Oh.mio.dio.
Penso di avere un calo glicemico e allo stesso tempo sentire il diabete impossessarsi di me.
La gioia, l'adrenalina...
Avete presente quando vi sta per arrivare qualcosa che desiderate da una vita e sentite quell'agitazione scoppiarvi nel petto e farvi letteralmente impazzire? Mi sento esattamente così, anche se io non li volevo, questi bambini non appena li ho visti mi sono innamorato a tal punto di fregarmene altamente della paura, li voglio coccolare e basta!
Dio che cioccolattini!
-Voi siete i nostri tutori?-
Okay Eren, niente panico, sono intelligenti e grandi, soffrono per la perdita e magari non ci faranno mai l'abitudine ma almeno ci vuol pazienza e costanza per provare a lenire il loro dolore.
I ragazzi in realtà avevano sette anni e non cinque e la cosa che mi aveva colpito dei due era stata la loro grande serietà e maturità. Alla loro età ci si dovrebbe sentire confusi, offuscati dal dolore, impauriti, soli... Invece i due sembravano lucidi, uniti, giudiziosi. Qualità che derivavano specialmente dalla ragazza, che guidava il fratello a non farsi prendere troppo dalle emozioni cascando come un salame per minime cose.
Da un lato davvero maturo e responsabile, dall'altro il troppo essere dettato dal "soffro per la perdita di persone care" e quindi chiudersi in se stessi crea freddezza intorno a se.
Altra cosa scioccante, quella bambina mi sembra molto Levi e per la sua età posso adesso immaginare come stesse quel bambino.
Non le somiglia solo caratterialmente, i suoi capelli neri e lisci, gli occhi cangianti e cristallini, il suo viso delicato, la carnagione chiara e i suoi modi da piccola dittatrice... la rendono una delle più belle creature che Eren avesse mai visto.
Neppure Mikasa era come questa bambina.
Sebastien invece è un cuore di cioccolato al latte con quintali di zucchero aggiunto e marshmallow inzuppati dentro.
Un stupendo giovanotto da i capelli lisci e biondo spento, la pelle rosea e le lentiggini simili a quelle della sorella spruzzate sotto gli occhi a renderlo così dolce...
O almeno così lo vedeva Eren.
Bisognoso di coccole e attenzioni, sembrava sempre sull'orlo delle lacrime e ogni volta che stava per scoppiare Mavis arrivava a prenderselo per distrarlo dai pensieri.
Erano arrivati da cinque ore a casa, le scartoffie erano state facili come previsto per loro, e prima che Levi potesse rinunciare alla sua scelta li avevano portati a casa.
Adesso quello terrorizzato sembrava proprio lui.
-Levi...-
-Come si gestiscono? Che dobbiamo fare?- chiede agitato.
-Prima di tutto devi fare dei respiri profondi e devi calmare il tumulto che ti sta travolgendo.
Adesso respira e rifletti a mente lucida-
Mi guarda furioso -Non sono un idiota Eren, quella ragazzina però mi terrorizza-
Vorrei scoppiare a ridere, tanto da tenermi a sangue il labbro inferiore tra i denti.
-Non, ridere!-
-No Levi non rido p-però... Basta che tu sia te stesso, quella bambina ti somiglia molto, andrete d'accordo-
-E pensare che in foto la trovavo così adorabile-
Eh!? Levi che esterna una cosa del genere?
-L-levi, sicuro di stare bene? Magari li tengo io per il momento, tu puoi andarti a fare un giro e schiarirti le idee-
-Tra cinque minuti arriva tua madre-
I miei occhi si spalancano di botto -C-COSA!?-
-L'ho avvisata ieri-
-O mio dio, ho completamente dimenticato di avvisarli! Ero troppo agitato... preso!-
-Appunto per questo li ho avvisati io-
Okay, respiro profondo... -Avete fame cuccioli?-
-Cuccioli?- ribatte Mavis.
Oh, okay mi sa che con lei niente nomignoli.
-Mavis hai fame?-
-In realtà si- le sue guance si colorano leggermente di rosso e il mio cuore inizia a sciogliersi come neve al sole.
Può fare la dura quanto vuole, è un piccolo dolcetto.
Si, se lo state pensando, sapete il mio amore per le cose dolci... e loro lo sono decisamente.
-Okay, adesso mangiamo e tra poco vengono a trovarci i nonni...- li informo un po' timoroso.
Non vorrei dicessero all'assistente sociale momentaneo che vogliono andarsene all'istante.
-N-nonni?- interviene Sebastien.
-Si cucciolo, la mia mamma e il mio papà, vogliono conoscervi anche loro... A voi sta bene?-
Lui annuisce a testa bassa mentre Mavis prende la sua manina e lo affianca.
Mi fanno una tenerezza infinita.
-M-ma lui come si chiama?- chiede il piccolo.
-Lui è Levi, hai ragione te l'ho detto solo una volta, sai lui non parla molto ma vi vuole già un gran bene. So che pensi sia terrificante tesoro, ma è un bravo papà- dico... sperando che sia così.
Non dovrei dubitare di mio marito, ma lo vedo parecchio agitato.
Ritorno velocemente da lui con un sorriso stampato in faccia -Ehi? Guarda che non c'è bisogno che tu gli parli, l'importante è che li tratti sempre con dolcezza, okay?-
Annuisce -Eren-
-Cosa-
-Possiamo baciarci davanti a loro?-
Ridacchio e lo bacio.
-Ottimo, allora possono restare-
E la serietà con cui lo dice mi fa morire dal ridere mentre i piccoli mi guardano senza riuscire a capire.
Preparo velocemente dei panini con affettati e li porgo alle piccole belve che divorano tutto in cinque secondi.
-Beh, se avete ancora fame ne preparo altri-
Sebastien sorride mentre Mavis nasconde il faccino sporco nel tovagliolo imbarazzata.
-O magari mangiate quello che vi ha portato la nonna-
Mi volto di scatto e vedo mia madre sorridere dolcemente con due scatole in mano, chissà contenenti cosa e sembra avere un effetto super sui piccoli, che si alzano e le vanno vicino sorridendo.
La mia mamma è un mito, i suoi sorrisi incantano tutti... persino il mio Levi.
-Che belli questi tesorini... Mi ripetete i vostri nomi? Papà me li ha detti ma sapete com'è sono una vecchierella e dimentico velocemente le cose-
-S-sebastien!-
-Mavis-
-Ma che bella donnina che sei tesoro, fatti vedere- dice prendendo la sua manina e facendola voltare -Davvero molto bella-
Mavis arrossisce fino alla punta delle orecchie e a me scappa una risatina mentre do un colpetto al braccio di Sebastien.
Questo cucciolo mi sa tanto che lo adorerò alla follia.
-E tu ometto? Cos'è quel broncio? Sorridi tesoro che sei stupendo- e anche lui casca alla mercé di mia madre, però si nasconde subito nel mio collo.
La cosa mi stupisce ma subito dopo lo stritolo tra le braccia felice come non mai.
-Allora, la nonna vi ha portato delle caramelle, cioccolata, qualche bell'accessorio per la nostra piccola donna e un bel cappellino per il nostro ometto. Vedete se vi piacciono- dice porgendo ad ognuno la proprio scatola.
-Tu sei pazza- sussurro.
Mi fa l'occhiolino e attende le loro reazioni.
Mavis si alza i capelli in una coda perfetta e la ferma con una pinza decorata da una bellissima farfalla viola.
Quel fermaglio lo ricordo molto bene, la mamma lo mise alla cerimonia nel giorno delle nozze con l'abito lilla e i capelli rossi.
Una donna di classe e quel fermaglio così elegante e bello lo dimostrava.
-Questi dove si mettono?-
-Quelli sono orecchini tesoro, te li ho comprati ma mi sa che dovrai chiedere a papà di accompagnarti a fare i buchi-
-Dove?-
-Qui, all'orecchio vedi?- espone il suo lobo pieno di orecchini.
Mia madre ne è sempre andata pazza, tanto da bucarsi l'orecchio da sopra a sotto.
-Tu Sebastien, trovato qualcosa?-
Scuote la testa e viene a sedersi sulle mie gambe incrociate.
-Non ti piace il berretto?- sussurro al suo orecchio.
Scuote di nuovo la testa ma sorride -Voglio le caramelle-
-Guarda un po' abbiamo trovato un Eren due, scommetto che ti piace molto la cioccolata-
Annuisce e ride dandomi una testata sul petto, che dopotutto gli concedo solo perché è lui.
Si, mi ha fatto male.
-Ma papà?-domando.
-Di la che calma tuo marito tesoro, mi stupisce che la cosa sia partita da lui e mi stupisce ancora di più la sua agitazione, forse il fatto che i bambini non lo vedono di buon occhio lo ha mandato un po' in crisi-
-Papà non sta bene?- chiede Sebastien.
-No tesoro sta bene, ha solo paura che voi non gli vogliate bene-
-A me piace Papà- interviene Mavis.
Ecco, lo sapevo, mi sa che sarà proprio la sua cocca -Penso che dovresti andare a dirglielo Mavis- le suggerisco.
-A-anche a me piace- sussurra il biondino.
-Allora appena viene di qua glielo direte, d'accordo?-
Mia madre li ha conquistati.
Io anche, credo...
Manca solo mio padre e Levi che guarda caso fanno il loro ingresso proprio in questo momento.
-Mavis, Sebastien lui è il nonno-
I due sorridono imbarazzati mentre mio padre li guarda con cipiglio minaccioso... che si trasforma in una grassa risata e un abbraccio.
-Stupido! Li hai spaventati a morte- lo rimbrotta mamma.
Lui le fa il verso facendoli ridere e gli porge una bustina colorata -Questi sono dei braccialetti che mi dovete promettere, porterete sempre, vedete? Anche io l'ho messo- indica il suo polso sinistro.
Levi intanto guarda in disparte, come se stesse guardando la tv ed evita in ogni modo il mio sguardo.
Giuro che se non ci fossero i piccoli lo strangolerei volentieri.
-Papà vieni anche tu, c'è anche per te il braccialetto- lo chiama Mavis.
Sorrido alla sua reazione.
È rimasto paralizzato a guardarla e sta lottando contro se stesso per restare incollato a quella parete, la bocca è leggermente socchiusa e i suoi occhi esprimono tanta gioia.
Nessuno meglio di me può capire quegli occhi!
Posa per un attimo lo sguardo su di me e lo invito con un movimento della testa ad affiancarmi sul pavimento.
Finalmente si stacca e va verso Mavis che allunga le manine per potergli allacciare il braccialetto.
Se lo fa mettere tranquillamente, guardando con attenzione le espressioni buffe di Mavis e potrei quasi giurare di vederci un piccolo sorriso divertito sul quel volto inespressivo.
-Non ridere- ribatte lei guardandolo.
-Non sto ridendo- ribatte.
-Si invece, mettitelo tu allora-
-Se non me lo metti tu allora non lo metto-
E Mavis lo guarda imbronciata per pochi secondi, dopo di che riprende il braccialetto e riprova.
-Eren tesoro, perché stai piangendo?- sussurra nel mio orecchio.
-Ooh mamma, sta zitta- sussurro in risposta coprendomi il volto.
-Perché piangi papà?- sussurra anche Sebastien.
-Niente piccolo mio, tua sorella è proprio brava col papà-
Annuisce e si alza andando anche lui da Levi, gli si attacca al collo e mio marito lo prende dal sedere e lo stringe mente tocca ripetutamente il naso della piccolina.
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Il mio primo amore
Romance!!!In revisione!!! Attenzione, questa è una storia d'amore fra due uomini, quindi a chi da fastidio per favore cambi libro. Eren è un ragazzo di vent'anni che da un anno è andato via di casa. È al secondo anno della facoltà di legge e lavora nel bar...