Capitolo 14- Attesa.

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350 messaggi dei Paccari e 6 telefonate dei miei  -Alis ha detto di essersi svegliata nel cuore della notte e di aver avvisato almeno loro-

Il rientro a casa è stato più complicato questa volta dato che i jeans, a causa della fasciatura, non mi entravano più. Ha preso un paio dei suoi vecchi pantaloni dall'armadio, e me li ha stretti in vita con una fascia perchè non cadessero. Mentre ancora attestavo la genialità di quell'idea ho sentito le sue braccia sollevarmi da terra, portarmi giù dalle scale in braccio come fossi un sacco di patate, e depositarmi delicatamente sulla soglia di casa.
Prima che uscissi dalla villetta mi ha raccomandato di non bere più così tanto, e di stare attenta.
-Sissignore!
Le ho risposto, portando la mano alla fronte e salendo in macchina. Mio fratello è venuto a recuperarmi per conto dei nostri genitori, ma non sembra affatto arrabbiato  -come invece immaginavo sarebbero stati loro-  anzi, mi ha chiesto se mi andava di seguirlo al cinema quella sera stessa. Tornati nel nostro piccolo appartamento ho dato altre spiegazioni a papà e ho dovuto ripetere le stesse cose alla mamma, appena tornata dalla messa della domenica. E il cinema è ovviamente saltato...
-Come hai fatto a riaprirti il taglio?!
Mi grida contro la mamma, con le mani sul volto e un'espressione terrorizzata.
-Sono caduta di nuovo, ok? E comunque Alis me l'ha fasciato ancora, ora è tutto a posto...
-E come mai ci chiama sempre lei quando finite a dormire a casa sua?
Interviene mio padre, con fare sospetto. Cavolo, non ci avevo pensato...
-Perchè le dico che può rispondere al cellulare, se qualcuno mi chiama...
-E' la tua centralinista per caso?
Incrocia le forti braccia senza staccare i suoi occhi indagatori dai miei. "Non si arrendono..."
-No, ma avete telefonato quando ero in bagno!
Sbotto e mi ritiro in camera il più rapidamente possibile. Non sembravano convinti, soprattutto perchè dovrei essere stata in bagno almeno un'ora per non aver risposto alle loro 6 telefonate.

Ora sono chiusa in casa, in attesa che il taglio si chiuda del tutto e rimanga solo una bella cicatrice a fare compagnia ai lividi dell'altra notte. Ho dovuto coprire i segni sulle braccia e sui polsi usando le maniche della felpa prima che i miei li vedessero.
"E anche oggi niente Alis..." mi ritrovo a pensare nei momenti di noia, tra la fine di un libro e l'inizio di un altro.
Ho lasciato diversi volumi incompleti sulla mia libreria, e ho deciso di finirli tutti prima di tornare a scuola. Sono seduta sul letto, la schiena appoggiata alla parete, e tra le mani "Ash" di Malinda Lo, la cui trama racconta di una sorta di Cenerentola innamorata della Cacciatrice del Re, quando il telefono vibra per avvisarmi dell'arrivo di un messaggio.
<<Ti va di fare una passeggiata lungo il fiume appena stai meglio?>>
Il numero è sconosciuto.
<<Chi sei?>> chiedo, sperando di conoscere già la risposta.
<<Alis>>
Basta il nome per far viaggiare la mia immaginazione, e farmi arrossire.
<<Si. Anche subito.>>

Riguardo il libro dalla copertina scura, aperto al centro, che ho lasciato sulle mie ginocchia.
"Stai cercando di dirmi qualcosa...?"

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