Capitolo 30

167 6 0
                                    



Harry.





Mi sentivo improvvisamente un bugiardo.

Io e Louis stavamo insieme da ormai quasi due mesi e gli avevo sempre nascosto il vero motivo per cui mi ero trasferito lì, lontano da Holmes Chapel.

Avevo capito di amarlo, amarlo davvero. Avevo cercato più volte durante la mia adolescenza le parole "Cosa si prova quando si ama" su Google, convenendo che non avrei mai amato nella mia vita. Erano sentimenti troppo forti, troppo contrastanti, che ero sicuro di non provare per nessuno. Non mi capacitavo di come degli esseri umani potessero essere tanto coinvolti emotivamente in una relazione, di come secondo il sito che avevo aperto "Volessero irrimediabilmente dire la verità, ma nasconderla allo stesso tempo per non deludere il partner".

Ma in quel momento, con il ricordo degli occhi azzurro cielo di Louis ancora impresso nella mente, lo capivo. Volevo dirgli tutto di me, raccontargli le mie paure ed i miei errori, ma allo stesso tempo ero terribilmente spaventato, per non dire terrorizzato, dalle conseguenze.

Louis si era sempre dimostrato gentile ed affettuoso con me, ma dalle reazioni che avevo avuto modo di notare ai comportamenti di Zayn, sapevo anche che era capace di essere vendicativo ed a tratti abbastanza meschino.

Volevo confessargli quello che provavo anche se non ero sicuro ricambiasse per essere sincero con lui e soprattutto con me stesso, ma non potevo farlo nascondendogli la mia situazione passata che mi dava ancora il tormento, la ragione per cui avevo aspettato ed indugiato così a lungo. Camminai avanti ed indietro per la stanza per oltre 10 minuti con in mano il telefono, indeciso su come dirglielo. Alla fine composi il numero senza nessuna idea, sperando che mi venissero in mente sentendo la sua voce limpida.



"Ciao Harry"

"Lou... So che ci siamo visti ieri, ma devo parlarti. Puoi venire qui più tardi?" domandai.

"Sì, certo che sì. E' successo qualcosa?"

"Nulla di particolare, devo solo raccontarti una cosa"

"Va bene, allora... A dopo"

"A dopo, grazie"



Chiusi la telefonata subito dopo, capendo che dal tono di voce che Louis aveva utilizzato, si aspettava una spiegazione che non mi premurai di fornirgli. Volevo iniziare e finire il discorso guardandolo dritto negli occhi, in modo che non potessi mentire.

Il verde era incapace di mentire al blu.

Tre ore, una doccia e due camomille dopo ero seduto di fronte a lui. Mi stava studiando in silenzio e capivo che si stava anche innervosendo. Anche io lo ero: non volevo facesse nulla di strano, avevo solo la necessità di sapere che lo sapesse, che non mi considerasse un bugiardo.



"Non è nulla di particolare, volevo solo spiegarti per quale motivo sono così insicuro riguardo all'amare. So che te ne sei accorto e volevo chiarire, tutto qui" iniziai.

"Non devo saperlo per forza, se non vuoi"

"Voglio dirtelo, mi sono sentito un bugiardo fino ad adesso a tenertelo nascosto"

"Ti ascolto" disse accarezzandomi la mano "Sono qui per questo"

"Quando ti ho detto che sei il primo ragazzo con cui sono stato, non sono stato totalmente sincero. Ad Holmes Chapel c'era un ragazzo con cui sono stato per qualche mese. Si chiamava Nick ed aveva due anni più di me. Ci aveva sempre provato con me, sin da quando andavo alle medie e così verso i 15 anni avevo deciso di dargli una possibilità. E' stato il mio primo bacio, la mia prima "Storia", se così possiamo chiamarla" spiegai.



Landslide || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora