Capitolo 28.

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SHARON'S POV

Ero appena arrivata a casa, sospirai per poi aprire la porta.
Andai in camera mia, trovando Rick che dormiva sul pavimento.
Senza dargli importanza, iniziai a sistemare la mia camera, mettendo tutto in ordine, dopodiché svegliai Rick.
"Riccardo, svegliati."
Lui mugolò, si stropicciò gli occhi e alzò lo sguardo.
"Sharon, sei tornata" disse felice, abbracciandomi
Restai impassibile, mentre lui continuava ad abbracciarmi.
"Oddio, mi sei mancata tanto!" disse, stringendomi
"Non sono tornata per te, sono tornata perché non potevo restare a casa di altri per sempre. Non ti ho ancora perdonato Rick, sempre se lo farò." risposi, staccandomi dall'abbraccio e andando in cucina.

*Qualche giorno dopo*

Uscì con gli altri, ignorando completamente Rick
"Stasera che facciamo?" chiese Edo
"Bho, voi fate quel che volete, io starò a casa" risposi, scrollando le spalle.
"Cosa? Perché?" chiese Edo
"Mh, non ho voglia, tutto qua" risposi, facendo spallucce
"Oh, okay" disse Edo, per poi continuare a parlare con gli altri.
Misi le cuffie nelle orecchie, salì sul penny e andai a farmi un giro.
Non si sarebbero accorti della mia assenza, erano troppo impegnati.
Alzai al massimo il volume quando partì "Tsunami"
Adoro questa canzone.
Iniziai a sfrecciare tra le strade di Roma, con la musica al massimo e senza alcun pensiero in testa.
Mi fermai davanti al Colosseo, con il sole che tramontava e i lampioni già accesi.
Scattai una foto, per poi pubblicarla su Instagram.

@sharonridolfi:Roma e le sue meraviglie.

Mi sedetti su una panchina e guardai quello spettacolo, con le cuffie nelle orecchie e mille pensieri in testa.
Non so di preciso quanto restai li seduta, so solo che quando alzai lo sguardo, mi ritrovai Lorenzo davanti.
"Hei" disse sorridendo, sedendosi accanto a me.
"Che ci fai qui?" chiesi, spegnendo la musica
"Passavo di qua" rispose, facendo spallucce.
Alzai gli occhi al cielo
"Certo, come no. -dissi ironica- Ti ha mandato Rick?" chiesi, visibilmente scocciata.
"Rick non sa neanche che sei qui, ero con gli altri, non ti ho vista più e ho pensato 'sarà andata a farsi un giro'. Poi ho visto la foto su Instagram e sono venuto qui. -disse, sorridendo leggermente- Stai bene, Sharon? Insomma, sei sparita per giorni, poi torni all'improvviso e poof, vai in giro e ti ritrovi al Colosseo con le cuffie nelle orecchie. Cosa succede, Sharon?" chiese, preoccupato.
Feci un respiro profondo, per poi parlare velocemente.
"Sto prendendo in considerazione l'idea di andare a vivere da mio padre. Insomma, Rick è un fratello eccezionale, però tra poco non sa badare neanche a se stesso, figurati a me.." risposi, abbassando lo sguardo.
"Sharon... -disse Lorenzo- Rick ti vuole bene, tutto quello che fa, lo fa per te, per proteggerti." concluse Lorenzo, mettendomi un braccio sulle spalle e stringendomi.
"Lo so Lorè e mi dispiace, ma ho preso la mia decisione. Per quanto io ami Roma, mi sento chiusa dentro questa città, mi sento sola, come se nessuno mi capisse. Anzi, SONO sola, nessuno mi capisce o prova a capirmi, nessuno. Ho bisogno di sentirmi libera, di sentimi amata, almeno per una volta -dissi guardandolo- Ho bisogno di sentirmi viva, di ESSERE viva, mi sento come un'anima, che vaga per ritrovare il suo corpo. Ho bisogno di vivere Lorè, e Roma non mi fa sentire viva, mi fa solo sentire più vuota." conclusi.
"Tuo fratello lo sa?" chiese Lorenzo, dopo qualche minuto in silenzio.
"No, sei l'unico che lo sa.. -dissi, abbassando lo sguardo- E sei anche l'unico che sa questo." continuai, alzando la manica della felpa.
Lorenzo guardò il mio polso, in silenzio, per poi portare lo sguardo su di me.
"Perché Sharon? Non ti porterà a niente farti del male, non risolverà i problemi." disse, mentre prendeva la mia mano e la intrecciava con la sua.
"Non dovrai dirlo a nessuno, neanche sotto tortura. Sarà il nostro piccolo segreto, va bene Lorè?" dissi, guardandolo negli occhi e stringendogli maggiormente la mano.
"Va bene Sharon -disse, sorridendo leggermente- Però devi promettermi una cosa" continuò, guardandomi negli occhi.
Annuì, così che potesse continuare.
"Devi promettermi che non lo farai più, se qualcosa non va anziché farti del male, chiamami, ci sarò sempre per te, a qualsiasi ora, ma ti prego, non farlo più" disse seriamente, mentre mi guardava dritto negli occhi.
"Ci proverò" dissi, mentre abbassavo lo sguardo.
Lorenzo mi prese il mento con due dita, in modo che il mio sguardo finisse su di lui, mi guardò per qualche secondo, prima di avvicinarsi a me e baciarmi.
Mi allontanai di scatto, interrompendo quel breve contatto di labbra, lo guardai dritto negli occhi, prima di alzarmi da quella panchina e sfrecciare verso casa.

Avrò cura di te.||My Dreams||The CrookidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora