Capitolo 23

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Entrai a casa,completamente bagnata,era ormai tarda notte,accesi la luce e trovai davanti a me mio padre,dal suo volto sembrava arrabbiato credi che sia perché sono scappata quando ci hanno detto della gravidanza. Lo guardai straziata quasi volessi dirgli che per oggi era meglio finire,che ero stanca di tutto ciò che volevo andare a dormire o,meglio,andare a chiudermi nel mio letto e pensare,ragionare,trovare un lato buono in tutto ciò. Mi sembrò che mi lesse nel pensiero ma non si sottomise alla mia volontà

-non voglio parlare di quello che è successo oggi ma di qualcosa che è successa prima-

lo guardai annoiata

-papà se è successo tanto tempo fa non mi sembra una cosa tanto importante possiamo benissimo parlarne domani- feci per salire le scale per andare in camera mia quando...

-non mi sembra che per te non era importante la tua storia con Andreas-

rimasi pietrifica,mi gurai incredula

-co...co...come fai a saperlo?-
gli domandai ancora con gli occhi sbarrati

-me l'ha detto lui stesso,ma cosa credevi? pensavi veramente che non sarei mai venuto a saperlo? sei solo una ragazza maleducata ed egoista,scommetto che ti sei messa con lui solo per farmi un torto,non posso crederci proprio a tuo padre,sai quanto è stata dura per me crescere una figlia da sola con sani principi? credevo anche di avercela fatta,tu per me rappresentavi il futuro,rappresentavi la continuazione della mia carriera,la portavoce di tutte le mie fatiche,di tutte le mie rinunce per renderti felice e mi ripaghi così? mettendoti con il figlio della mia fidanzata? come hai potuto fare questo a tuo padre-

le lacrime mi bagnavano quali l'interl viso,ero sommersa dal mio pianto,mi sentivo in colpa ma infondo credo che la mia storia con Andreas sia stata la storia più bella e credo più importante,almeno credevo perché ero ancora rimasta nel pensiero che era stato lui a dirgli della nostra vecchia relazione,non riuscivo a capirlo,a me sembrava che mi amasse mentre spifferava tutto a mio padre,forse Adreas ha sempre fatto il doppio giochista e io ci sono sempre cascata,mio padre continuava a parlarmi addosso ma le sue parole ad un certo punto mi sembravano pesanti e mi sentivo sempre più stanca le gambe stavano per cedere,ancora quella sensazione fino a che non ce la feci più e urlai

-basta sono stanca di tutti voi,dovete lasciarmi in pace,non ce la faccio più,voglio vivermi la mia vita come voglio io per una volta, e non venirmi a dire di tutte le tue preoccupazioni verso di me perché se proprio vuoi saperlo tu per me sei sempre stato un padre assente,non ci sei mai stato quando avevo veramente bisogno,tu non mi hai mai ascoltato,non mi hai mai capita,hai sempre voluto fare i tuoi comodi quindi lasciami stare -

lo guardai con tutta la rabbia che avevo dentro e mi resi conto che i suoi occhi stavano gridando qualcosa che la bocca non era capace di dirmi e io lo guardai intensamente con i miei occhi appannati dalle lacrime,come se potessi leggere cosa c'era scritto sui occhi verdi di mio padre

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