Cami si svegliò il mattino dopo al suono della sveglia.
Quanto odiava quell'affare.
Dopo essersi vestita e pettinata, andò a fare colazione in cucina, dove incontrò Ally.
- Oggi Austin non viene. - le comunicò.
- Perché? - chiese Cami.
- Non vedo perché dovrebbe venire. Gli ho detto che saresti benissimo stata capace di cavartela da sola.
Cami cercò di mantenere la calma.
- Ti ricordo che sono qui da nemmeno due giorni. Non è facilissimo orientarsi. E poi siamo a New York!
- Sai che problema.
- Okay, ho capito che non ti sto simpatica, ma potresti almeno fare finta di comportarti educatamente? - rimbeccò Cami.
Ally alzò le sopracciglia e sospirò.
- Ti accompagno fino all'Accademia, poi te la sbrighi da sola. Intesi?
Cami accettò: era il meglio cui poteva aspirare da Ally.
Finirono in fretta di bere il caffé, poi presero le borse e uscirono.
Il sole brillava dolce e fresco su una New York autunnale, ancora in fase di risveglio. I volti delle persone per strada erano ancora assonnati e i movimenti meccanici. I soliti uomini con le valigette in mano e le giacche e cravatte noiosamente grigie, le solite donne con i tailleur neri, i soliti giovani ragazzi che si trascinavano a scuola.
I clacson delle auto davano un po' di vita a quella insolita quiete, che rifletteva l'umore di chi era ancora abbracciato all'estate e faticava a tornare all'intensa vita lavorativa.
Un bambino sullo skateboard andò addosso ad Ally mentre giravano l'angolo e lei imprecò. Cami si mise a ridere per la linguaccia che il bambino le aveva fatto.
- Che moccioso! E tu non ridere. - le lanciò un'occhiataccia.
Arrivarono alla Juilliard.
- Ora puoi proseguire da sola. Ciao ciao. - la salutò Ally.
- Aspetta. Ma tu cosa fai? Non studi all'Accademia?
- Io inizio lunedì. Questa settimana è una sorta di accoglienza per i novellini.
- Ah. Okay.
Cami entrò alla Juilliard e si sentì disorientata: dove doveva andare? Che lezioni aveva?
Al punto accoglienza c'era la ragazza del primo giorno, che le consegnò un foglio con l'orario di tutte le sue lezioni.
Con il naso ficcato nel foglio, Cami non si accorse di essere andata addosso a Justin.
- Ehi. Siamo distratti oggi? - la salutò sorridendo.
- Ciao Justin. - ricambiò lei - Un pochino. Sto cercando di capire dove andare.
- Fammi vedere. Adesso hai Storia della Musica, nell'ultima aula al terzo piano. Ricordi Moody? - le disse Justin.
- Chi è Moody?
- Il professore della tua prima lezione ieri.
- Oh. Allora mi conviene andare! Non credo di avergli fatto subito una buona impressione!
Justin ridacchiò e andò alla sua lezione, mentre Cami saliva le scale.
In aula erano già tutti seduti e il professore stava facendo l'appello.
- Cabello. In ritardo? - chiese Moody.
- Ehm... Un pochino.
- Si sieda... Là, vicino a Tisdale. Così non può parlare con Jauregui. - ghignò il professore.
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Shawn 365 (Shawn Mendes)
FanfictionCami arriva in Accademia con due giorni di ritardo ed è così costretta a stare nella stanza 365, la stanza di Shawn Mendes. Lei è dolce, sensibile e socievole ma Shawn vede l'integrità del proprio mondo spezzarsi, e se la prende con lei. Le cose cam...