Chapter 33 - Disaster

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Quella sera, Shawn aspettò Cami in stanza.

Con insolita ansia, prese a suonare la sua chitarra stridula, che non lo calmò affatto.

Lasciò perdere e iniziò a camminare per la stanza, con le mani dietro la schiena.

Chissà cosa stava facendo, si chiese.

- Ciao. - Cami lo salutò cinguettando, mentre posava la borsa sul letto e il cappotto sull'appendiabiti.

Tolse le scarpe e si lasciò cadere sul letto.

- Dov'eri? - chiese lui, cercando di mantenere un tono calmo e sereno.

- Da Halsey, come sempre... Perché?

Shawn si fermò infine davanti a lei.

- Hai qualcosa da fare domani sera?

- Mmh... No... - rispose Cami, pensosamente.

- Allora... Ti andrebbe di venire a cena con me?

Le parole acquistarono sicurezza d'un tratto e la sua proposta sembrò così sciolta e tranquilla che Cami accettò quasi subito, come in automatico.

La notte non passò mai così lenta.

Shawn non aveva voluto strafare rubandole un altro bacio e lei aveva rispettato quella che doveva essere la sua volontà.

Nei suoi sogni intravide pianure verdeggianti, alberi rigogliosi con frutti succosi, fiori splendidi e profumati, unicorni colorati...

E Shawn con la corona di fiori sulla testa, gli occhi luminosi.

In lontananza, lungo la sponda opposta al ruscello d'acqua limpida e gorgogliante, correva Luke, su un cavallo bianco alato.

Correva, correva, correva... E lei lo perse di vista.

Shawn, pero', fu bravo a riconquistare la sua attenzione: era in ginocchio e le baciava la mano, poi le baciò le labbra, dolcemente.

Il paradiso.

Si alzò a sedere di scatto, improvvisamente sveglia alla luce dell'abat-jour.

- Cosa fai? - chiese a Shawn, stropicciandosi gli occhi.

Lui scoppiò a ridere.

- Io? Cosa fai tu semmai! Muovevi le labbra così! - ridacchiò, imitandola.

Cami sentì le guance andare a fuoco. Probabilmente era già bordeaux.

Balbettò qualcosa di incomprensibile per difendersi, ma poi rise anche lei.

Chissà che figuraccia aveva fatto.

Al pensiero diventò viola.

Tornò a dormire irrequieta, cercando di dominare fiori ed unicorni.

Spuntò fuori un panda dalla chioma di un albero.

Aveva la faccia di Halsey.

La cosa buffa era che il panda si era lanciato all'inseguimento del cavallo bianco alato e in un qualche modo lo raggiunse.

Le labbra di Cami si curvarono in un sorriso ilare.

***

Quando Shawn si svegliò era già pieno mattino.

- Cazzo, c'è lezione! - esclamò, istericamente.

Prese a scuotere la spalla di Cami, ma lei mugolò qualcosa come "ancora dieci minuti".

- Cami, sono le nove e un quarto, porca troia! - le strillò nell'orecchio.

Lei registrò inconsciamente l'orario e scattò in piedi.

Shawn 365 (Shawn Mendes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora