammasso di polvere nera sopra le ceneri che piano piano si dissolve lasciando spazio al corpo di mio fratello, solo che è immobile e pallido. Non resisto più e chiudo gli occhi per un attimo ma cado in un bellissimo sonno privo di sogni .

Mi risveglio sul mio divano con una coperta addosso e la testa che minaccia di scoppiare come se un martello pneumatico mi stesse martellando il cervello, ma nonostante tutto mi alzo; mi sento una anziana piena di dolori da non riuscire nemmeno a camminare.

"Lydia stai bene?" chiede Zack venendomi incontro .

"A parte il dolore lancinante alla testa e il non riuscire nemmeno a camminare tra un po ,tutto bene" dico ironica.

"Ti lamenti pure, potevi rischiare di morire" dice con un tono arrabbiato assottigliando gli occhi.

"Ma sono qui ancora viva" dico avvicinandomi a lui"e posso fare questo" dico posando le mia mani sul suo petto per poi baciargli il collo, lo sento rilassarsi e sospirare. Sorrido e poi la preoccupazione si fa spazio in me come un fulmine.

"Lui dov'è?" chiedo guardando ogni punto del salotto.

"È su in camera,  non si è ancora svegliato ma respira"

mi stacco da lui subito e corro per le scale nonostante le ossa sembrino cedere ad ogni movimento e la testa esplodere. Mi precipito in camera mia e lo vedo li disteso su letto, mi inginocchio accanto a lui e gli prendo la mano stringendola forte e poi scoppio in un pianto liberatorio, non so per quanto tempo resto li a piangere in silenzio senza lasciarli la mano so solo che ad un certo punto sento un movimento sul letto, subito alzo lo sguardo su di lui  e lo vedo mentre apre lentamente gli occhi. Mi alzo con un balzo dimenticando mal di testa , peggiorato dopo tutto questo tempo a piangere, e dolori vari.

"Lydia?" chiede in un sussurro.

"si" sussurro a mia volta precipitandomi tra le sue braccia.
Lo sento mentre mi stringe forte , riinizio a piangere come una bambina eppure dovrebbero essere finite le lacrime dopo averne fatto un uso così eccessivo.
"Non posso crederci, non posso crederci" dico tra un singhiozzo e l'altro senza accennare minimamente a staccarmi dalle sue braccia.
"Nemmeno io riesco a crederci Lydia, come diavolo hai fatto?"
Tiro su con il naso e mi asciugo le lacrime con la mano per poi concentrarmi sul suo viso al momento leggermente pallido e confuso, i capelli rossicci come i miei ,spettinati e sporchi e gli occhi verdi vispi come quelli di nostro padre...
"Ho fatto un incantesimo" gli dico anche se dovrebbe arrivarci da solo.

"Questo lo so, ma c'é un solo incantesimo per riportare in vita i morti ed é uno dei più pericolosi che io conosca" dice studiando ogni particolare del mio volto come se volesse farmi ammettere di averlo fatto nonostante sia palesemente evidente.

"Be ho rischiato un po" dico spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio "ma Caleb avevo a portata di mano un incantesimo che ti avrebbe riportato da me, tu avresti fatto la stessa cosa non puoi arrabbiarti con me." Dico increspando le labbra screpolate.
"Hai ragione, vieni qui piccolo essere" dice stringendomi in un caloroso abbraccio, non potrei descrivere minimamente la felicità che provo in questo momento mi sento al settimo cielo. Ce l'ho fatta l'ho riportato da me e adesso nessuno me lo porterà di nuovo via, mai più. Lo sento sbadigliare sulla mia spalla e mi stacco dal suo abbraccio.
"Dormi adesso" dico dandogli un bacio sulla fronte per poi sistemargli meglio le coperte. Lo vedo annuire e chiudere gli occhi per addormentarsi subito. Lo guardo per l'ultima volta con un sorriso a trenta due denti e poi chiudo la porta della stanza,scendo giù e mi incanto a vedere Zack che legge tranquillamente sul divano; con la camicia a quadri aperta fino a metà pancia, lo sguardo serio e magnetico e la bocca piegata in un lieve sorriso. Mi avvicino in punta di piedi cercando di non fare rumore ma naturalmente si accorge subito di me dato che ho un ragazzo con dei poteri sovrannaturali che sente qualsiasi rumore anche a dieci chilometri di distanza.
"Un giorno riuscirò a spaventarti" sbuffo buttandomi sul divano accanto a lui.
"Tu continua a sperarci" dice avvicinandosi. Alzo gli occhi al cielo e lui mi sussurra "sei sexy quando alzi gli occhi al cielo" e dopo di che inizia a baciarmi lentamente il collo facendomi mugugnare parole incomprensibili, non resisto e gli tolgo la camicia con un colpo secco facendo volare via i bottoni. Punto i miei occhi verdi nei suoi marroni e mi ci perdo, Lui é una calamita mi attira costantemente a se non potrei andare avanti senza questo ragazzo che mi ha tirato fuori dalle tenebre e mi ha riinsegnato come vivere. Mi sfila la maglia e mi sgancia il reggiseno , mi guarda e mi bacia con passione e foga, un bacio selvaggio che potrei dare solo a lui.

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