Capitolo 8

339 19 0
                                    



Harry.





Mi ero deciso a prendermi quello che volevo davvero e non me ne ero pentito, almeno per il momento. Non l'avrei mai fatto se non avessi pensato che Louis potesse anche solo minimamente ricambiare. Vedevo come si comportava con gli altri e come cambiava con me.

Ma erano ormai passati 6 giorni e non ci eravamo più visti, neanche per caso. E in un paesino piccolo come il nostro, era davvero impossibile. Era colpa di Zayn? Cosa gli aveva detto?

Mi uccideva pensare che se ne stesse chiuso in casa confuso a causa mia.

Me lo immaginavo disteso sul letto con la testa sotto le coperte a chiedersi cosa aveva fatto e mi si spezzava il cuore. Avrei potuto essere più chiaro, provocarlo di meno e spiegargli di più il mio punto di vista. Ma ormai dovevo smettere di pensarci, non potevo cambiare le cose.



Era Mercoledì e solitamente il Mercoledì io e Niall ci trovavamo a casa mia per una maratona notturna di serie tv. Anche se non ci mettavamo più d'accordo da settimane, sapevo che prima o poi durante la serata sarebbe arrivato. Me ne stavo sdraiato sul divano mentre facevo svogliatamente zapping, quando finalmente suonò il campanello.

Le 22:28. Più in ritardo del ritardo concesso, Horan.

Mi alzai dal divano appallottolando la coperta e girai le chiavi nella toppa prima di aprire la porta.

Quello che mi trovai davanti non fu esattamente quello che mi aspettavo.



Sulla soglia non c'era Niall, ma Louis.

Se ne stava lì, con le mani in tasca e lo sguardo basso, mentre il cappuccio scuro gli copriva il capo. Inutile dire quanto fui stupito di trovarmelo di fronte in quelle circostanze.





"Ehi, Louis"





Alle mie parole alzò la testa, permettendomi di vedere il suo viso. I capelli erano abbassati sulla fronte e gli occhi erano rossi. Le guance erano rigate di lacrime che non aveva ancora smesso di versare. La sua voce uscì come un lamento dalle sue labbra.





"Ho litigato con Zayn. E non può vedermi piangere" disse prima di singhiozzare.

"Beh, mi dispiace... Perchè lui non può vederti piangere e io sì?" chiesi genuinamente.

"Perchè piango per colpa tua, Harry"





In quel momento fu come se un macigno enorme mi si fosse scagliato contro, come se mi avessero sparato una pallottola dritta nel cuore. Quegli occhi rossi erano causati dalle mie azioni e dovevo rimediare, anche se ancora non sapevo come.

Feci un passo in avanti per avvicinarmi a lui e gli avvolsi le braccia intorno al busto, accarezzandogli i capelli.





"Lou, non piangere. Ci sono io"





A quelle parole rispose al mio abbraccio appoggiando le braccia intorno alla mia vita e stringendo, quasi a volermi far capire il dolore che provava.





"Ti va di entrare?" gli proposi.

"Sì"





Nonostante io fossi la causa del suo litigio e del suo pessimo stato d'animo, era venuto a casa mia e aveva cercato conforto tra le mie braccia. Sciolsi l'abbraccio lasciandogli comunque un braccio intorno alle spalle, prima di dargli un bacio tra i capelli che odoravano ancora di tabacco.





Landslide || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora