Noire

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Ma ciaaaaoo!
Miei cari wattpaddiani... AUGURI A ME!
Oggi compio 17 anni ;P purtroppo!
Come vorrei ritornare piccola.
Beato peter pan!
Alloooora, questo dovrebbe essere il penultimo, però ho constatato che l'ultimo capitolo completa Levi Eren e i marmocchi mentre Jean e Marco restano appesi...
Quindi, il mio problema è, ho faccio un libro a parte per i due continuando o vi lascio appesa e liberi di fantasticare.
Certo non è facile adesso costruirci un altro libro però sarebbe una bella sfida...
Dall'altro lato però non mi attira l'idea :/
In ogni caso vedrò di chiarirvi tutto senza lasciarvi appesi.
Mi dispiace solo per Mavis e Seb, li adoro troppo! Stavo pensando anche di disegnarli come li ho in mente io e magari inserirli nel capitolo così da farveli vedere...
Vedremo se riesco in tempo, non vi prometto nulla 😜.
Buona lettura.

Una volta andati via i miei erano le nove e i bambini crollavano dal sonno.
La prima notte l'avevano passata tutti e quattro stretti nel lettone a dormire beatamente, come non facevano da tempo.
Solo intrattenerli gli aveva risucchiato le energie.
Adesso era in ufficio e stava facendo letteralmente a pezzi la matita con cui appuntava vari punti del fascicolo per il nervosismo, l'agitazione ma anche la matta voglia di tornare a casa a rivederli.
Lui aveva una dannata udienza e doveva assolutamente presentarsi, Levi invece lavorava tranquillamente da casa.
-Eren, concentrati perfavore-
-Ci sto provando papà, ma voglio tornare a casa-
-Lo so figliolo, per questo ti devi concentrare, non sbagliare nulla, va tranquillo, rifletti e entro due ore sei a casa-
Sospiro e inizio a raccogliere le dannate scartoffie.


-Si, certo... No, non esattamente, sono nostri ma abbiamo dei controlli, una settimana al mese per cinque mesi. Questioni legali, per la sicurezza dei bambini, abbiamo preferito così, se i bambini non dovessero trovarsi bene possono decidere da se.
No ovviamente no..... Lo capisco davvero ma controlli da voi non avranno motivo di farne, seguiranno solo il loro operato qui a casa.
Glielo garantisco......  In realtà rischiano di perdere l'anno perché non riesco a trovare una scuola che li prenda così, quasi a fine corsi......... Le sarei molto grato se davvero lo facesse...... Ne sono consapevole, affronteremo la cosa in ogni modo possibile senza farli sentire a disagio.....
Ha completamente ragione. La ringrazio-
-Papàaaa-
-Cosa Mavis-
-Mi prendi in braccio?-
-Non sei un tantino grande per queste cose?-
Il suo broncio mi fa sospirare arrendevole -Vieni qui, principessa-
-Papà! Non mi chiamare così-
-Perché no? Sei bella proprio come una principessa... dov'è Sebastien?-
Alza le spalle e la cosa mi sorprende, Mavis non perde mai di vista il fratello.
-Sebastien!?- urlo.
-Secondo me è andato di nuovo a letto- borbotta.
-Andiamo anche noi, che dici?-
Scuote la testa arrabbiata -Voglio giocare con te-
-E lo vuoi lasciare solo?-
-Ha detto che vuole papà e se non torna sta chiuso in camera sul lettone finché non torna-
-Aspetta qui tesoro-
Mi dirigo nella stanza e quando apro la porta lo trovo sul letto abbracciato al cuscino di Eren che piange.
-Sebastien, cosa c'è-
-Voglio papà-
-Lui torna presto, il tempo di giocare e fare la merenda e torna, scommetto anche con un gran regalo per te-
-Io voglio papà, non voglio che se ne vada-
Bene, e io? Non conto un cazzo? Il fatto è che non so gestire le mie di emozioni, dovrei consolare lui da i suoi lacrimoni? Eren dove sei!
-A me non vuoi bene?-
Alza la testina dal cuscino e si asciuga un lacrimone -S-si ma voglio anche papà-
Sospiro e resto in silenzio, non so proprio cosa dirgli, sono consapevole del fatto che magari lui ha paura che non torni più nemmeno lui, ma al tempo stesso so che dirgli che tornerà sicuramente non servirà a nulla, non ci crederebbe come io non credevo alle persone quando avevo la sua età. Loro non capivano e lui probabilmente pensa che io non possa capire.
Si alza e contro le mie aspettative si aggrappa al mio collo.
Lo sento sobbalzare di tanto in tanto per i singhiozzi.
-Torna vero?- chiede in un soffio.
-Certo, e ti porta sicuramente della cioccolata-
E intanto non so se dargli un bacio o no.
Eren mi ha detto di trattarli con dolcezza, di trasmettergli amore... ma non lo so fare!
Si stacca da me per potermi guardare e accenna un sorriso -Perché non sorridi mai?-
Ah! Bella domanda moccioso.
-Papà sorride dentro- compare Mavis.
Eh? La guardo crucciato e lei sorride per poi rivolgersi a Sebastien.
-Lui non muove la faccia ma sorride lo stesso-
E stavolta mi viene davvero da ridere mentre vedo un Sebastien scrutarmi come se da un momento all'altro potesse veder muovere una qualsiasi cosa sul mio viso.
Per quanto riguarda Mavis... Avevo ragione ad averne paura, è intelligentissima, testarda e sicura di se. Come ha detto Eren mi somiglia molto.
Ed è ufficialmente la mia principessa! Nessuno deve toccarla a parte me... E mio marito.

-Sono a casaaa!-
-Papàaaaaaa-
Vedo corrermi in contro come una furia il piccolo Sebastien e involontariamente mi parte un sorriso a trentadue denti -Cucciolo! Ciaooo- lo stritolo tra le braccia.
-Papà! Non respiro-
Ridacchio, gli poso un bacio sulla testa e corro a salutare Mavis alzandola in aria -Piccola Guerriera!-
Lancia un urletto agghiacciante e chiama Levi per essere salvata -Che cosa? Che guerriera sei se chiedi aiuto a papà?-
Incrocia le braccia al petto e assume un aria altezzosa -Mettimi giu!-
-No!- rispondo.
-Papà!-
Rido di gusto mentre mi dirigo in cucina con lei in braccio e il cucciolo di seguito. Mio marito ci guarda e sospira.
Quando poso Mavis sulla cucina apro la busta e porgo a Sebastien una busta di cioccolattini e una di confetti a Mavis... ne va pazza. Però mi accorgo subito degli occhioni rossi di Sebastien -Cucciolo hai pianto?-
Abbassa lo sguardo e io mi giro verso Levi che invece evita i miei occhi.
-Devo preoccuparmi?- gli chiedo con dolcezza.
Scuote la testa e sorride -Grazie!-
-Figurati tesoro. Okay andate a giocare, dopo papà vi porta a mangiare un gelato!-
Un "siiiii" generale mi perfora i timpani così li spingo in salotto.
-Levi...-
-Voleva te, ha pianto tutta la mattinata perché aveva paura non tornassi. Ho provato a calmarlo ma solo dopo un mezz' ora lo ha fatto veramente. È normale, ha visto che te ne andavi e giustamente ha paura di non rivederti più com'è  successo con i suoi precedenti genitori...-
Gli accarezzo una guancia e raccolgo la lacrima che gli è sfuggita -E tu lo capisci e sarai bravissimo a fargli capire che tu invece ci sarai sempre-
-Noi ci saremo sempre-
Annuisco e lo bacio.
-Dobbiamo parlargli della scuola, iniziano dopodomani, la preside ha capito e li prende, mi ha assicurato che non perderanno l'anno, anche perché pensa che loro avendo continuato gli studi privatamente siano anche più avanti del loro programma-
-Perfetto! Speriamo si integrino bene-
-Certo, nemmeno in casa famiglia erano soli, quindi-
Gli sorrido e lo bacio di nuovo, più intensamente ma un urlo di Mavis ci fa scattare sul chi vive.
-Tesoro tutto bene?-
Indica una palla di pelo nera rizzata di fronte a loro.
Sospiro di sollievo e guardo i piccoli -Tranquilli tesori, lei è Noir la nostra gattina-
-E-e perché non c'era ieri?- chiede Sebastien.
-Si era nascosta perché non vi conosceva e aveva paura, vedete? Adesso è così tesa perché a paura che le facciate qualcosa. Se non la considerate sarà lei a venire da voi.-
Avevo completamente dimenticato Noir!
-Non avevate notato la ciotola di croccantini in cucina?- chiede Levi.
Scuotono la testa entrambi.

-Sicuro non ti scocci? Insomma, siamo tutti piccoli rispetto a te, magari ti annoia quello che facciamo-
-Mi stai dando del vecchio, Sasha?-
-Assolutamente no capo! Vieni pure... Però mi offri qualcosa da mangiare-
-Che detrarrò dal tuo stipendio- sussurro tra me e me -Okay- dico invece.
-Sasha andiamo? Sono arrivati tutti-
-Si, viene anche Marco, il tempo di tirar giù la saracinesca-
-Ah... okay-
Sorpreso Jean?
Mi parte un sorriso involontario che lui nota subito.

Una volta arrivati al locale prestabilito la prima cosa che faccio è sedermi lontano da Marco.
Voglio stare un po' in pace e con lui intorno non mi riesce visto che mi sento sempre agitato e osservato. Mi studia, mi capisce, mi rende vulnerabile ed è una cosa che non mi piace.
-No aspetta, mettiti tu vicino a Jean, io mi metto a capotavola-
E no cazzo! Maledetta Sasha!
-Va bene-
Va bene un corno!
Mi sorride di nuovo. Che diavolo avrà mai da sorridere a quel modo!
-Posso offrire io?-
-Si, magari poi lo detrai dal mio stipendio?- scherzo.
-Mi conosci bene- sorride portandosi il bicchiere alla bocca.
-Per niente-
-Non bisogna necessariamente parlare con una persona per conoscerla, io faccio parte della tua vita e nel bene o nel male vedo come ti comporti, quindi so chi sei e perché agisci in un certo modo, anche se tu non me lo hai mai detto-
-Ti senti troppo superiore Marco, scendi dal piedistallo- ribatto colpito nel segno.
È proprio questo il punto, lui mi osserva, capisce tutto solo guardandomi.
-Sei diretto come un proiettile-
-Ti sei offeso principino?-
-Il fatto è che mi risulta difficile rimanere indifferente ad un ragazzo in grado di capire i più deboli, di supportarli come a lui piacerebbe essere supportato, e sempre questo ragazzo è abile a giudicare velocemente le situazioni, riesce a capire quando qualcuno ci prova con lui, anche se non lo accetta per paura di lasciarsi andare, ma poi quando la situazione si fa critica diventa lucido e decide per il meglio-
Deglutisco rumorosamente passando un occhiata a i miei amici che sembrano tutti molto presi fra di loro per notarli -E stai aspettando questo?-
-Io aspetto e basta, anche se tu mi dovessi dire di no io aspetto-
-E perché mai?-
-Perché tu sei unico Jean, e le cose uniche non si lasciano scappare-

Il mio primo amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora