Capitolo 2

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Louis.

Inutile dire che quella notte non dormii nemmeno un minuto. Continuavo a pensare alle centinaia di cose che avrei dovuto fare per sistemare la casa ed i pochi soldi che avevo per farlo. Pensai a decine di soluzioni diverse per tentare di incastrare tutte le necessità, ma nessuna mi convinse a pieno. Fatto sta che mi alzai prima della sveglia per prepararmi una veloce colazione prima dell'arrivo dei volontari.

Forse. Nessuno mi aveva effettivamente chiamato dicendomi "Signor Tomlinson, domani noi siamo disponibili ad aiutarla", quindi non sapevo se aspettarmi l'arrivo di qualcuno o prepararmi ad una lunga giornata di lavoro in solitaria aspettando l'arrivo di Zayn nel pomeriggio.

Verso le 8:30 due fratelli arrivarono a darmi una mano e ringraziai qualsiasi Dio esistente dell'aiuto, da solo non ce l'avrei mai fatta. Lavorammo senza sosta fino ad ora di pranzo, quando offrii loro un piatto di pasta con della frutta che avevo in casa: la spesa era l'ultimo dei miei problemi di quel momento. Il capitano della Protezione Civile mi chiamò poco più tardi per avvertirmi dell'imminente arrivo di un altro aiutante. Di quel passo avremmo finito in poche ore, speravo.

Quando sollevai un intero sacchetto di cemento infangato ormai inutilizzabile e mi trovai di fronte un paio di occhi verde brillante, capii che l'aiutante era arrivato. Dalla sorpresa quasi il sacchetto mi scivolò dalle mani, ma lui fu pronto ad afferrarlo prima che cadesse.

"Ops" dissi.

"Ciao!" rispose lui.*

Era così... Particolare.

"Io sono Harry, mi hanno detto che avevate bisogno di aiuto"

"Piacere, io sono Louis. La casa è mia, grazie per essere venuto" dissi appoggiando il sacchetto sulla carriola, prima di pulirmi per quanto possibile le mani e porgergli la destra, che strinse vigorosamente.

"Bene, da dove posso iniziare?" propose.

"Io e gli altri stiamo portando fuori le cose dalla cantina. E' al piano inferiore ed è completamente infangata. Se vuoi puoi darci una mano lì"

"Certo, ti seguo"

Mi ritrovai a pensare al modo in cui camminavo per non sembrare troppo altezzoso o troppo sciatto senza neanche accorgermene. Fortunatamente arrivammo al piano inferiore prima che potessi andare in paranoia per quel motivo e formammo una catena umana che velocizzò di gran lunga l'operazione.

Quando ero più veloce del nuovo arrivato a prendere le cose dalle mani del mio vicino, riuscivo a vederlo scendere le scale mentre tentava di spostarsi i capelli ormai sudati appiccicati alla fronte senza toccarli per non sporcarsi di polvere e tendere i muscoli delle braccia appena prima di prendere l'oggetto da spostare dalle mie. Mi perdevo poi a vederlo girarsi e fare le scale a ritmo sostenuto e pensai che dovesse essere un tipo abbastanza sportivo per non avere ancora il fiatone dopo tutte le scale che si era fatto.

Per ora di cena avevamo liberato la cantina, il salotto ed alcune camere ai piani superiori. Fortunatamente non tutte le stanze erano state colpite dalla violenza del fango, ma solo quelle esposte a ovest, direzione da cui proveniva la frana e potevo dirmi soddisfatto del nostro lavoro, oltre che delle nuove conoscenze.

Harry.

Mentre finivamo di liberare dal fango il piano superiore, uno dei ragazzi che stava aiutando Louis scese a valle per prendere qualcosa per cena, visto che il padrone di casa aveva insistito perchè ci fermassimo a mangiare da lui, essendo il minimo che potesse fare per ringraziarci. Avremmo dovuto terminare il lavoro il giorno dopo e trattandosi di un posto non propriamente comodo e facile da raggiungere, ci propose di fermarci lì per la notte. Era un bed &breakfast, quindi problemi di spazio non ne aveva e accettammo tutti più che volentieri. Louis ci mostrò le nostre camere, facendoci scegliere tra quelle rimaste intatte, ci spiegò che l'unico bagno funzionante era quello al piano inferiore e che se avessimo avuto bisogno di lui lo avremmo trovato in cucina per gran parte della serata.

Così dopo cena ci salutammo e ci dirigemmo verso le nostre camere, esausti dopo la lunga ed estenuante giornata di lavoro. Lasciai che i due ragazzi utilizzassero il bagno prima di me, mentre cercavo vagando per la stanza un posto in cui il 3G prendesse abbastanza decentemente da permettermi di inviare una mail o una messaggio al mio migliore amico, rassicurandolo se non mi avesse trovato a casa quella sera. Ma eravamo in montagna, non potevo pretendere campo ovunque.

Quando l'acqua della doccia si spense la seconda volta, aspettai qualche minuto prima di scendere, aprire la cassettiera che mi era stata indicata ed estrarre un asciugamano per la doccia. La porta era semiaperta, segno che il bagno fosse vuoto, così mi avvicinai prima di bloccarmi completamente sulla soglia.

Louis era all'interno della stanza davanti allo specchio ormai quasi totalmente appannato dal vapore della doccia e si stava scompigliando i capelli bagnati tentando di dargli una forma. Le sue dita viaggiavano veloci ed esperte spingendo i suoi capelli all'indietro e mettendogli in evidenza i muscoli delle spalle lasciati scoperti. Ogni volta che muoveva le braccia, le fossette di venere si accentuavano, fuoriuscendo dall'asciugamano candido che aveva legato in vita. Non so per quanto tempo rimasi lì a guardarlo, prima che mi ridestassi. Mi allontanai dalla porta e pochi attimi dopo lui uscì con indosso una maglietta candida e dei pantaloncini da calcio rossi targati "Doncaster Rovers".

"Stavi aspettando il bagno?" mi chiese ingenuamente.

"Ehm... No, sono appena sceso non ti preoccupare"

"Okay, comunque ora è tutto tuo" spiegò con un sorriso stanco.

"Grazie"

"Buonanotte Harry"

"Buonanotte, Louis"

Sapevo che se la conversazione si fosse protratta per più di altri 20 secondi sarei diventato rosso più dei suoi pantaloni, quindi filai in bagno e chiusi bene la porta prima di gettarmi sotto l'acqua calda della doccia e smettere di pensare ai muscoli tesi della sua schiena a poca distanza da me.

Quella sera sognai due occhi verdi che ne spiavano un paio azzurri fino a perdercisi dentro. Quella sera sognai per la prima volta gli occhi azzurri di Louis Tomlinson.



*Ops, Hi. Morite insieme a me per il modo in cui si conoscono......

Occhio a me!

Buon anno a tutte, anche se è iniziato nel modo peggiore per noi Larries. I capitoli iniziali sono abbastanza corti, ma prometto che diventeranno più sostanziosi andando avanti con la storia :)

E' già la seconda volta che pubblico il capitolo è lo copio incollo nelle bozze corretto e durante la pubblicazione mi elimina alcuni spazi tra le parole. Provvederò a correggere i capitoli subito dopo la pubblicazione, quindi aspettate qualche minuto prima di aprire la notifica dell'aggiornamento.

Vi ricordo l'hashtag #Landslide su Twitter in cui potete commentare la storia, dal prossimo capitolo se ci saranno commenti posterò i 2 più divertenti :)

- Gio.





Landslide || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora