Era proprio vero quando dicevano che in situazioni di pericolo si vedeva tutta la propria vita scorrere davanti agli occhi. Ed era proprio quello che stava succedendo a me quando la punta del coltello di Jake continuava a premere sul mio collo. Pregai mentalmente che qualcuno arrivasse, che questo incubo finisse.

Lui era li, dietro di me, con sguardo infuocato e un coltello sul mio collo.

《Perché non divertirsi un po', prima di ucciderti?》il mio cuore prese a battere più velocemente di come faceva già prima al suono delle sue parole.

《J-Jake n-no, ti prego. P-possiamo trovare una soluzione parlando》cercai di farlo ragionare anche se la mia voce tremante mi tradiva. Lui rise amaramente e portò la testa all'indietro.

《Di cosa vorresti parlare, bambolina?》chiese in tono divertito con un pizzico di pazzia in volto. Ma che dico? Lui era pazzo completamente.

《C-come, p-perché fai questo?》Balbettai cercando di passare il tempo e aspettando che i soccorsi arrivassero.

《Mmm, diciamo che è una passione di famiglia...uccidere》finì l' ultima frase e un colpo secco alla porta, seguito dalle sirene della polizia, lo fece sobbalzare. Strinse i miei polsi con forza e io sussultai.

《Stai zitta e non fiatare, altrimenti non esiterò a decapitarti, chiaro?》sussurrò e io annuì terrorizzata.

《Come diavolo han fatto gli sbirri a trovarmi?》borbottò e io chiusi gli occhi.

《Polizia, apra questa porta o la batteremo giù!》urlò un poliziotto dall'altro lato della porta.

Cercai di urlare ma lui mi tappò la bocca. I colpi sulla porta cessarono per una decina di secondi e io sperai che non se ne fossero andati, le mie preghiere vennero esaudite quando un colpo secco alla porta la fece cadere e due poliziotti puntarono la pistola su di lui.

《Appoggi il coltello su quel tavolo e porti le mani sulla testa!》Jake risucchiò un respiro e mi lasciò andare, facendo quello che gli era stato detto e, appena posò il coltello i due poliziotti si fiondarono su di lui ammanettandolo e portandolo dentro l'auto della polizia.

Scioccata mi accasciai sul pavimento e portai le mani al collo, ancora dolorante.

Due mani si strinsero attorno al mio corpo e all'inizio pensai che fosse Jake, poi mi ricredetti quando vidi una chioma bionda appoggiata al mio petto. Bryan era li con me che mi stava abbracciando.

《Ho avuto così tanta paura di perderti quando ho visto quel fottuto bastardo con un coltello sulla tua gola》mi guardò negli occhi e notai che erano lucidi, ma sempre bellissimi.

Annuì stringendomi a lui incapace di parlare.

《Scusami, scusami, scusami. È tutta colpa mia. Se non ti avessi lasciato li da sola non sarebbe accaduto tutto questo.》si incolpò.

《No. Non è tutta tua la colpa. Non sarei dovuta salire in macchina di uno sconosciuto. Mi dispiace》dissi e la mia voce si incrinò sull'ultima parola. Non volevo piangere davanti a lui ma era più forte di me.

《Ti prego, non piangere》mi strinse sul suo petto e io mi accoccolai tra le sue braccia.

《Ci sono io ora, non ti lascio》

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