Capitolo 18

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Fizzy.





Quando Louis suonò il campanello la sera successiva, la nostra casa tornò ad animarsi. Eravamo finalmente insieme dopo tantissimo tempo, mancava solo papà che ero sicura ci guardasse sempre dall'alto. Le gemelle erano sempre in fibrillazione quando il nostro fratellone era in giro per casa e non smettevano di fargli domande per soddisfare la loro curiosità di undicenni. Lottie era molto più taciturna come al solito, ma capivo che era felice di riaverlo a casa da come le brillavano gli occhi. Io non potevo più contenermi dalla gioia e dopo che Daisy e Phoebe lo ebbero abbracciato, fu il mio turno.



"Ehi Fiz" disse lui sorridendomi prima di stringermi in uno dei più lunghi abbracci della storia.



Di riflesso agganciai le braccia intorno alla sua vita e mi persi nel profumo dei suoi capelli, sempre identico a quando se ne era andato.



"Lou Bear, bentornato. Mi sei mancato" dissi.



Poi fu il turno di mamma che si lasciò scappare qualche lacrima per avere di nuovo a casa il suo figlio più grande.

Dopo aver giocato per qualche decina di minuti con Ernest e Dottie, ci sedemmo tutti intorno al tavolo e mamma servì una delle sue cene migliori: pollo farcito con mozzarella avvolto nel prosciutto di Parma con contorno di purè fatto in casa*.



"Mamma, poi mi inoltri la ricetta della cena? Voglio provare a farlo anche io, è buonissimo" si complimentò Louis.

"Grazie tesoro, lo farò" rispose mamma.



Louis sorrise felice. Chissà, magari voleva finalmente imparare a cucinare qualcosa di decente per gli ospiti del bed&breakfast, che mi stupivo continuassero a fidarsi delle abilità culinarie di mio fratello. Dopo cena ci sedemmo tutti sul divano e Louis ci raccontò qualche episodio divertente accaduto con clienti stranieri, prima di rivolgere l'attenzione su di me e chiedermi dei miei amici e di uno in particolare, di cui gli aveva apparentemente parlato Daisy al telefono. Mai che si facesse i cavoli suoi una volta quella bimba!

Passato il momento imbarazzante, mamma salì al piano superiore per mettere a dormire i quattro più piccoli, così sul divano rimanemmo solo io, Lottie e Louis.



"Lou, il vero motivo per cui sei qui?" esordì Lottie ridendo.



I suoi occhi si fecero immediatamente più spenti, ero sicura c'entrasse una ragazza.



"Fidanzata?" chiesi.

"Più o meno" ammise lui.

"Vuoi raccontarcelo?" incalzò Lottie.

"Non mi sembra il caso che voi piccolette sappiate queste cose di me" rispose Louis.

"Uh, fuoco e fiamme?" scherzò mia sorella.

"No, decisamente no" disse lui senza ombra di un sorriso.

"Bhè, comunque se ti ha lasciato deve essere davvero stupida, non sa cosa si perde" tentai di sistemare le cose, non sapendo che le avevo solo peggiorate.

"In realtà, l'ho lasciato io"



Cosa? Lasciato? Guardai Lottie ed anche lei aveva la mia stessa faccia, segno che non mi ero immaginata nulla.



"Lasciato?" chiese stranita lei.

"Ehm, cosa? Volevo dire lasciata" replicò imbarazzato Louis.



Landslide || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora