Capitolo 31

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Harry.




Mia madre aveva avuto la brillante idea di andare a trovare il suo amato figliolo per la prima volta nella sua vita senza avvertire. Aveva avuto il permesso dal suo capo di assentarsi dal lavoro per tre giorni consecutivi e non ci aveva pensato due volte: suo figlio neolaureato aveva bisogno di lei.

Che fosse arrivata nel momento meno adatto, proprio mentre Louis si era appena alzato dalle ginocchia, era tutta un'altra storia. Era segregato in camera mia da minuti come un oggetto da nascondere e mi sentivo male io per lui. Chissà cosa stava pensando... Probabilmente che non era abbastanza importante per me da essere presentato alla mia famiglia. Mi sarei scusato con lui non appena avessi liquidato mia madre. Mi comunicò di volersi fermare in città fino al giorno successivo, scusandosi probabilmente per la tredicesima volta di non avermi avvertito.

Provai un moto di vergogna stendendo le lenzuola candide sul divano letto che io e Louis avevamo condiviso solo pochi minuti prima, ma non avevo altre soluzioni. Le augurai la buonanotte e salii furtivamente in camera, chiudendo a chiave la porta alle mie spalle. Louis era seduto sul ciglio del letto con una gamba piegata sotto l'altra, intento a leggere un libro che riconobbi essere "Orgoglio e Pregiudizio".



"Scusa se ti ho relegato qui" iniziai, mortificato.

"Harry..." disse lui alzando la testa. Non si era nemmeno accorto che fossi entrato.

"Scusami, non volevo interrompere tutto così. Non mi aveva detto niente" continuai.

"E' tutto a posto, avrei reagito allo stesso modo. Insomma, non vorrei presentarti a mia madre 5 minuti dopo aver avuto la tua bocca su di me" disse ridendo.

"Sssh! Abbassa la voce!" esclamai premendo delicatamente la mia mano sulle sue labbra, che lui non perse tempo a baciare.

"Sai quanto sarebbe bello prenderti di nuovo, con tua madre giù dalle scale?" scherzò.

"Non provocarmi, Louis. Non tratterrei i miei gemiti, lo sai. Non sono capace"

"In effetti ci sentirebbe... E' tutto rimandato, comunque" disse sorridendomi ed aprendo il mio armadio per estrarne una maglia bianca firmata Adidas e dei pantaloni del pigiama grigi.

"Quella è la scelta giusta per stasera" dissi indicando i vestiti.

"Bianco purezza in controtendenza con quello che abbiamo appena fatto?" domandò lui malizioso.

"No idiota, il pigiama intendevo"

"Idiota al tuo Louis?" domandò in tono palesemente finto.

"No, idiota al mio ragazzo" dissi superandolo per infilarmi il pigiama, mentre lui si sdraiava sotto le coperte.



Decisi che a qualunque gioco stesse giocando, dal quel momento in poi avremmo giocato in due, quindi abbandonai l'idea di indossare una maglia e camminai verso il letto pettinando i miei capelli all'indietro e sorridendogli innocentemente, con solamente i pantaloni morbidi a coprirmi le gambe, tra l'altro oscenamente bassi sul mio bacino.



"Lo fai apposta, mi provochi! Sai che non posso restarti indifferente se stai in quel modo" si lamentò lui emettendo dei versi di disapprovazione.

Landslide || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora