Eren (24)

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Senza nemmeno darmi il tempo di realizzare mi bagna tutti i capelli e li scompiglia dolcemente.
-Che stai...-
Inutile dire che non mi lascia nemmeno finire e si fionda sulla mia bocca baciandomi quasi con disperazione.
Mi rilasso quasi subito e mi sistemo meglio fra le sue braccia, sperando di non risultargli pesante.
Mi morde freneticamente le labbra fin quasi a sentirle gonfie e dolorose, un suo braccio mi tiene stretto su di lui e non mi da modo di scrollarmelo di dosso mentre l'altra mano mi tiene la testa costringendomi a non staccarmi da lui.
Non nego che tutto questo mi piaccia ma mi sento anche parecchio agitato, ho una strana sensazione.
Si stacca dopo un po' e comincia a mordermi il collo molto forte e mi fa urlare dal dolore -L-levi!- ansimo.
Continua a scendere e lasciare profondi succhiotti lungo la linea del mio collo fino alla punta della spalla, dove davvero non riesco più a sopportare il dolore -Levi... ti prego, bast... ah!-
-Sssshhh, non sei nella posizione di poter protestare- mi sussurra allorecchio.
Sento la sua voglia di me premere contro la mia e il mio stomaco comincia a fare le capriole.
Mi solleva di poco, poggio le mie braccia sul marmo freddo e mi reggo disperato non appena la sua lingua prende possesso di uno dei miei capezzoli mente con una mano stuzzica l'altro.
Gemo e inarco la schiena.
I miei vestiti sono automaticamente volati via, il mio boxer invece è ancora li indisturbato.
-L-levi- poggio la faccia sulla sua testa e cerco di trattenere i gemiti.
-Moccioso, voglio sentirti-
Un suo dito comincia a scendere dal mio petto molto lentamente fino a raggiungere l'elastico dei boxer, lo prende e ci gioca un po' facendomi attendere.
Riprendo a respirare e con un po' di timore scendo all'altezza dei suoi occhi e lo guardo.
Ha davvero la forza di farlo in questo momento? Il suo viso è molto rosso e la sua pelle sotto la mia, me ne rendo conto solo ora, quasi brucia.
-Ti... ti senti bene?- gli tocco la fronte.
È esageratamente caldo così cerco di alzarmi per poterlo portare a letto e dargli qualcosa per la febbre, ma mi blocca di nuovo e mi tiene stretto a se.
-Voglio scoparti sai- mi sussurra all'orecchio, sorprendendomi e facendomi rabbrividire -Ma non per quello che pensi tu. Io voglio farlo perché mi piaci, non perché voglio approfittarmi di te- mi accarezza la schiena.
Sospiro rumorosamente cercando di ricacciare le lacrime e lo stringo forte a me.
-Lo so, perdonami, non volevo offenderti, è solo una mia stupida paura perché... non penso di essere abbastanza- confesso.

******************

La mattina dopo mi sveglio con fatica e mi sento uno straccio, ho passato tutta la notte a cambiare le pezze fredde per Levi, gli ho dato anche la tachipirina ma a quanto ho potuto constatare non è servita proprio a nulla.
Quando sono riuscito a staccarmelo di dosso l'ho portato a letto, l'ho vestito e quasi ho avuto un infarto quando il termometro mi ha segnalato un 39.08 di febbre.
Sono appena le otto del mattino e questa stanza è buia che quasi mi disorienta, su richiesta di Levi, che mi ha anche insultato pesantemente tutto il tempo, finché non si è calmato e sono riuscito a farlo addormentare.
"Voglio scoparti"
Mi viene in mente quello che mi ha detto nella vasca e mi giro a guardarlo mentre vado ad aprire di poco la persiana per illuminare un po' la stanza.
Gli tocco la fronte e noto che é decisamente fresca rispetto a stamattina.
"Voglio scoparti"
"Ohh! Andiamo, era fuori di se"
Mi ripeto più volte.
-Oi, moccioso- sbando sulla porta della stanza e mi giro a guardarlo.
-Come diavolo fai a stare in boxer? Fa un freddo boia- borbotta coprendosi fino alla testa con le lenzuola.
In realtà il riscaldamento è bello alto e... non mi ero minimamente reso conto di essere rimasto in boxer tutta la notte.
-Ti senti meglio?- sospiro andando accanto a lui.
-Molto-
Sorrido e faccio per andarmene ma mi afferra il polso e tira sul letto, mi guarda il collo e fa una smorfia, poi allunga una mano per toccarmelo e appena mi sfiora mi tiro indietro sentendo dolore.
-Ti ho fatto molto male?-
Beh, direi proprio di si, non ho mai sentito tanto dolore in vita mia, specialmente perché sono ben 4 lividi rosso scuro che sembra avermi staccato pezzi di carne, però è stato un dolore molto piacevole e in fin dei conti sono felice che mi lasci segni di lui... ovviamente non glielo dirò.
-Un po'- mento sorridendogli ancora.
-Mi sento molto in forma sai?- si alza su di me, bloccandomi tutte le vie d'uscita e mi guarda malizioso.
-E tu solo in boxer non aiuti-
Ma che gli prende? Non sembra lui, lo sembrava molto di più ieri sera.
-Lo facciamo?- chiedo di slancio, cercando di non pensare a quello che ho appena detto e mantenendo il suo sguardo.
Non devo pensarci, non devo pensarci.
Non pensarci Eren, svuota la mente, pensa solo a Levi.
Cazzo è proprio quello il punto.
Mi agito subito e passo le mani nei capelli, ma perché diavolo faccio così, santo cielo!
Mi guarda stupefatto e poi mi bacia, un bacio casto che dura pochi secondi -Sei sicuro, ci hai pensato bene?-
-No... cioè, si ma... ho comunque paura e non ci riesco a rilassarmi, è più forte di me- confesso rosso in viso, balbettando e parecchio agitato.
-Guarda che non ti ho chiesto se sei pronto, ma se ci hai pensato e se vuoi, è diverso. Non si è mai pronti per ciò che non conosciamo- mi bacia.



Pronti, pronti, PRONTI?!
Buone notizie per voi!!!
Ci siamo arrivati gente, nel prossimo capitolo taaaante coccole (😏)

Il mio primo amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora