- Allora da dove posso iniziare - disse dubbiosa mia madre sedendosi sui miei piedi.
- Ti prego raccontami tutto dall"inizio, fai finta che io abbia dimenticato tutto, non so se tutto quello che mio padre mi ha detto sono menzogne -
- certo tesoro... io ero sempre stata innamorata di tuo padre.... lui mi amava più di ogni altra cosa.... tuo padre era un grande imprenditore di New York di origine italiana come me, io ero solo una giovane infermiera, mandata a New York per fare esperienza. Tuo padre un giorno ebbe un incidente poco grave e quindi venne affidato a me, lui si innamorò di me appena mi vide, io penasai che fosse un bel uomo ma non avrei mai pensato che sarebbe diventato mio marito visto che ero lì a New York solo per lavorare a quindi il lavoro era la mia priorità e poi ero molto giovane e tuo padre aveva più di 5 anni in più di me. Ci rincontrammo solo circa due mesi dopo, io mi ero trasferita e quindi avevo cambiato bar, andavo ogni mattina bello stesso bar in cui andava tuo padre. Lui mi riconobbe subito, io no, avevo avuto moltissimi pazienti e non me lo ricordavo ovviamente uno per uno. Lui mi invitó a sedermi al suo tavolo, io accettai e dopo iniziammo a parlare. Io mi innamorai subito appena lo sentii parlare, aveva un modo di parlare che ti prendeva subito. Ci vedevamo ogni mattina e parlavamo finché dovevo andare a lavoro e allora lui mi accompagnava. Dopo circa due settimane mi chiese di fidanzarci. Un anno dopo ci sposammo, tutti erano dubbiosi visto che eravamo abbastanza giovani e pensavano che eravamo troppo frettolosi. I primi 3 anni furono i migliori della nostra vita, fino a quando Marco ebbe un problema grave con l'azienda di famiglia e io grazie ai miei fondi riuscì ad aiutarlo e a salvare l'azienda, fu lì che fui costretta a comprare la maggior parte delle azioni dell'azienda per poterla salvare. Marco decise di lasciarmi le azioni fino a quando l'azienda di sarebbe risollevata del tutto. Da quel momento iniziò l'inferno, conobbi un dottore che lavorava nel mio stesso ospedale, eravamo diventati molto amici un giorno lui mi raccontò di alcuni problemi economici, tuo padre ci ascoltò e dal mio discorso credette che volevo rubargli l'azienda però non mi disse nulla perché non aveva soldi per ricomprare le azioni. Dopo circa un mese io rimasi in cinta di te, tuo padre sembrava molto felice, io scoppiavo dalla felicità. Poi sei nata tu e io non mi sarei mai immaginato cosa sarebbe accaduto. Infatti lui mi disse che non voleva entrare al mio parto, io accettai la sua scelta anche se per me era molto strano. Durante il parto sentii il tuo pianto dolce, mi addormentai con quello e appena mi svegliai chiesi subito di te,l'infermiera che mi stava assistendo uscì senza rispondermi, in quel momento entró tuo padre, mi guardò e mi fece un sorriso, non uno dolce ma quasi un ghigno di soddisfazione, io non ci feci molto caso, ero molto stanca e allora gli chiesi soltanto
- l'hai già vista ?-
- No non me la fanno vedere, ma per me non è un problema visto che ho tutta la vita per vederla, mentre tu no-
- Marco cosa stai dicendo -
- Ho l'affidamento di tua figlia... in realtà la sentenza è dopo domani ma non hai speranza di vincerla.... lei ora mi appartiene, magari non di sangue, ma di diritto ed è inutile che porti un aula la paternità di Giovanni perché farò in modo che il giudice creda che quella paternità sia falsa -
Mentre ricordava queste scene, le sue lacrime avevano coperto il suo volto e i suoi occhi verdi erano sfuocati e rossi. Si fermerò per qualche istante, poi riprese a ricordare e a raccontarmi.
- Marco ma cosa stai dicendo? -
- So benissimo che lei non è mia figlia, l'altra volta ho sentito parlare te e quel bastardo di Giovanni di figli e della mia azienda, tu me la volevo soltanto rubare, Giulia stará con me, solo con me, sarà mia figlia, tu non ti potrai più avvicinare, potrei solo al suo diciottesimo compleanno, ma lei non ci sarà, ha ereditato la tua malattia, solo con un grado maggiore, non ce la fará mai a superare i diciotto anni, non la avrai mai. -
- Marco... Non farlo.... - balbettai quelle parole e piansi più che potevo, quella notizia mi aveva stravolta, ero troppo stanca e non ce la facevo a parlare, vidi per l'ultima volta Marco che se andava in veste di mio marito, poi svenni.
Lo vidi poi una settimana dopo un tribunale, aveva già preso il nostro divorzio e non mi guardò neanche, mi guardò solo alle fine della sentenza dicendomi che ormai ero sua e che non mi saresti mai appartenuta, provai a spiegargli come erano andate vermante le cose, ma il mio shock prevalse e mi sentii di nuovo male.
Provai a cercarlo, a parlargli, ma nulla, se ne era già andato da New York con te fra le sue braccia, chissà per dove mentre io fui costretta a ritornare in Italia perché il mio corso di preparazione all'ospedale era finito e io non avevo più fondi visto che tuo padre mi aveva preso tutto persino i fondi che avevo investito per la sua azienda, lui prima della tua nascita mi convinse a mettere tutto a tuo nome e anche lui fece lo stesso con la sue azioni, quindi anche se ha tentato di nasconderlo e di cambiarlo e adirittura di metterti in carcere, tu hai tutto quello che tuo padre vuole:
"l'azienda" e adesso che tu lo sai, farà di tutto pur di prendertela ti prego fai attenzione non voglio perderti.- quindi Marco non è mio padre? - dissi stupita piangendo.
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Freedom
Mystery / ThrillerIN FASE DI CORREZIONE Una storia d'amore tormentata dalle bugie, dai segreti, dalla propria famiglia e dal destino, perché anche se si pensa di aver abbandonato il proprio passato in qualche parte della tua strada, questo troverà sempre una scorcia...