Capitolo 43

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- No tesoro è sempre stato un fraintendimento, tuo padre non mi ha mai voluta ascoltare, lui ci aveva ascoltato mentre questo mio amico Giovanni mi stava raccontando che siccome suo padre è sempre stato fissato con la famiglia e soprattutto ha sempre desiderato che la sua azienda andasse avanti di generazione in generazione, alla sua morte aveva lasciato l'intera proprietà alla figlia che era già sposata e aveva un figlio maschio, io che ero il primogenito non avevo ricevuto nulla solo perché non potevo avere figli per colpa di una malattia e qaundo io e mia moglie abbiamo addottato una figlia, il padre non accettava che il figlio avesse un figlio adottato e quindi ha smesso di considerarlo come tale. Io li gli ho consigliato di prendere ciò che mi aspetta di diritto e quindi buona parte dell'azienda, credo che tuo padre avesse ascoltato solo questa parte e quindi ha iniziato a credere che io stavo progettando di rubargli l'azienda di famiglia e poi di scappare con Giovanni e con te, tuo padre non mi ha mai voluta ascoltare, se solo in quella sentenza io avessi avuto il coraggio di urlare che quel povero uomo non avrebbe mai potuto diventare padre, io non sono riuscita, la mia condizione di salute non me lo ha permesso, io l'ho visto prima di svenire, l'ho visto come se i miei occhi potessero dirgli tutto quello che avevo dentro, che stava per fare lo sbaglio più grande della sua vita, che la sua sede di vendetta era sbagliata, infondata e che oltre a fare del male e me avrebbe fatto del male a se stesso e a sua figlia, ho tentato di sottolineare "tua figlia" con le mie lacrime, ma le lacrime sono trasparenti, per quanto ho tentato di riempirle di ricordi, non è bastato, le lacrime erano solo un'arma in più, che non sono bastate per colpire il suo cuore, ormai troppo forte per essere combattuto. Mi sono arresa certo, ma non lo farò di nuovo, Giulia guardami, guardami attentamente negli occhi, non piangere ( disse asciugandomi le lacrime, le sue mani delicatissime ma così calde di mi fecero tornare i brividi e mi fece immaginare come sarebbe stato bello trovarsi almeno una volta fra le sue braccia), le lacrime non servono più, il mio cuore è stato portato via quel momento in cui ti ho perso, le lacrime non conludono niente, i sorrisi si. Sorridimi tesoro e ricordami che quel sorriso non te lo toglierà nessuno, qualsiasi cosa accada, mi fa male dirtelo così ma questa sarà l'ultima volta che ci vedremo ( dopo questa frase il mondo mi crollò addosso, la avevo appena trovata e non potevo sopportare di perderla di nuovo e non potevo più vivere con quella solitudine) -

- Perché mamma, perché, perfavore non andartene ,non ora, non ce la posso fare, non ora che sono che sei così vicina a me e non posso averti - dissi piangendo

- Tesoro io vorrei tanto ma se scoprono che sono stata da te ci faranno del male, ascoltami attentamenete, devi liberarti da qui, i documenti, devi mandare qualcuno nella casa nella Church Street numero 5 e dietro alla mia biblioteca c'è una cassaforte con il codice 2355, lì ci sono tutti i documenti che ti servono, questo è il documento che dichiara che ti appartiene tutto, manca solo il documento della corruzione del giudice da parte di tuo padre, non so che fine abbia fatto, non sono riuscita a prenderglielo quel giorno. Ma credo che questi dovrebbero bastarti per corromperlo e per lasciarti libera.-

- Forse riesco a trovarlo mamma - 

- Tesoro fai attenzione, ti amo tanto -

Poi l'ho vista uscire e mi sentii una persona un po' più piena, un po' più viva, ma ero sicura che dietro una cosa di nascondeva l'orrore.

Non avrei mai immaginato che quel orrore sarebbe diventato il mio incubo e nel frattempo anche la mia unica via di fuga.

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