Prepariamo le valigie e andiamo

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Salimmo preceduti da Minho che saliva i gradini a due a due. Nonostante il braccio rotto sembra non avere dolore da nessuna parte. Entrammo nella stanza e aiutai Minho e Newt a ricomporre le valigie. Io ero seduta sul letto con lo sguardo fisso nel vuoto, quando mi arrivò una maglietta puzzolente di Minho in faccia. Me la tolsi dal viso tenedola con le punta delle dita. E poi senza neanche guardarlo dissi:"Minho potresti anche lavarli i vestiti ogni tanto!" Non si degnò di dare risposta così spostai lo sguado su di lui. Usciva i vestiti dalle valigie e apriva ogni tasca tre quattro volte. Non capico cosa stesse facendo così mi alzai e andai verso di lui zoppicando a causa del gesso. Mi appoggiai al muro guardandolo e poi dissi:"Sbaglio o ti avevo detto di preparare le valigie?"."Non trovo una cosa." Mi disse senza neanche guardarmi. Io scossi la testa e spostai lo sguardo su Newt. Newt era accovacciato vicino la valigia che piegava i vestiti con malinconia. Mi avvicinai cercando di zoppicare il meno possibile. Lo guardai mi abbassai alla sua stessa altezza e presi una sua maglietta piegata male. La ripiegai bene silenziosamente e la misi dentro la valigia. "Tu non dovresti preoccuparti, e soprattutto dovresti stare a riposo" disse sussurrando guardandomi con la coda dell'occhio senza interrompere ció che stava facendo. Io lo guardai e gli dissi:"E tu non dovresti preoccuparti così tanto per e la mia gamba!" Smise di piegare le magliette e mi disse:"Serena si vede che ti fa male." Io guardai il gesso e dissi:"Bè si un poco ma è sopportabile e comunque io bè... non mi piace stare al riposo!" Si alzò e andò verso Minho. Non li guardai neanche per un secondo continuando a piegare le magliette che Newt aveva stropicciato. Li sentii bisbigliare. Sentii anche che Minho alzava la voce leggermente dicendo:"Non c'è visto?" E Newt rispondeva:"Non é possibile l'avevamo messa lì!" Minho a quelle parole disse:"Senti ti ho detto che non c'è. Vuoi un disegnino?" Io alzai lo sguardo confusa. Sapevo che non erano fatti miei, ma volevo veramente sapere di cosa parlavano, volevo sapere cos'è che non trovava Minho e perchè Newt continuava ripetere che era impossibile che non la trovasse, come se tutto aveva perso importanza tranne quella cosa. Finii di piegare le magliette che rimanevano. Chiusi la valigia senza fare rumore. Rimasi lì a fissare la valigia che avevo appena chiuso cercando di capire di cosa stessero parlando. Decisi di alzarmi e andarmi a sedere sul letto. Così senza fare caso al disordine che Minho aveva messo in tutta la stanza mi andai a sedere sul letto. Fissai il vuoto come se fosse interessante fin quando non sentii una mano gelida sul mio collo. Era la mano di Newt. Appena mi girai verso di lui gli dissi:"Hai la mano gelida!" Lui tolse subito la mano dal mio collo e disse:"Scusa. Però grazie di aver finito di piegare le mie magliette e aver chiuso la valigia." Lo guardai e sorrisi. Poi presi una maglietta di Minho tra le mani e la sollevai verso la sua faccia e gli dissi:"Giá però dovrei aiutare anche qualcun altro non credi?" Mi guardò e fece spallucce. Mi alzai sorridendo e andai verso Minho. Cominciai a raccattare tutte le magliette che aveva disperso Minho per la stanza e poi le misi vicino la sua valigia ammassandole. Mi sedetti e cominciai a piegare le magliette. A quel punto Minho disse:"Ehy gamba rotta!" Io mi limitai a fare un verso"Mhm?" Lui mi guardò mentre piegavo le magliette poi mi alzò il viso con l'indice e disse:"La ferita del sopracciglio si è rimarginata più in fretta di quanto pensassi." Quel gesto molto probabilmente fece ingelosire Newt che fulminò Minho con lo sguardo. Non risposi e scuotendo la testa distolsi lo sguardo. Minho mi guardò e senza neanche toccarmi disse a bassa voce sperando che lo sentissi solo io:"Hai paura che Newt si ingelososca?" Io annuii con la testa continuando a piegare le due magliette rimaste. Le riposi nella valigia e la chiusi poi dissi:"Scusatemi un attimo devo andare." Tutti e due mi guardarono mentre uscivo dalla stanza per andare a dire che a Elisa che eravamo pronti. Davanti le scale c'era Alessandro che mi guardó e mi disse:"Sei innamorata di Newton?" Io lo guardai e dissi:"Si chiama Newt e comunque perché lo vuoi sapere?" Lui mi guardó e poi abbassando lo sguardo sui miei piedi disse:"Credevo che tra noi non ci fossero segreti. Comunque se tu me lo dici io forse in base alla risposta che mi dai ti confido un segreto." Allora io esitai a dare la mia risposta e dissi:"Se fosse un si?" Lui mi guardò e disse:"Allora niente segreto!" Allora abbassai lo sguardo poi lo rialzai e dissi:"No!" Allora lui si avvicinò a me e mi baciò. Rimasi sbigottita. Lo spinsi subito lontano da me e gli dissi:"Sei impazzito che ti salta in mente?" Lui si riavvicinò e mi ribaciò. E proprio in quel momento...

Non Guardare Nei Miei Occhi Pieni Di Tristezza (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora