Bambini?

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-B-b-b-b-BAMBINI?- aveva sbottato alle dieci del mattino sul letto, sotto il marito che fino a cinque minuti prima lo coccolava e parlava di condivisioni di coppia.
-Sai, un giorno potremmo condividere tutto il nostro amore con dei piccoli marmocchi- aveva buttato li Levi.
Ma Eren aveva un brutto presentimento e gli aveva quindi chiesto se era serio.
La risposta di Levi fu un lungo silenzio e le semplici iridi fisse nelle sue in attesa di una reazione.
E quella era stata la sua reazione, ovviamente non immediata, aveva faticato non poco con l'ossigeno, aveva boccheggiato più volte in cerca di parole giuste e di restare calmo, ma più restava in silenzio e più comprendeva le parole del compagno.
E lo terrorizzavano non poco.
-Si-
-E lo dici così?-
-Come dovrei dirtelo?-
-O mio dio, hai detto BAMBINI?- urlo per l'ennesima volta.
-Potresti smetterla di urlare?-
-LEVI, BAMBINI? NON BAMBINO, BAMBINI?!!!-
In risposta ottengo delle braccia incrociate e uno sguardo che non promette nulla di buono.
-L-levi, t-tu sai cosa comporta il crescere un bambino, dovergli dare amore, stabilità, sicurezza...-
-Quanti anni pensi io abbia?-
-N-non sto dicendo q-questo-
-Allora cosa? Che non sei capace? Che hai bisogno di tempo per rifletterci? Che forse non pensi siamo adatti insieme per farcela? Cosa?- sbotta, controllato apparentemente, ma i suoi occhi li conosco e in questo momento sono un tornado di rabbia e delusione.
Più di rabbia forse...
-È c-che forse dovremmo aspettare, c-ci siamo appena sposati e-eh...-
-Stiamo insieme da tre anni- commenta incupito.
Esatto Eren, tre anni, qual è allora la tua giustificazione?
-E perché l'antipatico uomo delle nevi dovrebbe voler dei figli?- mi salvo per il momento sperando non si incavoli per questa mia uscita.
-Perché con te ho la sensazione di poter fare qualsiasi cosa, anche la più difficile delle imprese-
Cazzo! Quella si che era una degna risposta.
Una di quelle risposte che ti tolgono il respiro, che guardando il suo volto sempre costantemente impostato sulla stessa espressione non si direbbe mai sia uscita dalla sua bocca.
Eppure ne aveva date tante di risposte del genere in quei tre anni e puntualmente Eren ci rimaneva secco, da un lato si sentiva in colpa per le sue stupide paure mentre la sua metà voleva fare con lui tutto ritenendolo alla sua altezza e dall' altra lo rendevano felice quelle risposte, perché sapevano di spontaneo, di vero, di ovvio e quindi sapere che il tuo amore pensa questo può solo riempirti il cuore pieno di gioia.
A questo punto la domanda è "Se lui si sente sicuro perché crede di farcela al mio fianco, perché io dubito di potercela fare da solo e con lui al mio fianco?" Non mi fido forse di lui? Dubito di noi? O è solo che voglio tenerlo per me e non condividerlo con nessun "marmocchio"?
Eppure quante volte vedendolo con Mahiro ho pensato che sarebbe potuto essere un padre fantastico? Quante volte mi sono emozionato a vederlo tanto freddo ma dolce allo stesso tempo diventando lo zio acquisito di quel bambino?
Tanto che Mahiro chiedeva più di lui che di Eren.
-Sono due marmocchi, gemelli, un maschio e una femmina. Dovresti vederli- sussurra.
Mi mordo il labbro a sangue sentendo gli occhi pizzicare e il cuore stringersi.
-Al diavolo Levi, stai decidendo tutto tu, il fidanzamento, il matrimonio, adesso anche i bambini. E io? Io non voglio niente?- sbotto.
-Basta che tu me lo dica, se invece di dire che ti sta tutto bene e quindi lasci fare tutto me, potresti dirmi cosa vuoi, io come posso saperlo se non parli?- continua pacato.
-Non li voglio dei figli, punto! Mi vuoi costringere?-
-Assolutamente no, posso capirlo-
-Perfetto- ribatto incerto.
-Potremmo comunque parlarne- insiste.
-E che cavolo dovremmo dire? Non li voglio, punto!- oddio, sono troppo agitato, se mi chiedesse il perché? Sono motivazioni stupide!
-C'è sicuramente un perché...-
Ecco!
-... e magari potresti dirmelo, così potrei capire ancora di più la tua scelta-
Mi volto dall'altra parte completamente in imbarazzo. Che gli dovrei dire? Che ho una paura boia di badare ad un cucciolo? Se sbagliassi tutto con lui? Se da grande si creerebbe la mia stessa situazione con papà? Oddio...
-Eren, non ti è forse piaciuto questo momento?- chiede giocando con il primo anello di fidanzamento, che ora porto al pollice -E forse non eri felice quando ti ho chiesto di restare per sempre con me?- passa a quello ufficiale, quella piccola fede che mi ha infilato solo ieri al dito -Ho sbagliato in qualcosa? C'è qualcosa che hai fatto contro il tuo volere?-
E sono praticamente in lacrime, mi sento un idiota ad avergli urlato contro delle sue decisioni, perché in fondo quelle decisioni io le aspettavo con tutto il cuore ogni volta.
Mi prende il mento con due dita e mi costringe a voltarmi verso di lui per guardarlo negli occhi.
A volte maledico il suo atteggiamento, è sempre così neutro, indefinibile che non riesci mai a comprendere i suoi stati d'animo, a capire cosa diavolo possa mai pensare di te, e a volte ne ho paura, paura che si stanchi di me e delle mie paranoie, della mia timidezza.
-Perché non vuoi dirmelo? È così grave la cosa?-
-N-no i-io... È...- andiamo Eren, perché non parli con tuo marito? -Io volevo tutto, e-e tu mi hai dato tutto, sono stato felice e lo sono ma...-
Mi sprona a continuare col suo silenzio -... i-io ho paura, tenere Mahiro è un conto, è solo per qualche ora ed è già abbastanza stressante, insomma se valutiamo i piccoli dovremo svegliarci la notte e stare attenti coi cibi, il freddo, il troppo caldo, i malanni, i pannolini, i disastri che potrebbe fare, fare attenzione che non si facciano male, e poi chi glielo spiega dell'adozione? Come funzionano le relazioni fra uomini? E se poi ci odiassero? Se fossero contro? E io? Se sbaglio? Se non riesco a dargli il giusto amore, se non riesco ad essere severo il giusto, se sbagliassi, tipo in qualche consiglio...- mi blocco rendendomi conto di aver creato uno tsunami di dubbi, mentre un Levi ancora fisso nei miei occhi ha un leggero sorriso dolce che mostra gratitudine.
Per cosa poi?
Annuisce e si siede accanto a me ponendosi di fronte -E io secondo te cosa penso, invece?-
La domanda mi stupisce.
Non ci avevo minimamente pensato!
Boccheggio più volte fin quando non sospiro frustrato -N-non ci avevo pensato-
-E cosa credi?-
-Credo che f-forse come sei tu una cosa del genere non me l'avresti mai chiesta, eppure... Non lo so cosa ti abbia spinto a pensarci, Mahiro? A-anche io ci ho pensato, t-tu sei stupendo con lui ma io? Io non dubito di te e di noi, dubito di me-
-Se dubiti di te allora dubiti di noi-



Che giornata di merda!
-Tutto bene? Ti vedo nervoso-
-Portami un thé freddo a limone-
-Come scusa?-
Lo guardo negli occhi e lui sorride
-Il cliente ha sempre ragione ma il proprietario di un locale può cacciare i clienti se esagerano, lo sai?-
-Cosa vuoi che ti dica?-
-Per favore? Un thé freddo a limone, sarei ben felice di servirti-
-Io ti pago per servirmi-
-Sai cosa mi piace di te Jean? Non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno, ma non dimenticare che quando si esagera si supera la soglia e si finisce nella maleducazione, arroganza e infine solitudine-
-Spiegami perché io dovrei darti ascolto-
-E tu spiegami perché me ne dai, ogni volta-
-E chi te lo dice questo?-
-Tu, ogni volta che mi guardi e mi ascolti ti calmi come un cagnolino ubbidiente al padrone, c'è qualcosa che devo sapere?-
Deglutisco a vuoto ed evito i suoi occhi.
Io ubbidire a chi? Ma è impazzito? -Solo perché al matrimonio mi hai parlato in quel modo pensi che io sia addomesticabile? Di cosa parli esattamente? Di Jean o di una bestia?-
-Parlo di te, dei sentimenti che ti neghi. La tua diffidenza al prossimo, il tuo odio per l'imperfezione, il tuo stupido orgoglio fanno male solo a te! Il negare che esistono persone che riescono a metterti nel sacco fa male a te-
-E tu riusciresti a mettermi nel sacco?-
-Io l'ho già fatto-
-E parli a me di arroganza?-
-Non sono arrogante, dico la verità-
-Cosa te lo fa pensare?-
-Non sei tu che beccavi me a guardarti, ne il contrario, ci beccavamo a vicenda-
Abbasso gli occhi e mi torturo le mani a disagio, se Marco ha capito che mi piace c-cosa dovrebbe succedere ora? -Quindi?-
-Quindi ti consiglio di abbassare la voce con me perché sono pur sempre più grande di te, ma non abbassare mai gli occhi, io non ti sono superiore- dice prendendomi il mento e baciandomi.
-Non è molto astuto da parte tua baciarmi davanti hai tuoi clienti-
-Ci faranno l'abitudine... Ti chiamo stasera-
Mi fa l'occhiolino e se ne torna dentro dietro il bancone a lavare le stoviglie.
Il mio stomaco è in uno stato di tumulto assurdo!

Non me lo chiedete, non lo so perché Marco sia uscito tanto sicuro di se e Jean invece tanto insicuro.
Spero vi piaccia questa piccola parte su di loro.
Alla prossima per sapere cosa fare su i bambini 😜

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