Prima di iniziare a leggere volevo avvisare che questo è forse il capitolo più lungo che abbia scritto, e anche presentarmi dato che nei capitoli precendenti non l'ho mai fatto. Sono federica e per chi volesse andare a leggere la mia prima storia, la potete trovare sul mio profilo. Si chiama "Don't forget where you belong", è di Harry Styles e ringrazio in anticipo tutti quelli che la leggeranno, lasciando anche un commento e una stellina. Detto questo, vi lascio al capitolo 23 e buona lettura;) p.s. aspettatevi un capitolo pieno di sorprese. *fede.*
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Giravo con lo sguardo tutta la pista da ballo per vedere se una bionda con gli occhi verdi era li in mezzo e, quando mi assicurai che quella che avevo adocchiato fosse realmente lei, mi avvicinai e la scostai in malomodo dal ragazzo con cui stava ballando. Era un eufemismo dire che era ubriaca. A stento si reggeva in piedi; tanto che dovetti prenderla in braccio e farla sedere su uno degli sgabelli del bar. Da come aveva detto il barman aveva bevuto cinque drink estremamente alcolici, poiché offerti da ragazzi che non erano a conoscenza del fatto che non si era mai spinta oltre a una bottiglia di birra. Vedevo i suoi occhi diventare sempre più lucidi ad ogni sorso di shottino che beveva. Quando finì il bicchiere, che mi aveva impedito di toglierle, si accasciò sul bancone e scoppiò a ridere.
Fantastico, non poteva andare peggio di così.
Sbuffai afferrandole un polso, la caricai in spalla sentendola borbottare qualcosa di insensato, forse per il fatto che voleva rimanere ancora un po li.
《La porto a casa, per favore avvisa gli altri.》dissi ad Harry dopo averlo avvistato seduto su un divanetto con una mora ossigenata in braccio.
《Tranquillo fratello.》biascicò evidentemente brillo. Ma possibile che ero l'unico sobrio tra tutti loro? Strano, non era da me restare sobrio in una discoteca.
Annuì scendendo velocemente le scale ed uscendo dal locale, Al aveva ormai da qualche minuto iniziato a dimenarsi perché la liberassi e a gemere frustrata, non avrei avuto pietà. Si era ubriacata come una stupida e domani avremmo fatto i conti.
Chissà come sarebbe finita se mi fossi ubriacato anch'io.
Salì in fretta in macchina mettendola nel posto del passeggero, accesi il motore partendo sulla strada. Iniziò a ridere guardandosi le mani e passandosi continuamente le mani sotto gli occhi, risi a quella scena, era palesemente ubriaca e mezza addormentata, ma nonostante ciò continuava a ridere osservando i campi di granoturco dal finestrino.
《Bryan?》
《Mmm?》
《Ho sonno.》e scoppiò a ridere, alzai gli occhi al cielo imboccando la strada di casa e ringraziandomi mentalmente per aver scelto un locale non molto lontano da casa.
《Ti amo Dean!!》urlò improvvisamente Al, quasi non sbandai per lo spavento che mi aveva fatto prendere. Aspetta...
《Chi cazzo sarebbe Dean?!》urlai a mia volta facendole spalancare gli occhi.
《Non urlare, Dean sta dormendo!》biascicò per poi scoppiare a ridere. Ormai credevo di stare impazzendo.
Parcheggiai sul ciglio della strada ma non riuscì ad aprire la portiera poiché Al mi afferrò il polso, costringendomi a voltarmi.
《Devo parlarti.》disse schiacciando la testa contro il sedile, corrugai la fronte prima di farle cenno di parlare, era davvero ubriaca e non ero così sicuro di voler sentire ciò che aveva da dire.
《Non esiste nessun Dean, cazzo.》disse continuando a muoversi sul sedile.
《Non te l'ho detto perché mi vergognavo, perché avevo paura della tua reazione, è per questo che mi sono ubriacata, magari per un po avrei dimenticato quello che sto per dirti, ma ora non importa. Voglio viverti davvero, non sprecando neanche un solo secondo, voglio dirti che tu mi piaci e non per scherzo, davvero.》tornò improvvisamente seria, come se in circolo non avesse tutti quei litri di alcool.
Deglutì alle sue parole, aveva gli occhi velati, ma completamente aperti.Dio se era ubriaca.
《Piccola sei ubriaca, non sai nemmeno cosa stai dicendo.》
《No. Non è vero.》mi frenò portandomi una mano sulle labbra, si avvicinò fino a portare le mani sul mio petto. Respirai il suo profumo mentre si metteva a cavalcioni su di me. Deglutì.
《Non scherzo. Mi piaci dalla prima volta che ti ho visto, e cazzo...non sono riuscita a non pensare a te anche quando in discoteca stavo ballando con Dean. Non voglio Dean, non me ne frega niente di quel coglione arrapato, voglio te e basta.》era una sofferenza sentire il suo corpo così vicino, ma allo stesso tempo così lontano, ed ammetto che quelle parole mi appagarono, e non poco.
Le sue labbra arrivarono a pochi millimetri dal mio volto, prima di premerle contro le mie. Picchiettai la lingua contro il suo labbro facendole dischiudere le labbra, le sue mani mi accarezzarono il volto, passando prima dal collo per poi finire tra i miei capelli e tirarmi le punte facendomi gemere. Sorrise sulle mie labbra, soddisfatta della reazione che mi aveva procurato, riprendendo a baciarmi subito dopo. Avevo voglia di baciarla con tutto me stesso ma sapevo che non mi stava baciando lei, non si rendeva neanche conto di quello che stava facendo.
《No, frena Al. Basta.》la distaccai da me incrociando il suo sguardo deluso che in un attimo catturò il mio.
《Sei ubriaca e non sai neanche quello che fai. Ti prego basta.》la implorai di non baciarmi ancora, la voglia di baciare le sue labbra era tanta ma non l'avrei mai fatto in quelle condizioni.
Scosse la testa e strinse le mani in due pugni, sbattendole contro il mio petto, prima di stringere il mio collo fra le dita, avvicinò le labbra alla mia pelle e posò appena la parte più esterna contro essa.
Una serie di brividi cominciò a invadermi tutto il corpo e dovetti mettercela davvero tutta per non strapparle i vestiti di dosso.
《Dio...basta Al, ti prego.》gemetti quando con i denti picchiettò sul collo, lasciando un marchio ben visibile.
《Non mi vuoi?》chiese triste e per un momento persi la mia luciditá.
《Certo che ti voglio, sei il mio primo pensiero la mattina e il mio ultimo alla sera ma...non posso Al, non sai quello che stai facendo, non voglio aprrofittarmi di te. Tu sei...sei speciale. Non voglio prenderti la cosa più importante che hai...la verginitá, o almeno non adesso. Solo quando tutti e due saremo lucidi e consenzienti.》dissi nel modo più dolce possibile facendola sorridere.
《Grazie Bryan, davvero. Anche se domani non ricorderò nulla.》
La presi in braccio, lasciandole un bacio sulla fronte ed entrai in casa, chiudendo la porta a chiave e salendo in camera sua. La poggiai delicatamente sul materasso e mi inginocchiai davanti a lei.
Poggiai le mie labbra sulla sua fronte e quando stavo per andarmene lei mi richiamò.
《Bryan?》sorrise.
《Che c'è?》si passò la lingua sulle labbra prima di posare nuovamente i suoi occhi nei miei.
《Credo di essermi innamorata.》ridacchiai mettendomi su di lei, consapevole del fatto che il mattino seguente non si sarebbe ricordata nulla.
《Assì? E di chi?》chiesi dolcemente accarezzandole la guancia. Ridacchiò arrotolando una ciocca dei miei capelli tra le dita.
《Di te, scemo.》 Rabbrividì a quelle parole, se solo fosse stata lucida, se mi avesse detto di essersi innamorata di me in un'altra circostanza, forse ci avrei creduto.
Le accarezzai il volto lasciando un bacio a stampo sulle sue labbra, prolungandolo di qualche secondo.
《Anche io.》sussurrai sulle sue labbra, sfregando la punta del mio naso con la sua.
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BEAUTIFUL IDIOT
RomanceAllyson Miller è una ragazza solitaria, i suoi genitori sono morti in un incidente stradale quando lei era ancora una bambina, da quel giorno visse in una casa famiglia dove non venne accolta nei migliore dei modi. All'etá di 18 anni potè finalmente...