Capitolo 34

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Ok avevo tre soluzioni :
1. Andare in montagna per 5 mesi da sola perché ero sicura che nessuno mi avrebbe accompagnata perché oramai  ero in uno stato di solitudine completa e vivere forse i miei ultimi 5 mesi da malata psichica sola con la neve
2. Oppure vivere questi due ultimi anni come mi piaceva,viaggiare per tutto il mondo,realizzare i pochi sogni che mi erano rimasti sapendo che tutto sarebbe finito da un momento all'altro ma vivendo senza paura e aspettare con calma la morte per fare felici tutti
3. Suicidarmi immediatamente per evitare tutti questi problemi.

La terza è la prima che ho scartato mi mancano la prima e la seconda. La stavo prendendo come un gioco fino a quando non mi sedetti sul mio enorme letto e aprì le buste che il dottore mi aveva dato,c'erano scritte le due stesse parole ma rileggerle mi fece capire che non era un gioco, che si trattava della mia vita, che tutto sarebbe scomparso nel nulla, che avrei forse rivista mia madre, non so dove era lei, se in paradiso o all'inferno, se mai esistessero.

Le lacrime mi coprirono di nuovo tutto il volto, il mascara mi stava attraversando tutte le guance, sapevo di avere un'aspetto terribile, ma non mi importava nulla. All' improvviso Andreas entrò nella mia stanza di furia e appena entrò gli dissi con i nervi a pezzi girate di spalle

- Non ti hanno insegnato a bussare?-

- Sta nascendo....nostro fratello sta nascendo!!! Nostra madre è un ospedale -

Lo disse con tutta la gioia che aveva dentro, io mi alzai dal letto e mi gira i verso di lui che rimase atterrito

- Giulia che ti è successo, che hai, qualcuno ti ha fatto del male? Hai un aspetto terribile-

Mi disse stringendomi i gomiti e guardando i miei occhi coperti di nero e di lacrime,non lo so che mi prese, forse mi sentivo troppo sola, forse mi sentivo abbandonata ma lo abbracciai,più forte che potevo come se le sue braccia potessero salvarmi.

- Giulia stai bene? -

Lo vidi mi staccai subito da lui e Toldo lo sguardo

- Sí certo...dai su andiamo da nostro fratello - Gli dissi scendendo di fretta le scale e tentando di rimuovere tutte le lacrime e il mascara.

Poco dopo arrivammo in ospedale, il piccolo Alessio era già venuto al mondo. Ci permisero di guardarlo, lo presi in braccio e guardai le sue piccole mani e i suoi adorabili occhi blu.

- Chiamatemi se ce ne bisogno -  disse l'infermiera uscendo dalla stanza dei neonati. Io li stringevo delicatamente fra le mie braccia, Andreas si avvicinòe di moda dietro di me vedendo il bambino dalla mia spalla, gli faceva i soliti giochini, gli parlava e io sorridevo

- Sai ti assomiglia - mi disse Andreas

- M'addai tutti i bambini sono così da piccoli -

-  No no sul serio ti assomiglia, ha i tuoi stessi capelli scuri, la pelle bianchissima e dei occhi grandi grandi, tuo figlio sarà identico a lui scommetto -

Dopo quella affermazione le mie braccia si irrigidorono

- Non avrò mai un figlio -

- Giulia ma che dici lo so che magari ora l'idea di avere un marmocchio e non ti lascia mai dormire o che fa sempre il monello ti spaventa è normale ma vedrai come cambierai presto idea, fidati -

- Andreas non è quello il problema, mi piacerebbe tanto diventare madre e non mi importerebbe nemmeno se fossere due gemelli, amerei il loro pianto, il loro sguardo piano di vita e amore...-

- E allora qual è il problema? -

Posai il piccolo Alessio nella sua culla e lo guardai mentre dormiva e mentre pronunciavo queste parole

- Sto morendo Andreas - gli dissi con la più totale freddezza - Non sarei mai madre perché non mi resta più tempoper vivere -

- Ma che dici Giulia, perché sei così negativa, insomma il dottore ha detto che se prendi le medicine andrà tutto bene sii fiduciosa eh - mi disse stringendomi le braccia

Io mi girai lo guardai fisso negli occhi e gli dissi che il dottore mi aveva convocato nel suo studio personalmente e gli dissi tutto quello che mi aveva riferito.

- Cosa? Tu farai quell' operazione non è vero Giulia?....Giulia guardami e dimmi che farai quella operazione.....dimmelo perfavore -


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