«Che c'è, ti sei morso la lingua per caso?»
Eren prese ad indietreggiare facendo perdere l'equilibrio al vicino che però non demorse e lo seguì, fino a quando non si ritrovarono contro il muro.
Non riusciva a formulare un pensiero di senso compiuto, sentiva una strana elettricità nell'aria e sentiva di non poterla gestire.
«Sei un moccioso, ma a quanto pare sai farti rispettare. Sono un avvocato penalista, lo sai? C'è scritto anche sul citofono»
Come poteva non saperlo?
Si sarebbe fermato da solo, ma non poteva non stalkerarlo, quale persona sana di mente non stalkera la persona che gli piace!
O forse siamo tutti malati.
«E allora?-
«Così moccioso, per sapere» sogghignò.
Solo allora si rese conto di aver ammesso l'inammissibile.
A che quota si era arrivati? 4! Quattro figure di ...
Cercò di recuperare un po' di spavalderia
«In ogni caso non penso ti riguardi» deglutì, si trovavano ancora molto, troppo vicini.
«Scusa, cercavo solo di essere un bravo vicino» mi prese bonariamente in giro.
Nel palazzo tutti lo odiavano, all'apparenza sembrava così freddo e menefreghista.
Per Eren in realtà si faceva solo i fatti suoi senza recare danno o disturbo a nessuno, ma la gente si sa, non fa mai caso alle cose importanti, giudica solo l'aspetto.
«Non mi prendere in giro Ackerman»
«Innanzitutto io non ti ho dato tutte queste confidenze, e poi se proprio devi chiamarmi non farlo col mio cognome»
E adesso come avrebbe dovuto interpretare quelle parole??
O santo Dio già di per sé viaggiava con la testa, poi si ci metteva pure lui a complicargli le cose!
Poteva chiamarlo Levi o lo stava riprendendo e basta??
Ma soprattutto, perché si trovavano ancora incollati al muro?
"Qualcuno mi salvi T.T"
Eren prese coraggio e lentamente scivolando di lato cercò di uscire «I-io dovrei uscire quindi...» ma non fece in tempo a finire che inciampò nel tappeto che prendeva quasi tutto lo spazio davanti al divano.
Levi fu subito pronto a prenderlo ma inevitabilmente caddero entrambi, ritrovandosi uno sopra all'altro, occhi negli occhi, respiro di uno mischiato all'altro.
«Certo che sei proprio un imbranato Jeager!!» sbraitò il vicino, probabilmente per via del dolore che provava in varie zone del corpo colpite maggiormente dall'altro.
Eren invece rimase a fissare lo spacco della sua maglia come un idiota.
«Ehy moccioso, hai intenzione di alzarti o vuoi fare la bella statuina?» lamentò ancora.
Non gli diede minimamente ascolto, troppo perso a contemplare le linee dei suoi muscoli, percorrere la vena del collo, salire lungo la mandibola, fino a ritrovarsi sulle sue labbra.
Cosa avrebbe dato per poter baciare quelle labbra.
Non sapeva neppure perché ma tutto il suo corpo gli urlava di farlo.
Lo guardò di nuovo negli occhi richiamato dal suo sguardo penetrante, si sentì un po' in imbarazzo ma ormai in quel momento decise che non gli serviva più quella stupida emozione.
Probabilmente a differenza sua lui non sentiva quell'attrazione, quindi era ancora più stupido provare imbarazzo.
«Moccioso, io non ho tutto il giorno, prendi una decisione» parlò piano continuando a fissarlo negli occhi.
Quella frase lo destabilizzò completamente, non c'era traccia di scherno nella sua voce, anzi, sembrava improvvisamente maledettamente serio!
Sapeva, capiva... anche lui lo voleva!
Non se la sentiva, non pensava di essere pronto, come avrebbe baciato? Non sapeva baciare!
Il piccolo movimento che però fece l'altro, avvicinandosi ancora di più alla sua bocca, bastò a convincerlo, a rischiare.
Si ritrovarono incollati a baciarsi, lentamente ma con grande foga, era come se entrambi avessero atteso quel momento da sempre e ora stessero recuperando alla grande.
Piano piano prese coraggio, si fece largo dentro di lui, gli afferrò il volto con entrambe le mani e iniziò a passargliele tra i capelli, avvicinandolo a se come se non fosse mai abbastanza, le mani del vicino gli strinsero i fianchi fasciati dall'aderente maglia che indossava ed entrambi si sentirono persi nelle proprie emozioni appena esplose.
Si baciarono per un tempo apparentemente infinito fin quando entrambi ebbero bisogno di riprendere ossigeno, nonostante sentissero il bisogno di continuare.
Quando si staccarono un po' e guardarono negli occhi, Eren prese velocemente colorito.
Altro che messo da parte, stava morendo dall'imbarazzo!!!
Come minimo aveva preso le fattezze di un pomodoro!
«Moccioso guardami» disse prima di prendergli il mento e girarlo verso di sé, puntando gli occhi dritti nei suoi ora lucidi.
Gli lasciò un altro piccolo bacio a stampo e in quel momento in cervello di Eren riprese a connettere.
Oh.Porca.di.quella...
"Ho baciato il mio vicino"
"Ho baciato Levi Ackerman, il mio vicino, l'uomo che mi piace!"
"Okay Eren, respira!"
Dal color pomodoro passò direttamente al melanzana.
Cercò di mascherare il proprio viso nascondendosi dietro le mani, mentre Levi era ancora seduto lì di fronte a guardarlo.

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Il mio primo amore
Romance!!!In revisione!!! Attenzione, questa è una storia d'amore fra due uomini, quindi a chi da fastidio per favore cambi libro. Eren ha vent'anni, è ormai lontano da casa da un anno. Studia legge, lavora in un bar, e si è costruito una nuova vita a picc...