«Che ne dite di festeggiare?»

225 21 4
                                    


Sam si guardò allo specchio, passandosi le dita fra i capelli con una smorfia di disappunto: per ora gli erano ricresciuti solo di tre centimetri, ci sarebbero voluti mesi prima che tornassero lunghi come prima, sospirando, posò il righello e finì di vestirsi, indossando sopra una t-shirt grigia, una camicia a quadrettoni e infilò i jeans.
Per festeggiare la sua assunzione, la vincita della causa e la promozione di Gabriel, i suoi colleghi avevano deciso di andare a cenare in una pizzeria e, senza saperlo, avevano scelto proprio quella dove lui era andato con Dean e Jess. Sam aveva tentato di defilarsi ma loro avevano insistito così tanto che non se l'era sentita di deluderli.

Presero posto intorno a un tavolo e Garth si mise a capotavola, Sam si ritrovò accanto a Chuck, mentre di fronte aveva Gabriel e Charlie.
Quando arrivò la cameriera, ordinarono pizza e birra.
«Garth, è meglio se prendi qualcosa di non alcolico» disse Gabriel serio.
Garth fece il broncio: «Eddai, Gabriel!»
«Assolutamente no!»
Si arrese. «Uffa! Allora mi porti una Coca.»
«Una Coca anche per me» disse Charlie. «Ti faccio compagnia.»
La cameriera si allontanò con le ordinazioni.
«Uffa! Sei cattivo!» piagnucolò Garth.
«L'ultima volta ti sei ubriacato con mezza birra. Voglio che tu ti diverta e non puoi farlo stramazzando svenuto sotto il tavolo» replicò Gabriel a bassa voce.
Charlie gli chiese: «Sai se viene anche Castiel?»
«L'avevo invitato ma stanotte è di turno» rispose Gabriel, scrollando le spalle.
«Peccato...» disse Chuck.
«Che strano nome...» disse Sam, si chiese chi fosse, forse il fidanzato di Gabriel...
«È quello dell'angelo del giovedì e il mio fratellino è nato proprio quel giorno, che fantasia, eh? L'altra delusione del mio vecchio "Se proprio vuoi far medicina, perché non cardiochirurgo?"» disse con voce stridula. «Cassy, però, ha preferito far l'infermiere per essere più vicino ai pazienti ma ne sa più lui di medicina che dieci dottori messi insieme» concluse orgoglioso. «E tu, Charlie, come va con l'eroina di "Dallas"(1)?»
«Pamela mi ha stoppato subito, mi detto che non ho gli accessori giusti, ma dove siamo, a una sfilata di moda?» sbuffò la rossa.
«Ieri a me, oggi a te, dolcezza, così impari a dirmi che ho il DNA sbagliato» ghignò. «Sammy, Jessica non è voluta venire?»
«A dire il vero ci siamo lasciati» sospirò Sam «e pensare che ero venuto proprio qui a festeggiare la mia laurea con lei e mio fratello...» Si ricordava benissimo quella sera, con Dean che s'ingozzava di hamburger, lui e Jessica che s'imboccavano a vicenda d'insalata...
«Peggio per lei...» Dopo qualche minuto, Gabriel tolse la tovaglia e saltò sul tavolo.
«Che cosa stai facendo?» gli chiese Sam attonito.
«Te lo spiego dopo, pasticcino» gli rispose, strizzandogli l'occhio. «Gentili signori!» disse alzando la voce per farsi sentire dagli altri clienti. «Un po' di attenzione, please! Avete l'onore di avere come vicino di tavolo l'avvocato che ha sconfitto l'imbattibile Dick Roman, ammesso che qualcuno sappia chi sia» ridacchiò.
Sam era imbarazzatissimo, mentre gli altri associati si limitavano ad ascoltarlo come se fossero abituati alle sue stranezze.
«Ma non ci sarei mai riuscito senza la mia valida collega, Charlie Bradbury, dai sali.»
Charlie salì sul tavolo, ridendo, aiutata da Gabriel, mentre i clienti li fissavano incuriositi e vagamente divertiti.
«Incidenti d'auto o sul lavoro, liti condominiali... rivolgetevi pure a noi due, grazie puoi scendere ora... Se avete un'assicurazione che non vi risarcisce, rivolgetevi all'avvocato Raphael Finnerman, ve lo mostrerei ma è rimasto a casa... Se invece volete divorziare, rivolgetevi a lui, Garth Fitzgerald IV, dai fatti vedere.»
Garth si alzò in piedi, salutando con entrambe le mani, poi si risedette.
«Questioni testamentarie? Chuck Shurley è l'avvocato che fa per voi» continuò imperterrito Gabriel.
Chuck si alzò, sollevò una mano e tornò al suo posto.
«Infine il nostro ultimo acquisto, Samuel Winchester, fresco di laurea e molto in gamba, dai fatti vedere.»
Sam si sentì avvampare e si limitò ad alzare un braccio, abbassando la testa imbarazzato.
«Se avete bisogno di una consulenza legale, noi siamo qui.» Finito di spiegare agli avventori le loro condizioni d'ingaggio, dispiegò la tovaglia sul tavolo, facendosi aiutare da Charlie e si sedette soddisfatto. «Allora, hai capito perché l'ho fatto?» chiese a Sam.
«Per vantarti e sperare di trovare nuovi casi.» Avrebbe voluto sprofondare sottoterra.
«Perché no? Ma il motivo principale era esorcizzare questo posto e crearti nuovi ricordi» gli sorrise con aria da monello.
«Che???» chiese Sam allibito.
«Certo. D'ora in poi nei tuoi ricordi, questo sarà il posto in cui il tuo collega ti ha messo tremendamente in imbarazzo e tu non oserai più uscir da casa fino alla fine dei tuoi giorni» ghignò.
Arrivò la cameriera con le birre, le pizze e le Coca.
«Traditori!» sibilò Gabriel all'indirizzo di Garth e Charlie, quando la cameriera si allontanò.
«Gabriel ha dichiarato guerra alla Coca Cola» spiegò Charlie a uno stupitissimo Sam.
«E certo! Per legge, ogni bibita deve avere sull'etichetta gli ingredienti da cui è composta. La Coca Cola li ha, ma non tutti. Sotto la voce mooolto generica di "aromi naturali", si potrebbe nascondere qualunque cosa. Se proprio devo avvelenarmi, voglio almeno sapere con che cosa lo sto facendo» disse Gabriel, cominciando a tagliare la sua pizza con sopra pomodoro, mozzarella, peperoni, funghi, olive, acciughe, capperi, origano, peperoncino e salame piccante.
«Chuck, hai scritto qualche altro libro?» chiese Sam, per cambiare argomento.
«Sì, parlava di un avvocato balbuziente che perciò non riesce a pronunciare le arringhe ma me l'hanno respinto, dicono che ne hanno abbastanza delle mie storie sui tribunali...» rispose mesto, tagliando la sua funghi misti.
«Potresti scrivere su qualcos'altro.» "Niente male questa pizza con pomodori e zucchine."
«Ma alle lezioni di scrittura creativa ci raccomandano sempre di scrivere di cose che conosciamo ed io conosco solo il mondo dei legali...»
«Probabilmente hai solo bisogno di riallineare i tuoi chackra, le storie sono là fuori e se tu entrassi in sintonia con l'universo, potresti sentirle che ti scorrono dentro» interloquì Garth, tralasciando la sua pizza con sopra il mais e muovendo le mani su e giù all'altezza del petto.
«Ehm... forse hai ragione... Comunque che cosa va per la maggiore?» chiese Chuck.
«Le storie di vampiri» rispose Charlie.
«Ah, gli horror» disse l'aspirante scrittore, interessato.
«No, sono storie d'amore in cui al posto del solito miliardario che s'innamora di una ragazza povera, c'è un vampiro che s'innamora di un'umana» replicò Charlie con una smorfia, tornando alla sua pizza con pomodoro, mozzarella e patate.
«E se invece di storie sugli avvocati ne scrivessi sui vampiri?» chiese Chuck.
«Qualcuno direbbe che il soggetto non è cambiato!» biascicò Gabriel, masticando una fetta di pizza.
«Quando ero piccolo, nei libri davano la caccia ai vampiri e agli altri mostri, non li sposavano. Chissà se anche loro poi divorziano» disse Garth, sorseggiando meditabondo la sua Coca.
«Ma sai che potrebbe essere un'idea?» Chuck aveva spalancato gli occhi e un sorriso aleggiava sulle sue labbra.
«Cosa? Vampiri e umani che si sposano e poi divorziano?» chiese Sam sorridendo.
«No, la storia di un cacciatore di mostri... anzi due... due fratelli... me lo segno subito!» Chuck estrasse da una tasca un block notes e appuntò velocemente qualcosa.
"Originale ma non buono" mimò con le labbra Gabriel a Sam che sorrise.

*****

1) La moglie di Bobby si chiamava proprio Pamela Barnes.

Le sorprese dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora