Capitolo 11

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Louis.





Stare con Harry mi aveva fatto calmare ed ero anche riuscito a pensare a cosa fare a quel punto: dovevo assolutamente chiarire con Zayn. Era il mio migliore amico e mi mancava, una soluzione l'avremmo trovata.

Sapevo già dove cercarlo: quando voleva pensare e stare da solo andava alla pista da rally. Aveva sempre voluto provare il brivido delle corse clandestine e qualche volta lo avevo anche scoperto a farlo, ma gli avevo vivamente sconsigliato di farlo, sia per i risvolti legali che per il suo bene: non avrei accettato di vederlo spiaccicarsi contro un muro così giovane. E lui me l'aveva promesso, dandomi una pacca sulla spalla e offrendomi una birra. Quello era il nostro modo di suggellare una promessa: pagarci la birra a vicenda.

Sapevo che l'avrei trovato lì, ed infatti dopo aver camminato qualche metro dietro le transenne, eccolo.

Se ne stava svogliatamente appoggiato al pezzo di ferro malconcio, con il ciuffo al vento, il colletto della giacca di jeans alzato per ripararsi dal vento fresco ed una sigaretta tra le labbra. Sembrava così tranquillo, ma potevo giurare che nella sua testa passasse di tutto in quel momento. Era sempre stato diffidente nel mostrare le sue emozioni e ciò valeva anche con la rabbia.

Combattei qualche secondo contro l'insicurezza e poi mi avvicinai.



"Zayn"



Lui si voltò, quasi sorpreso di vedermi, per poi rigirarsi verso le auto posteggiate ordinatamente alla partenza.



"Non ho voglia di parlare con te, Louis. Vattene" disse prima di aspirare dalla sigaretta.

"Mi dispiace per te, ma non lo farò" lo informai.



Notai una goccia di sudore scendergli lungo il viso dalla tempia. Non faceva assolutamente caldo per sudare. Un terribile presentimento mi balenò in mente.



"Hai corso Zayn?"

"Non sono fatti tuoi, comunque no. Sono sudato perchè ho corso, ma per non arrivare qui in ritardo"



Non avrei indagato oltre, non volevo irritarlo ulteriormente su questo argomento, dato che sarebbe stato già abbastanza contrario al tema per cui lo avevo cercato: Harry.



"Zayn, non mi interessa se non risponderai, ti voglio solo spiegare il mio punto di vista"



Stavo per iniziare a formulare la frase, quando lui mi inchiodò con lo sguardo gettando la sigaretta a terra ed iniziando ad alzare la voce.



"Forse non hai capito, Louis. Io con te non ci voglio più avere nulla a che fare! Mi avevi detto che non lo avresti fatto, ma non solo lo hai rivisto, sei andato a casa sua a dormire e Dio solo sa a fare cos'altro!" Riprese fiato per qualche secondo prima di continuare "Non sei più il mio Louis, sta facendo cambiare anche te e se non lo vuoi capire, prego, vai pure a divertirti con il tuo nuovo amico, ma non ti azzardare a tornare da me poi!"



Concluse il suo discorso mentre tutti ormai ci fissavano. Non mi diede il tempo di replicare ed io non ebbi neanche la forza di rincorrerlo mentre saliva a bordo della sua auto e sfrecciava via.

Ero stato un egoista, l'avevo ferito e tradito, e me ne resi conto solo in quel momento. Ed il fatto che Harry fosse dannatamente attraente non era una giustificazione plausibile.



Avevo passato tutto il pomeriggio sdraiato sul divano con la televisione accesa su un canale musicale a caso pensando a quanto stupido ero stato a comportarmi in quel modo.

Landslide || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora