CAPITOLO 41

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Mi alzai tardi. Scesi le scale e non vidi nessuno. Non capivo dove tutti fossero. Andai in cucina e sul tavolo trovai un bigliettino.
Sul biglietto c'era scritto:
Serena, vediamoci alle 13 al parco. Ti aspetto spero che verrai .
Un bacio Newt.
Feci un lungo respiro. Non volevo andare da Newt. Non volevo vederlo. Andai nel salone. Sul divano dove avevano dormito Minho ed Elisa, c'era invece una lettera.

Serena, scusaci ma noi oggi siamo andati a fare una passeggiata, non volevamo svegliarti. Torneremo dopo pranzo.
P. S. Nel frigo è rimasta un pò di torta per la colazione.
Alessandro, Elisa e Minho

Cavolo, mi hanno proprio mollata qui! Pensai. Andai a fare colazione mangiando il pezzo di torta lasciato in frigo. Erano le 12:30, non sapevo cosa fare. Decisi di vestirmi e andare un pò da Salvo. Mi vestii e uscii di casa. Passai vicino il parco. Vidi da lontano Newt. Per evitare di farmi vedere da lui cambiai strada. Arrivata a casa di Salvo suonai alla porta. Salvo mi aprii alla porta e disse:"Ciao!" Io invece di rispondergli lo baciai. "Vuoi uscire?" Mi chiese. Io annuii. "Dove vuoi andare?" Mi chiese prendendo la giacca e chiudendo la porta mentre usciva. Scrollai le spalle, ma non risposi. "Vuoi un gelato?" Mi disse circondandomi la vita con il braccio. "Si, mi andrebbe proprio un gelato." Dissi guardandolo. Mi portò alla gelateria vicino il parco. Mi ero proprio scordata Newt. Entrati nella gelateria, mi accorsi che Newt era seduto in un tavolo con la testa china su una tazza. Non ci feci caso. Ci sedemmo ad un tavolo da cui potevo vedere Newt e lui poteva vedere me. Ordinammo due gelati al cioccolato. Mi accorsi che Newt aveva sollevato lo sguardo dalla tazza e mi stava guardando sbalordito. Mi avvicinai a Salvo e lo baciai. Guardai Newt con la coda dell'occhio. Stava per alzarsi quando mi staccai da Salvo e dissi:"Andiamo via per favore!" Mi alzai senza ricevere risposta e lo tirai. Uscimmo dalla gelateria e lo trascinai fino al prato del parco. Si sedette appoggiando la schiena ad un albero. Io mi sedetti e poggiai la testa sul suo petto. Non sapevo perchè stavo facendo tutto questo, ma qualcosa mi diceva che me ne sarei pentita. Iniziai a baciare Salvo. Sentii dei passi e poi vidi un ombra. Guardai chi c'era davanti a me e vidi Newt. Aveva un espressione ferita e mi guardava come se lo avessi pugnalato alle spalle. "Newt?" Dissi guardandolo. "Ehm, poresti lasciare Salvo e venire con me a casa?" Disse con tono scocciato. "Perchè dovrei farlo?" Dissi distogliendo lo sguardo da Newt. "Ho bisogno di parlare con te!" Disse stringendo i pugni. Sospirai rumorosamente e poi dissi:"Okay... va bene dammi cinque minuti e arrivo aspettami alla panchina. Newt se ne andò e andò verso la panchina. "Va bene.... ciao amore!" Dissi baciandolo sulla guancia. Andai verso Newt che aveva il telefono in mano.

Non Guardare Nei Miei Occhi Pieni Di Tristezza (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora