Capitolo 35

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Louis.





Quando aprii gli occhi il mattino seguente, trovai Harry raggomitolato tra le coperte al bordo del letto e presi il cellulare dal comodino per controllare le notifiche. Erano le 10:20 e nessuno mi aveva cercato, se non Zayn alle 3:07 della notte precedente con un imbarazzantissimo "Lou, sono andato in bagno e si sentivano i tuoi gemiti". Forse avrei dovuto accorgermene prima o forse avevo fatto bene ad infischiarmene, quante volte avevo sentito Zayn scopare con la prima ragazza che si trovava davanti? Mi alzai dal letto deciso a preparare un'ottima colazione ai miei amici, prima che una fitta di dolore si propagasse nel mio fondoschiena. Dannato Harry.

Non negai di essere stato bene la sera prima: avevo amato ogni singolo momento di quello che avevamo condiviso. Il dolore che provavo in quel momento valeva la pena se in cambio ottenevo la scarica di adrenalina e piacere che avevo ricevuto poche ore addietro. Scesi le scale trovando i ragazzi ancora in pigiama intenti a cercare qualcosa nel frigo.



"Pancakes per tutti!" esclamai.



Preparammo la colazione insieme, aspettando che Harry si svegliasse. "E' ora di svegliarsi, amore mio :)" gli scrissi soltanto come sollecitazione. Una decina di minuti dopo il suo viso assonnato fece il suo ingresso in cucina.



"Buongiorno!" urlò Niall fin troppo entusiasta al mio ragazzo che si sedette al bancone della cucina guardandomi dritto negli occhi.



Non potei evitare di sorridergli, sapevo che stava ripensando alla notte precedente. Cercai di sedermi con nonchalance, tradendomi miseramente facendo una smorfia di dolore al contatto con la sedia, a cui lui rise immediatamente.



"E così voi due state insieme sul serio..." iniziò subito dopo Liam.

"Te l'ha detto Zayn?" continuò Harry, sulla difensiva.

"No, ti sei guardato allo specchio stamattina?" gli rispose Liam ridendo, come se fosse palese che stessimo insieme.



Harry mi osservò stranito prima di alzarsi e posizionarsi davanti allo specchio più vicino. La risata che mi arrivò chiara e cristallina alle orecchie mi fece capire che anche lui aveva visto lo stesso spettacolo che mi ero goduto io poco prima, quando ancora era nel mondo dei sogni.

I suoi capelli ricci color cioccolato erano macchiati di polvere bianca* e fui ancora più contento di aver scelto di travestirmi da clown e di essermi dipinto il viso di bianco candido.



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I ragazzi se ne erano andati da ore, che io avevo passato a ripulire casa. Avevo collegato il mio Ipod alle casse e la dolce melodia dell'ultimo disco dei The Fray mi aveva fatto compagnia durante i noiosi lavori domestici. Ogni tanto il cellulare suonava e correvo a controllare se fosse Harry, in caso contrario, lasciavo suonare. Alla quarta telefonata, era finalmente lui. Inquietante come fossi dipendente dalla sua voce, che però non sembrava tranquilla e rilassata come al solito.



"Ehi" cercai di calmarlo.

"Ciao, così per sapere, non è che per caso Nick ha chiamato mentre io non avevo vicino il telefono?"



Cazzo. Cazzo. Cazzo.

Sapevo che non avrei dovuto farlo. Era ovvio che se ne accorgesse, che Nick gli chiedesse spiegazioni. Stupido, stupido Louis. Cercai di fare il vago.



Landslide || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora