-LE FARO' VEDERE I MIEI DISEGNI!
Urlo ai miei amici Paccari, sbattendo il pugno sul tavolo in legno del bar.
Non siamo riusciti a vederci sabato, quindi eccoci riuniti a bere alle 4.00 di martedì pomeriggio al "Ramarro Marrone", una birreria/pizzeria/pasticceria in centro al paese. Un ambiente piccolo e accogliente con le luci soffuse, che prepara i cocktail a ogni ora del giorno e della notte. Siamo quì a parlare di donne -anche se effettivamente su 6 persone interessano solo a me, Baldu e Alison -un'altra ragazza come me... O almeno, lo era fino all'ultima volta che ne abbiamo parlato-.-E come hai intenzione di fare, Shey? Glieli fai vedere in fermata?
Mi chiede Alexandra, nata pochi giorni dopo di me, ma alta il doppio.
-E se non vuole vederli che fai? La segui fino a casa senza farti notare, come il migliore degli stalker? Guarda che se ti denuncia dovrai starle a tot metri di distanza e non potrai più prendere il pullman per tornare a casa!
Conclude Lucy, alta come Alex, e spropositatamente intelligente. Davvero, mi chiedo come facciano a starci tante informazioni in una sola testa...
Bigia non dice nulla, le piacciono i miei disegni e crede che conquisterebbero Alis.-Glieli mostrerò in pullman, tanto dalla scuola a casa c'è si e no mezz'ora di viaggio.
Non mi sembrano convinti, ma anche a loro piacciono i miei disegni con personaggi di manga e ritratti, quindi mi lasciano fare, con la speranza che quegli schizzi possano interessarle.
Che IO possa interessarle.
Ci organizziamo per sabato prossimo: Finalmente si torna a bere!La mattina dopo arrivo a scuola con la mia cartelletta mimetica piena dei più bei disegni che ho fatto -compresi i ritagli con gli schizzi dei suoi occhi. Sono sicura che il quaderno di chimica non ne soffrirà-
-Abbiamo ginnastica alle ultime due ore, prega che il pulmino passi a prenderci.
Mi risponde freddo Emanuel.
Facciamo ginnastica in una struttura più lontana dal liceo, un oratorio con annessa una palestra e degli spogliatoi, affiancati da un campo da calcio e uno da calcetto. Per portarci e per venirci a riprendere a fine lezione c'è un pulmino, che prontamente passa una volta si e due no, quindi ci tocca fare 20 minuti di strada a piedi per prendere il pullman di linea che ci porterà a casa in tempo.
-Ce la farò!-Secondo me non ce la farai.
Mi dice Isabel, lapidaria, mentre siamo distese a fare gli addominali.
Ho notato che se sto supina sul pavimento l'interno della palestra ha la forma di un galeone rovesciato. O almeno lo scheletro, con le travi curve a sostenere il capannone, che in fine poggiano sul pavimento di linoleum.
-Grazie per la fiducia...
Rispondo, con la voce spezzata dal dolore alla pancia.
-Di niente. Hai mai pensato che forse lei non è interessata a vederti?
E' escluso che non voglia... Insomma, mi ha portata a casa sua. Mi ha messo la sua maglia coi gattini, ha dormito con me...
-No.E "No" ho continuato a ripetermelo per tutto il pomeriggio. Quando il pulmino non è passato. Quando ho corso verso la fermata per prendere il pullman e l'ho perso. Quando pur di farle vedere i miei disegni sono caduta e mi sono tagliata il ginocchio.
"No" non doveva andare così.
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You are my Once upon a time.
Детектив / ТриллерDue ragazze. Una piccola, grande storia d'amore. Un tatuaggio. Un omicidio. Tutto nasce da un colpo di fulmine. Perché la vita è un baratto: Dai tutta te stessa, e avrai il più grande degli amori, o la più terribile delle sconfitte.