«Com'è piccolo il mondo!»

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Sam era emozionatissimo, era da quando era piccolo che sognava quel giorno (Avvocato Samuel Winchester!). Se lo sentiva: da quel caso dipendeva il suo futuro...
Vide Jessica in mezzo al pubblico, era davvero bella, anzi gli sembrò la donna più bella in aula, indossava un delizioso vestitino azzurro, probabilmente comprato per l'occasione, che metteva in risalto i suoi lunghi capelli biondi.
"Guarda Jess! Ora ho un caso importante!" Gli era toccato l'onere e l'onore di torchiare la querelante. Ripassò il foglio su cui erano scritte le domande, non poteva permettersi d'impappinarsi davanti a tutti, alcune le aveva stilate lui, altre invece i suoi colleghi ed erano veramente perfide, si domandò per l'ennesima volta se era davvero il caso di fargliele. Infilò una mano nella valigetta per accarezzare la scatola contenente la bilancia portafortuna. "È il mio primo caso, portami buono!"
Entrarono Pamela Barnes con un braccio ingessato e i suoi due avvo... «Oh mio Dio! Ma sono Gabriel e Charlie!» rantolò Sam.
«Ma com'è piccolo il mondo, Winchester!» sghignazzò Peterson.
In quel momento capì perché l'avevano messo nel pool: speravano che vedendo il suo ex stagista interrogare la querelante, Richard sarebbe stato meno efficiente a obbiettare alle loro domande.
Doveva fargli capire che lui non c'entrava...
"... d'ora in poi la bilancia della giustizia dovrà pendere solo dalla tua parte, tranne quando non ti scontrerai in aula con uno di noi."
Sam tirò fuori la bilancia e aspettò che Novak la vedesse poi abbassò il piatto che era per aria, il messaggio era chiaro: la bilancia della giustizia, stavolta, doveva pendere dalla parte di Gabriel, Charlie e della loro assistita.
L'avvocato spalancò gli occhi sorpreso, poi gli sorrise.
«Winchester! Si può sapere che cosa sta facendo? Metta via quella cosa!» gli sibilò Roman.
A entrambe le parti vennero accordati 15 minuti per illustrare le loro argomentazioni, prima si alzò Gabriel che in 6 minuti spiegò che la sua assistita era caduta da una delle scale della ditta "All for House", fratturandosi un braccio e a causa di ciò aveva perso il lavoro in una piccola impresa di pulizie. La sua intenzione era dimostrare che quelle scale non erano sicure come veniva reclamizzato e che il querelato doveva pagarle sia le spese d'ospedale sia un indennizzo per la perdita dell'impiego. Poi toccò a Roman che spiegò che se non si presta la dovuta attenzione tutto può diventare pericoloso, che la ditta "All for House" era da anni famosa per gli articoli per la casa, che pagava lo stipendio a migliaia di famiglie... al 15° minuto il giudice l'avvertì che il tempo era scaduto.
Charlie si fece spiegare nei dettagli da Pamela la dinamica della caduta, poi lasciò il teste alla difesa.
Era giunto il momento di Sam. «Su, Winchester, vai e distruggila!» lo esortò Roman.
Si sentiva gli occhi di tutti addosso, mai e poi mai avrebbe immaginato che avrebbe dovuto scontrarsi con Gabriel e mai l'avrebbe desiderato. «Signora Barnes...» esordì.
«Signorina» lo corresse, lanciandogli un'occhiata maliziosa.
«Va bene, signorina, prende qualche psicofarmaco o eccede nel bere?» chiese leggendo gli appunti.
«Ho capito dove vuole andare a parare, la risposta è no, quando son salita su quella scala ero perfettamente in grado d'intendere e di volere.»
«Si limiti a rispondere sì o no, le valutazioni lasciamole da parte» interloquì il giudice.
«Sì, Vostro Onore. No, non prendo psicofarmaci e non eccedo nel bere.»
«La pulizia degli uffici non è la sua unica fonte di reddito, vero?»
«Obiezione! Non pertinente!» disse Gabriel.
«Vostro Onore, la signorina Barnes ha fatto causa ai nostri clienti perché, sostiene, la caduta le ha fatto perdere il lavoro ma se ha un'altra fonte di reddito, il risarcimento danni potrebbe essere inferiore.»
«Obiezione respinta, risponda alla domanda.»
«Le pulizie sono la mia unica fonte di reddito.»
«Le ricordo che è sotto giuramento, non fa anche la veggente?» Mormorii in aula.
«È vero: ho questo dono ma non mi faccio pagare.»
«Se è una veggente, com'è che non aveva previsto che sarebbe caduta?»
«Obiezione! Sotto processo non è la mia assistita ma la ditta "All for House".»
«Accolta.»
«Voglio comunque rispondere alla domanda» disse la Barnes.
«Pamela, no! Non sei obbligata!» esclamò Gabriel.
«Possiedo un dono su cui non posso avere il controllo, come viene, va...» Guardò Sam dritto negli occhi. «In questo momento vedo che l'amore entrerà presto nella sua vita.»
«Ma io sono già fidanzato!» La frase gli era uscita d'istinto, solo qualche istante dopo si rese conto che lei, per sbaglio, gli aveva passato la palla e lui aveva fatto canestro, probabilmente la Barnes, vedendo che non portava alcun anello, ne aveva dedotto che era single, aveva voluto lanciarsi in una divinazione per impressionare i giurati ma le era andata male. Vide Gabriel stringersi la radice del naso, come faceva quando era nervoso, e Charlie guardarla come se volesse strangolarla.
"Non possono neanche fare obiezione perché sono davvero fidanzato. Mi dispiace, Gabriel, devo proseguire..." «Nella sua famiglia...» Si bloccò. No, non poteva continuare a massacrare la querelante. «Signor giudice, non ce la faccio a procedere...»
«Prima udienza, eh? Capita, forse uno dei suoi colleghi vuole subentrarle.»
«Vengo io» disse Roman, strappò il foglio dalle mani di Sam che tornò avvilito al suo posto.
«Winchester» gli sibilò "Lucifer" «come avvocato fa proprio pena, aveva appena segnato un punto ed è scappato con la coda fra le gambe! Speriamo solo di rimediare alla pessima figura che lei ha appena fatto.»
«Non mi è sembrato giusto rivolgerle quelle domande. Molte non hanno neanche attinenza con il caso» borbottò Sam. Seguiva a stento il dibattito, Roman chiedeva alla Barnes se avesse avuto dei casi di pazzia, depressione o suicidi in famiglia e Gabriel obbiettava che non era pertinente.
«Sono comunque necessarie, vediamo se capisce da solo il perché» rispose Peterson.
«Sfiancare la querelante e far impazzire il suo avvocato?»
«Chi quel rospetto? Anche ma è soprattutto un motivo economico: siamo pagati a ore, più tempo stiamo su un caso e più ci pagano, capito ora?»

Il giudice dispose una pausa di due ore per il pranzo.
«Si ricordi che ora è il nostro studio a passarle lo stipendio, quindi se ci sarà una prossima volta, legga tutte le domande che sono state concordate» ringhiò Roman a Sam.
«L'unica nota positiva è l'aver detto che era fidanzato, una presunta veggente che sbaglia clamorosamente è quello che ci vuole» ghignò Peterson.
«Ma io sono davvero fidanzato! Eccola!» indicò loro Jessica che si stava avvicinando sorridendo.
«Allora non è stato un suo lampo di genio ed io che ci avevo sperato!»
«Hai perso la scommessa! Pagare, Nick, pagare! Winchester, noi andiamo a pranzo, ci vediamo dopo.»
«Tesoro, si può sapere perché ti sei bloccato? Stavi andando così bene...» chiese Jessica.
Sam stava per risponderle, quando fu interrotto da una voce alle sue spalle, fin troppo familiare.
«Salve! Io sono Gabriel Novak e lei dev'essere Jessica, Sam mi ha parlato molto di lei e mi ha detto che vuole riprendere gli studi, ha già deciso che indirizzo prendere?»
«Ehm... a dire il vero, no.»
Sam si girò guardarla sorpreso: aveva sempre detto che voleva laurearsi...
«No?» ghignò Gabriel. «Ma signorina, deve sbrigarsi a scegliere, tra un po' scade il termine per presentare le domande di ammissione.» Dopo aver lanciato un'occhiata eloquente a Sam, se ne andò.




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