Capitolo 22

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Harry.





Quando tornai in camera dopo essermi sistemato, trovai Louis immerso nei suoi pensieri e dopo averlo guardato per lunghi secondi, decisi che non era il momento di lasciarlo annegare nelle riflessioni riguardanti cosa era meglio o peggio fare con Zayn.



"Lou, non pensarci più. E' facile reagire con freddezza alle cose durante il giorno. Ma di notte è tutto un altro discorso. Ci pensiamo domani"

"Non sapevo leggessi Hemingway" si illuminò.

"Non lo leggo, infatti. Era sulla tua scrivania e potrei averlo preso" spiegai.

"Quindi l'hai letto" concluse lui.

"Quindi vieni qui"



Louis si alzò dal mio letto raggiungendomi in pochi secondi e facendo scontrare le nostre labbra, incrociando le braccia intorno al mio collo. Molto presto passai a baciargli la mascella fino ad arrivare all'orecchio, quando emise un gemito che risvegliò qualsiasi cosa dentro di me e che mi spinse a continuare.

Era la prima volta che un ragazzo creava emozioni così forti dentro di me.

Lo spinsi di nuovo fino al mio letto facendolo sdraiare. Lo guardai per vedere cosa ne pensasse ed i suoi occhi mi gridarono un forte e chiaro "Continua", così iniziai ad alzargli la maglietta che gli avevo consegnato poco prima e che gli stava decisamente grande. Lui terminò il lavoro sfilandosela dalla testa e per la prima volta ebbi la completa visione del suo petto, indescrivibilmente bello e seducente, fatto apposta perchè io ci poggiassi le labbra.

Iniziai a lasciarci dei baci bagnati dall'ombelico, mentre lui teneva la mia testa tra le mani, e proseguii verso l'alto soffermandomi sul petto, esattamente dove aveva un tatuaggio riportante la scritta "It is what it is", che era la risposta che io avevo sempre dato quando mi chiedevano cosa significasse la farfalla* che mi ero tatuato sullo stomaco. Era quello che era, non aveva un significato: mi piaceva e basta.

Mi fermai poi sul suo collo, iniziando a leccare e succhiare la sua pelle candida, mentre lui iniziava ad emettere versi abbastanza espliciti. Ero completamente sdraiato su di lui e ciò mi permetteva di capire che qualcosa stesse cambiando, che i pantaloni iniziavano ad andare stretti ad entrambi. Mi staccai per vedere quello che avevo fatto, scoprendo un'area particolarmente arrossata che sarebbe presto diventata un livido.



"Il mio Louis" dissi compiaciuto.



Gli lasciai un bacio delicato sulle labbra, prima di scendere di nuovo sul suo petto e lasciarvi altri baci. Una volta arrivato sotto l'ombelico, mi ritrovai ad essere improvvisamente insicuro ed inappropriato, così cercai il suo sguardo e ci vidi timore. Convenni che entrambi non eravamo chiaramente pronti, così mi stesi di fianco a lui coprendo entrambi con il piumino.



"Possiamo spegnere la luce? E' direttamente sopra di me e mi sta accecando" mi chiese ridendo.



Mi sporsi verso il comodino e premetti l'interruttore, portandoci entrambi ad essere avvolti dal buio. Quando mi rimisi sotto le coperte, Louis mi fece girare con il viso opposto al suo, premette il suo petto contro la mia schiena e depositò il suo braccio ancora nudo attorno alla mia vita dandomi qualche bacio sulla schiena.

Non era un silenzio imbarazzante, per nulla. Eravamo io e lui, da soli, e ci stavamo soltanto godendo il momento.

Dopo qualche minuto i miei occhi iniziarono a farsi pesanti, ma la voce dolce di Louis mi fece ridestare dal dormiveglia in cui ero piombato.



Landslide || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora