Capitolo 18- Lupo solitario.

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Nonostante non abbia paura di me ho preferito non mostrarle il ritratto. Non ancora, per lo meno.

In fermata ci raggiungono altre ragazze, tra cui Deby  -l'unica che conosciamo entrambe-. Tra una risata e l'altra decido di osservare un po' come si comporta Alis in un "branco"  -l'osservazione non è considerata stalking, vero?-.
Mi incuriosisce vederla così aperta e così chiusa allo stesso tempo: Mentre parla è solare, amichevole, sorridente. Eppure non fa mai un minimo riferimento a sé. Non credo che quelle ragazze sappiano che le piacciono i polizieschi, o che è stata operata al ginocchio, o che conosce la versione inglese di una canzone del film Disney "Hercules".

O forse si? Forse sono io che mi illudo di essere speciale per essere stata a casa sua, o per averle stretto il pigiama tra le mani mentre ci dormivo assieme. Anche se non so se alle altre farebbe piacere dormire con lei. A me si. Decisamente si. E poi ha un buon profumo. Le altre hanno mai sentito il suo profumo? Le sono mai state così vicine? Non penso... Non spero... Lei dev'essere solo mia. E' il mio piccolo lupo solitario.

Un fischio mi riscuote dai miei pensieri. 
Alis mi sta guardando, mentre le ragazze parlano di altro: Non credo abbiano notato la lacrima sulla mia guancia.
-E' tutto ok? Che hai oggi?
Mormora con fare preoccupato, avvicinando il viso al mio. Mi asciugo la guancia non la manica del giubbotto, rossa in viso per l'imbarazzo.
-Niente, è tutto ok...
Mento, parlando a bassa voce, nella speranza che non noti la mia voce spezzata. Senza che nessuno se ne accorga mi mette una mano sulla schiena.
-Vieni, sta arrivando il pullman..

"Perchè quella lacrima?" mi ripeto, mentre Alis mi protegge dalla folla impazzita di studenti, che si accalca per guadagnarsi un posto a sedere. Riesce a trovarne un paio liberi, e a farmi sedere per prima. Deby è una delle ultime a salire, e ci raggiunge appena ci avvista. Piuttosto che essere spintonata e presa a gomitate preferisce stare in piedi.
-Vuoi sederti quì?
A quelle parole di Alis per un attimo sento di nuovo il senso di abbandono della prima volta che l'ho rivista. Ecco il perchè di quella lacrima. Non voglio che lei se ne vada. Non voglio che qualcuno me la porti via. Una stretta al cuore mi fa riaffiorare le lacrime agli occhi, ma le trattengo.
"No, non quì. Non davanti a loro."
Deby è indecisa.
-Siediti,
La incita Alis.
-Io prendo in braccio Shey.

"Cosa...?"

Strabuzzo gli occhi verso di lei, mentre Deby è occupata a mettere in salvo il suo zaino.
I suoi occhi azzurri-grigi  -e ora anche gialli-  si incrociano coi miei, e il suo sorriso diventa il mio.
Un messaggio rapido, importante e intenso passa attraverso i nostri sguardi.

Un messaggio che, per ora, mi sembra impossibile da decifrare.

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