BRYAN'S POV

Rimasi a guardarla tra le mie braccia, mentre con le mani si stropicciava gli occhi. Le guance, su cui erano disegnate delle piccole-quasi invisibili- lentiggini, erano poggiate sul mio petto. I capelli leggermente scompigliati ricadevano morbidi sul cuscino e mentirei se dicessi che non era la cosa più tenera del mondo.

Glieli spostai di lato e le baciai il collo. Lei sorrise e di rimando cominciai a sorridere anche io, pensando che in tutta la mia vita non avevo mai provato niente di simile. Non sapevo cosa fosse, però speravo che non finisse mai quella sensazione.

《Bryan...》mi richiamò portandomi al presente; non mi ero accorto che si era svegliata e aveva aperto quei suoi bellissimi occhi verdi.

《Mmm?》risposi accarezzandole la schiena.

《Buongiorno》disse con quella voce che di prima mattina mi eccitava ancora di più.

《Buongiorno a te, piccola.》gli baciai la punta del naso e lei sorrise.

Sentimmo la porta di fianco aprirsi e poi chiudersi, rimanemmo immobili mentre Al mi teneva la mano sulla bocca per non farmi ridere. Come si faceva a non ridere con lei che era terrorizzata all'idea che mia madre o mio padre ci potessero scoprire?

《Se ridi ti ammazzo, Bryan》sibilò mentre ancora teneva la sua mano sulla mia bocca.

Sentimmo mia madre scendere le scale e lei tirò un sospiro di sollievo.

《Oddio, grazie.》risi più forte sulla sua mano e lei mi lanciò uno sguardo infuocato.

《Al, mia madre ormai è abituata a vedere le ragazze salire e scendere per casa mezze nude.》Dissi con fare ovvio e lei abbassa lo sguardo, nascondendo la faccia tra le mani.

《Dio, è così fottutamente imbarazzante.》scosse la testa e io le tolsi le mani dalla faccia.

《Ehi ehi. Tu non devi imbarazzarti, mia madre ormai ha capito che mi piaci.》dissi e per la prima volta ammisi che provavo dei veri sentimenti per una ragazza che non fossero solo sesso.

《Davvero ti piaccio?》domandò incredula. Annuì e mi grattai il retro del collo imbarazzato. Io, imbarazzato? Ma quando mai?

Mi baciò dolcemente la guancia.

《Anche tu mi piaci.》e in quel momento non resistetti, gli saltai sopra e la baciai, come se fosse l'unica al mondo.

《Oggi facciamo festa, ti porto in discoteca con i miei amici.》lei annuì e continuò a baciarmi.











Eravamo in discoteca da neanche mezz'ora e già avevo perso Al tra la folla, perfetto.

Appena eravamo arrivati le avevo espressamente chiesto di starmi vicino e di non allontanarsi da me, e lei cosa fa? Sparisce non dando nessun segno di vita. Ero fottutamente preoccupato perché qui dentro era pieno di fottuti maniaci eccitati e lei poteva essere stata portata via da ubriaca e stuprata da qualche cinquantenne schifoso.

《Andiamo amico, vedrai che non le sará successo nulla di grave, avrà conosciuto qualcuno e ora starà ballando.》disse Harry con fare ovvio. Era proprio questo il problema, lei era fottutamente mia. Di nessun altro, cazzo.

















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