C'è profumo di caffè nell'aria. Odio il caffè, è amaro e non mi fa dormire.
Apro gli occhi, e nel tepore mattutino vedo il solito soffitto bianco della mia camera.
"Ehi ma... C'è un buco sul soffitto". No, non era un'allucinazione, era davvero un buco! Si vedeva il cielo azzurro, e le nuvole come panna montata passare sopra la mia testa.-Ah, siamo svegli eh?
"Che bella voce... Devo essere morta ieri sera, e questo è il paradiso".
Schizzo in piedi di scatto, scaraventando il mucchio di coperte che avevo addosso giù dal letto.-IN PARADISO NON C'E' ODORE DI CAFFE'!
Urlo alla ragazza di fronte a me, che prontamente scoppia a ridere. Credo non sia abituata a prendere sul serio chi le parla in mutande e con una t-shirt con su dei gattini, decisamente troppo grande per me.I buchi sono diventati due, e non sono buchi, ma finestre della mansarda dove la ragazza dorme, studia, di veste, e porta le giovani ubriache che salva il sabato sera.
E' una stanza abbastanza grande, con il soffitto alto -cioè, un po' alto e un po' basso, dato che è a spiovente come il tetto- dalle pareti di un tenue colore pastello tra il giallo e l'arancione.
Mi spiega che ha messo i miei vestiti in lavatrice, quindi appena saranno asciutti potrò metterli. Fino ad allora mi faccio bastare mutande e gattini. I suoi sono usciti, la casa è libera -per mia fortuna... Non ho il coraggio di chiederle come mai non mi scappa la pipì e se ho fatto o detto qualcosa di stupido- quindi mi accontento della sua silenziosa compagnia.
Guardandomi intorno noto il giubbotto di pelle della sera prima appeso alla sedia della scrivania, e una vasta libreria tra quella e l'armadio. La mia misteriosa salvatrice sta alimentando la stufetta dalla parte opposta della stanza.
Mi faccio coraggio e rompo il silenzio.-Ehm... Grazie per ieri sera... Ma perchè mi hai portata a casa tua? E ah! I miei! Devo chiamarli e dirgli che non sono finita a dormire in un fosso!
-Già fatto.
-....Che...?
-Hanno chiamato loro.
Dice, mostrandomi il mio cellulare.-Gli ho detto che restavi a dormire da me... Il bagno del locare era pieno e lercio a quell'ora, così ti ho portata quì.
Forse è stato quello il momento in cui quel "Da me" ha assunto un significato davvero importante. Non volevo andarmene. "Da me" si stava bene... "Da me" potevo vedere i suoi occhi cristallini... "Da me" potevo stare con lei.
E lei era ormai entrata nel mio cuore, senza permesso, come un tornado, perchè l'amore non guarda in faccia a niente e a nessuno.
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You are my Once upon a time.
Tajemnica / ThrillerDue ragazze. Una piccola, grande storia d'amore. Un tatuaggio. Un omicidio. Tutto nasce da un colpo di fulmine. Perché la vita è un baratto: Dai tutta te stessa, e avrai il più grande degli amori, o la più terribile delle sconfitte.