Flashback

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Cristofer mi accompagnò a scuola,mio padre era partito per Milano per lavoro,stavo male perché mi aveva promesso che sarebbe stato lui ad accompagnarmi a scuola per la prima volta.

-Avvicinati all'entrata e stammi vicino- mi disse Cristofer freddo

-Io non entro senza mio padre- gli risposi con un broncio

-tu invece entri e non fai la bambina capricciosa,mi dispiace ma tuo padre non può venire qui a New York da Milano in un istante,non devi fare altro che sorridere e sembrare contenta,non importa come stai dentro importa solo come ti dimostri fuori,non devi mai abbassare lo sguardo,devi sembrare forte,sempre-

Non capii cosa intendeva,mi finsi un sorriso e gli dissi subito dopo togliendo il sorriso

-Così va bene?-

vedevo tutti i compagni con la mamma e il papá,ma perché io non posso essere al posto loro,io voglio almeno mio papà,tanto mia mamma non l'ho mai vista,ma almeno lui doveva essere qui con me.Mi vennero le lacrime agli occhi. Non potevo piangere.Dovevo essere forte.

Suonò la campanella della scuola,entrai e mi dissero che ero nella classe 1D.

Appena entrai le mie maestre si presentarono e mi sembrarono molto simpatiche.

Ci diedero dei fogli bianchi e ci dissero di parlare della nostra famiglia e di noi.

Non volevo parlare della mia famiglia. Era la mia vita e non volevo che degli sconosciuti sapessero della mia vita. E poi cosa dovevo dire

"Non ho idea di dove sia mia mamma,non so neanche se l'ho mai vista in vita mia,non so se mi ha mai tenuta in braccio,per non parlare di mio padre è come se non ce l'avessi è sempre in viaggio,posso parlare dei miei camerieri ma loro non fanno parte della mia famiglia"

Iniziò una bambina di nome Francesca che disse

-io non volevo venire a scuola,stavo bene con mia mamma e mio papà....voglio tanto bene alla mia mamma ma anche al papà,la mamma mi porta sempre al parco,mi racconta sempre le storie della buona notte e mi dà sempre il bacio della buona notte,invece mio papà mi fa sempre giocare all'aereo-


All'improvviso la maestra bionda mi chiamò e mi disse

-È il tuo turno-

Mi alzai e andai vicino a lei

Mi incitò a parlare ma io vidi i miei compagni,avevano dei sguardi cosi felici,cosa potevo mai raccontare a loro.

Non volevo parlare e infatti non aprii bocca e all'ora la mia maestra mi rifece sedere al mio posto.

Tutti mi guardavano,mi sentivo in imbarazzo,mi veniva da piangere,e all'improvviso mi ricordai delle parole di Cristofer,ora le capivo,da quel giorno decisi di essere un'altra persona,nessuno mi avrebbe più fatto soffrire.

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