Capitolo 48- Dov'è finita?

21 3 0
                                    

-Non è possibile, Kyle è in cella!

Rispondo a Emanuel e Isabel la mattina seguente.
Ho passato tutta la notte tra il caldo tepore delle braccia di Alis, che per fortuna ha dormito un sonno tranquillo, dopo la visita del dottore. Bronchite, secondo una diagnosi superficiale, accompagnata da iperventilazione a causa del forte spavento che si è presa nel non riuscire a respirare e dal dolore al petto. Ha lasciato un biglietto con strane scritte  -che credo indichino i medicinali da comprare-  per i suoi genitori, e le ha parlato in privato di qualcosa che non ha voluto rivelarmi. Il signore mi ha raccomandato di farla bere molto, così stamattina le ho riempito la camera di bottigliette d'acqua, prima di uscire. 

Emanuel è sicuro di aver visto un'immagine del giovane ucciso nella quale veniva mostrato il suo tatuaggio.
-Oh mio Dio stai per morire!
Scherza, tragico. Da quando gliel'ho confidato lui e Isabel non fanno altro che beffeggiarmi e curiosare su come si sta evolvendo la faccenda, naturalmente senza lasciare a casa l'ironia.
-Quando muori mi lasci qualcosa??
-Piantatela!
Sbotto, colpendo il legno del banco con un pugno e pregando la smettano sul serio. Non riesco a sopportarli, non in queste condizioni. Sono in costante tensione a causa di quel ragazzo, sobbalzo ad ogni forte rumore o gridolino. Ma soprattutto sono preoccupata per Alis, non voglio resti a casa da sola in questo momento; non ora che la situazione sta precipitando. "Chi ha ucciso quel giovane se Kyle è in cella? Non è lui l'assassino, ed è per questo che non confessa gli omicidi? Però nel video in mano alla polizia la figura incappucciata pronuncia esattamente il nome 'Kyle'...".
Continuo per ore a rimuginare sugli omicidi e a ripercorrere il lento svolgimento delle indagini, assalita dai dubbi, e senza la possibilità di confrontarmi con Alis  -non ora che sta male, almeno-.

Finite le lezioni mi dirigo alla fermata dell'autobus con Deby. Dice di aver scritto ad Alis, e di aver ricevuto in risposta un semplice "Tutto ok". Come al solito ha minimizzato il problema... Deby racconta della relazione con Jhonny durante tutto il tragitto, delle giornate passate insieme e dei bei momenti, prima di interessarsi a cosa combino a casa di Alis. Parlo dei giorni a casa sua, di quando preparava da mangiare, della palestra, attenta a non far trapelare nulla sul suo passato. In fondo non sono affari suoi. 

Scesa dal pullman corro a perdifiato verso la villetta, avvisando i miei della situazione, e specificando che non mi avrebbero rivista fino al giorno dopo. Sua mamma apre la porta d'ingresso, invitandomi ad entrare. Appena messo piede in salotto sento un profumino delizioso impregnare tutta la stanza. Salgo fino in mansarda, mentre il profumo di cibo va svanendo. 
Apro piano la porta, aspettandomi di trovarla ancora a letto a riposare. Ma sotto le coperte disfatte non c'è nessuno.
Nessuno che abbia perso quel sangue, per lo meno. 

Una grossa macchia rosso scuro si staglia vivida in contrasto col bianco candido delle lenzuola.
-Alis..?
Chiamo, senza ottenere risposta. "Dov'è finita..? E' stata male? Magari è morta soffocata sul pavimento dietro il letto...". Mi sporgo, trattenendo il fiato, per vedere al di là del materasso, ma sul parquet  -per fortuna-  non trovo nessuno.

Perdo un colpo al cuore quando sento un forte colpo di tosse provenire dal bagno.
-Alis..? E' tutto ok...?!
Domando alla ragazza, camminando verso la porta socchiusa. Alis non risponde e io non so che fare. Se entrassi e la scoprissi ricoperta di sangue probabilmente sverrei. Spingo la porta del bagno col cuore in gola e le ginocchia tremanti, la seria paura dello spettacolo che mi sarei trovata di fronte.

Alis è ancora in pigiama, chinata sul lavandino con i capelli spettinati, pallida e sporca di sangue dalla bocca al mento. Ho un lieve capogiro, ma cerco di mantenere il controllo per non farla agitare, prima di avvicinarmi. Le accarezzo una mano, appoggiando la testa sulla sua spalla per sostenermi e riprendere fiato.

-E' tutto... Ok...
Risponde, tra un colpo di tosse e un altro.

You are my Once upon a time.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora