Freedom

Capitolo 38

Aprii gli occhi e all'improvviso mi ritrovai in camera mia,probabilmente dopo quella scena ero svenuta

Qualcuno bussó alla mia porta

- Avanti - dissi con un filo di voce

Vidi entrare mio padre e lo guardai male

- Allora tesoro come va? Hai fatto una bella dormita eh...io ora sto preparando le valigie, devo andare per qualche giorno a Milano, potresti controllarla tu l'azienda visto che Luca, il direttore, è ammalato se non ti dispiace ovviamente -

Stavo dicendo tutte quelle cose in modo così tranquillo che mi mise un inquietudine pazzesca

- Ma come ti permetti di farmi una richiesta del genere dopo tutto quello che è successo ieri -

- Lo so figliola che ieri è arrivato Alessio e che in questi giorni dovrei stare con lui,però è davvero importante -

- Papà non mi sto riferendo a questo -

Gli dissi con tono deciso e freddo

- Scusami tesoro ma non ti capisco, ieri è successo qualcosa che io non so o che non mi ricordo, ti ho fatto per caso un dispiacere? -

- Papà ma cosa stai dicendo? Come fai a non ricordare le cose che sono successe ieri, come fai a non ricordare di....-

- Scusate se vi disturbo...Amore la tua macchina sta arrivando sarà qui tra una decina di minuti, hai finito di preparare le valigie?- disse Jasmin irruendo nella mia stanza

- E lei cosa ci fa ancora qui? - dissi io urlando

- Tesoro ma che ti succede, è Jasmine...lei vive qui -

- Papà come puoi lasciarla stare ancora qui dopo aver scoperto che lei utilizzava i tuoi segreti per farmi del male e tu come hai il coraggio di guardarmi ancora in faccia? -

- Tesoro ma che hai? Di quali segreti parli? E soprattutto di quale coraggio?

- Papà dove eri ieri? -

- Ieri siamo andati in ospedale per fare della visita di controllo ad Alessio
Tesoro sei sicura di stare bene? Hai fatto per caso un brutto sogno? -

" Sogno "? Non poteva essere stato tutto un sogno, è  impossibile, io sono sicura di aver vissuto tutto, di aver vissuto quel dolore, quella vendetta, quella tristezza e soprattutto quell'abbraccio, mi misi a piangere davanti a tutti perché mi sentivo confusa, non riuscivo più a controllare il mio corpo, non capivo più nulla

- Jasmine annulla il viaggio - disse all"improvviso mio padre con tono serio

- Cosa? Ma Marco è un viaggio importante...-

- Non mi importa, voglio stare un po con i miei figli - disse lui sedendosi sul mio letto e asciugandomi le lacrime, Jasmine uscì dalla stanza per andare ad annullare il viaggio - Non avevo mai visto mio padre così vicino a me, ma la cosa che più mi ha stupita è che in tutta la mia vita lui non mi aveva mai visto negli occhi, mai, gli aveva sempre evitati, a lei era sembrato sempre molto strano, lui continuava a osservare quegli occhi verdi smeraldo accesi, che avevano un colore così raro e particolare, li guardava intensamente che quasi si dimenticó che erano quello di sua figlia perché ad un certo punto sebrava che li stava guardando con tutto il suo odio, avav messo una mano sul collo di Giulia prima per poterla osservare negli occhi una volta per tutte  e per parlarle, quella presa all'improvviso sembrava essere sempre più stretto, il collo di Giulia era molto delicato e sentiva subito quella stretta

- Papà mi stai facendo male -

- Papà perfavore fermati -

- Papà - urlai più forte che potevo

All'improvviso entró Jasmine

- Che succede ? - disse spaventata poi si rese conto di quella presa

- Marco -

- Marco - Urlò Jasmine

All'improvviso sembrò quasi che mio padre si risvegliasse, lasciò la presa e si giustificó dicendo

- Scusami Giulia ma stavo pensando a come sarebbe se non ci fossi tu, mi ero perso nel tuoi occhi - si sicuro si riferiva alla mia malattia

Quella scena mi aveva ricordato il  "sogno", se mai lo era, mio padre che all"improvviso si era perso a vedere chissà che cosa è quella stretta non mi era stata indifferente

- Jasmine andiamo in camera voglio riposare un po - disse lui padre

Appena loro si ritirano nelle loro stanze io lo seguii, la loro stanza era molto lontana dalla mia e infatti la raggiunsi solo quando erano entrati, ascoltai la loro conversazione che è ne sembrava quasi una lite, quelle parole mi darono le risposte che stavo cercando.