Pov Alis
Shey è stesa a terra, sul giubbotto del tizio che mi ha aiutata a tirarla fuori dall'acqua. Ha gli occhi arrossati, aperti in uno sguardo vuoto, ma fissi su di me.
-Resisti piccola...
La incoraggio cercando di scaldarla, ma senza risposta da parte sua. L'uomo si offre per andare a chiedere in qualche bar, ristorante o negozio aperto se hanno qualche coperta o un cappuccino per tenerla al caldo. "Un'ottima idea, se solo non fossero le 3.00 di notte di capodanno".
-Sei un medico?
Chiedo al giovane uomo, nella speranza possa aiutarmi.
-No, sto studiando architettura!
Risponde orgoglioso. "Nulla che possa essermi utile in questo momento..." cerco di non scoraggiarmi, mentre la donna mi rassicura sull'arrivo dell'ambulanza, anche quello problematico: Le hanno detto di aver impiegato le ambulanze per portare al pronto soccorso dei ragazzi ustionati a causa dei fuochi artificiali. Alla notizia ho sentito il cuore perdere un colpo. Shey rischia di morire per ipotermia a causa di qualche stupido ragazzino che non sa neanche del pericolo che si ritrova tra le mani.Mi alzo per correre fino a casa e prendere qualcosa di pesante con cui coprirla, quando sento la sirena dell'ambulanza avvicinarsi. I volontari la controllano per qualche minuto, e poi decidono di portarla via. Rassereno i due giovani che ci avrei pensato io, così sarebbero potuti tornare a casa, e salgo sul mezzo del 118.
Tengono Shey al pronto soccorso un'altra ora senza che io possa vederla e senza darmi alcuna notizia. Resto seduta in sala d'attesa insieme a qualche genitore infuriato e preoccupato allo stesso tempo, e diversi ragazzi ubriachi. Un uomo in tuta fluorescente mi porta qualche coperta per asciugarmi e tenermi al caldo. Non avevo notato di stare tremando per il freddo; ho tutti i vestiti zuppi, e sto gocciolando sul pavimento l'acqua sudicia del fiume.
-Vuoi un caffè? Un cappuccino? Del latte caldo?
Domanda gentilmente, prima di chiedermi un resoconto della situazione. Gli parlo della rissa sul ponte che ha attirato l'attenzione di alcuni miei amici, del fatto che ho riconosciuto i tre idioti del bar -che, per inciso, me la pagheranno cara-. e Shey.
-Ho corso sul marciapiede più velocemente che ho potuto, lasciando il mio giubbotto sulla riva e tuffandomi per intercettarla. Un uomo mi ha notata ed aiutata.
-E la donna che ci ha chiamati?
-Era con lui.
Spiego, sperando di chiudere il discorso e poter bere la mia cioccolata in pace. Ho un solo pensiero nella mente.
-Quando posso vederla?
Il volontario mi guarda incerto per qualche secondo.
-Presto, e dovrai portarla via... Non abbiamo abbastanza posto per tutti gli incidentati di stasera.
Mi fa notare i ragazzi ubriachi, ustionati e drogati che vengono trascinati a destra e a manca dai medici.
"Loro possono restare, ma Shey no..?"
Annuisco e stendo le gambe per stare più comoda. "Qualcosa mi dice che sarà una lunga nottata..."

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You are my Once upon a time.
Misteri / ThrillerDue ragazze. Una piccola, grande storia d'amore. Un tatuaggio. Un omicidio. Tutto nasce da un colpo di fulmine. Perché la vita è un baratto: Dai tutta te stessa, e avrai il più grande degli amori, o la più terribile delle sconfitte.