Mi asciugai gli occhi sforzandomi di fare un bel respiro profondo. Non potevo cedere proprio ora. Non l'avevo fatto quando stringevo la mano di mia madre e di mio padre in ospedale, mentre loro chiudevano gli occhi per sempre. Non l'avevo fatto quando li avevano sepolti al freddo, sottoterra.
Non l'avevo fatto nemmeno quando mi portarono via dalla mia casa e mi spedirono nella casa famiglia, perché nessun mio parente mi voleva prendere con se. Perciò non l'avrei fatto nemmeno adesso, dovevo tenere duro.
Non avevo abbastanza soldi per permettermi una camera d'albergo, non avevo nessun posto dove andare.
Magari avrei potuto appostarmi sul retro di un ristorante e trovare un lavoro...
Il mio stomanco iniziò a brontolare, ricordandomi che dalla mattina non avevo messo più niente sotto i denti. Un paio di dollari mi sarebbero serviti per il cibo. Si, dovevo trovare un lavoro al più presto, che vada al diavolo Bryan e tutta la sua famiglia!
Sarebbe andato tutto bene, mi ripetevo nella testa, almeno lo speravo.
Voltai la testa alzandomi dalla panchina e mi presi un colpo. Due occhi verdi mi stavano guardando. Da quanto tempo era li a fissarmi?
Mi lasciai sfuggire un gridolino prima di rendermi conto che era Bryan. Era uscito per accertarsi che lasciassi la sua proprietá?
Non avevo la minima voglia di parlare di nuovo con lui. Feci per distogliere lo sguardo e andarmene via da quel posto, ma mi accorsi che lui aveva sollevato un sopracciglio.
Cosa voleva dire quella faccia?

《Problemi?》Mi chiese.

《Non so dove andare per la notte》Dissi abbassando lo sguardo.

《Quanti anni hai?》

《Diciotto》Risposi.

Bryan sollevò entrambe le sopracciglia.

《Davvero?》

Mi stavo sforzando di non perdere la calma. Dovevo fargli pena, non c'era dubbio. Ricacciando in gola il commento acido che mi era affiorato sulla punta della lingua, risposi: 《Si, davvero》
Bryan fece un sorrisetto e scrollò le spalle.

《Scusa, è che sembravi più piccola》
Tacque e con gli occhi scese lungo il mio corpo per poi risalire lentamente verso il viso. Il calore improvviso che mi salì sulle guance era imbarazzante.

《Anzi no. Rimangio quello che ho detto...ogni centimetro del tuo corpo conferma che hai diciotto anni, mi ha ingannato quel faccino così giovane e fresco. Non ti trucchi?》

Era una domanda? Ma cosa aveva in mente quel tipo? Io volevo sapere cosa mi aspettava nell'immediato futuro, non discutere del fatto che il trucco fosse un lusso che non potevo permettermi.

《Senti, sono venuta qui per il lavoro che mi era stato promesso, non ho una casa, non ho un posto dove vivere, sono in bancarotta totale e tu mi vieni a chiedere se mi trucco? No, non mi trucco, ho problemi più gravi che sforzarmi di essere carina. E adesso, tanto per sapere, chiamerai la casa famiglia o la polizia? Se posso scegliere, preferisco la polizia....》

Serrai la bocca di scatto e posi fine al mio sfogo. Mi aveva innervosita e non ero riuscita a tenere a freno la mia lingua.
Bryan piegò la testa di lato e mi fissò. Il suo silenzio era quasi insopportabile. Avevo appena condiviso un po' troppe informazioni con quel ragazzo, se ora ne avesse avuto voglia avrebbe potuto rendermi la vita più difficile di quello che già è.

《Stasera c'è una stanza vuota. Lo resterà finché i miei non tornano con i miei fratelli. Non mi hanno mai detto che doveva arrivare una baby sitter e pensavo che mi avessi detto una balla per scrollarti un letto...
Puoi usare la camera della domestica. È piccola, ma un letto c'è》

Mi stava offrendo un posto dove stare. Non sarei scoppiata in lacrime, no, quello avrei potuto farlo più tardi. Niente prigione, grazie al cielo!
Bryan corrugò la fronte solo per un istante, poi si rilassò e sul viso gli tornò un sorriso disinvolto.

《Cosa c'è? Hai perso la lingua?》

《Co-cosa? Oh no, cioè, si ma no...ehm..grazie》 Che figura di merda.
Bryan sorrise divertito e io arrossì.

《Dove hai messo la valigia?》

Mi rigirai verso la panchina per prendere la valigia, ma prima ancora di poterci riuscire, sentii la vicinanza di un corpo caldo che emanava un odore sconosciuto e invitante. Rimasi impietrita con gli occhi sgranati. Nessun ragazzo si era mai avvicinato così tanto.

Bryan afferrò la valigia come se non pesasse niente e io rimasi ferma ad osservare ogni sua singola mossa. Dio che muscoli.

《Ti piace quello che vedi?》

《Eh? Cioè si ma posso portarla anche da sola la valigia》Seconda figura di merda, perfetto.

《Posso portartela io, non sono così stronzo!》

《Beh...gra-zie》Balbettai, incapace di distogliere i miei occhi dai suoi.

Entrammo e subito la famigliare voce della ragazza mi riscosse dallo stupore.

《Oh, finalmente! Da quanto tempo sei uscito a cercarla? 20 minuti? Santo cielo mi stavo preoccupando! Ti stavo dando cinque minuti, poi sarei venuta fuori a vedere se l'avevi fatta scappare a gambe levate》

Quindi era stata lei a chiedere a Bryan di venirmi a cercare?

《Dormirá nella stanza di Matilda finchè non torneranno i miei genitori, fino ad allora troverò qualcosa da inventarmi》Il tono era scocciato, se non fosse stato per la ragazza non sarebbe venuto fuori a cercarmi.
Mi oltrepassò e piazzò la mia valigia sul primo scalino della scala.

《Devo andare, c'è qualcuno che mi aspetta》

Bryan si allontanò senza voltarsi, e io dovetti mettercela davvero tutta per non seguirlo con lo sguardo. Anche da dietro, con quei jeans, offriva uno spettacolo notevole. Ma non doveva diventare l'oggetto delle mie attenzioni.

《Scusalo, è un coglione lunatico, non farci caso, ti abituerai...Non mi sono presentata, sono Chiara》Mi disse chiara scuotendo la testa, non potevo dargli torto, era davvero un coglione lunatico.

《Come lo hai conosciuto tu?》

《Oh, beh...siamo amici da quando avevamo 3 anni, i miei genitori mi hanno abbandonata e la sua famiglia si è presa cura di me, da allora io e lui siamo come fratelli...solo che...c'è stata qualche scappatella, ma entrambi ci vogliamo bene, non c'è mai stato niente più di quello tra noi》 Sorrise.

Ricambiai il sorriso mentre la seguivo verso il piano superiore.
La camera non era molto grande, c'era un piccolo letto con due cuscini e una lampada impolverata sul comodino.
Mi sarebbe andata bene.

《Ok, beh..l'ultima porta a sinistra in fondo al corridoio è il bagno, se ti serve qualcosa chiamami, sono al piano di sotto》

《Grazie mille, non so davvero come ringraziarti》

《Di niente, è stato un piacere! È bello fare nuove conoscenze ogni tanto》
Sorrisi.

《Oh, e un ultima cosa》

《Si, dimmi》

《Non farti mai, e dico mai, trovare nella stanza di Bryan. Ti ammazzerebbe se ti trovasse li dentro》

Sembrava davvero seria, non c'era ombra di divertimento nella sua voce.

《Oh, ok, grazie dell'avvertimento Chiara, non ci entrerò》

《Bene, allora...ci vediamo》

《Certo! Grazie ancora di tutto》

《Di niente, ciao Allyson》

《Ciao chiara》

Detto questo chiusi la porta e mi buttai a peso morto sul letto addormentandomi dopo qualche minuto.

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