[Da collocare in parallelo al capitolo 47]
LAUREN/JUSTIN
Il Rittenhouse Hotel distava quasi due ore da New York ed era la destinazione del viaggio romantico di Lauren e Justin nelle vacanze di Pasqua.
Un po' le dispiaceva di non essere andata con i suoi amici, ma era convinta che le sarebbe dispiaciuto di più non passare del tempo da sola con Justin.
La macchina si fermò e Justin scaricò le valigie.
Lauren si guardò attorno. Era davvero un bel posto, molto tranquillo e circondato da file di alberi che fiancheggiavano le strade.
Si respirava un'aria di pace.
Pensò che fosse un peccato rimanere lì solo tre giorni.
Entrarono nell'edificio moderno e lussuoso e si rivolsero alla ragazza all'accoglienza.
Lauren si chiese perché tutte le persone che facevano accoglienza fossero ragazze giovani e possibilmente carine. Stereotipo?
Presero le chiavi della camera in cui avrebbero dormito le due notti seguenti e usarono l'ascensore per arrivarci.
La camera urlava "lusso!".
Era tutto così... Raffinato.
Ogni cosa trasudava eleganza, buon gusto e modernità.
I colori erano neutri, prevalentemente sul bianco e beige.
Nella loro stanza c'era un letto matrimoniale all'apparenza molto morbido e comodo, con lenzuola bianche pulite e profumate, accanto al quale c'erano due comodini in legno scuro, in concordanza con la tastiera del letto.
Di fronte c'era un mobile TV dello stesso tipo di legno, alla sinistra una poltrona imbottita e alla destra una pianta.
La finestra, sul fondo, dava una bella vista verdeggiante.
Fecero un giro tra i salotti al pianterreno, estremamente confortevoli. C'erano delle poltrone disposte a cerchio attorno a tavolini di legno pregiato, oppure divanetti alle pareti.
Le ampie finestre davano luminosità all'ambiente, accentuando quel senso di raffinatezza che già si percepiva.
Fu presto ora di pranzo.
La sala da pranzo in cui entrarono era enorme, con tavoli da quattro coperti minimo e alcuni da sei, probabilmente secondo i desideri dei clienti.
Lauren si sentiva un po' a disagio, come sempre quando doveva mangiare davanti a Justin.
Quando arrivò il cameriere con il menù, passò in rassegna i piatti con lo sguardo, corrucciandosi ogni volta che c'era qualcosa di troppo calorico ma allo stesso tempo troppo buono.
Ordinò un'insalata di calamari e Justin la guardò con stizza.
- Che c'è? Non hanno niente di più leggero qui. - si giustificò lei.
- Quante volte te lo devo dire? A me piaci così e dovresti piacerti anche tu, non hai bisogno di fare diete assurde o intestardirti mentre siamo a cena in un hotel, persino in vacanza. - replicò Justin, seccamente.
Lauren si mordicchiò il labbro, nervosa.
- Tu non sai come mi sento.
Lui addolcì lo sguardo, cercando di farle capire che l'opinione che aveva di sé era sbagliata.
- Non sei grassa né brutta, smettila. Pensi che sarei qui con una cessa depressa?
- Hai fatto rima. - rise lei.
- Sono serio, smettila di vederti così. Per me sei bellissima e se ci tieni a me, la mia opinione dovrebbe contare qualcosa. Fidati, ti prego. - insisté Justin.
Lauren non rispose e mangiò con calma l'insalata che le era stata portata.
Justin le propose più volte di assaggiare un pezzo di pasticcio di carne, pasta e altre cose dentro difficilmente distinguibili.
Lei rifiutò.
Dopotutto, aveva perso due chili e mezzo da quando si era messa con lui. Bastava continuare su quella strada ancora un po' e poi sarebbe stata perfetta.
Lui meritava la perfezione.
Perché lui era perfetto.
Lo osservò attentamente mentre pagava il conto e gli camminava a fianco, in direzione della camera per prendere il necessario per i massaggi.
Aveva i capelli biondi tirati su in un ciuffo alto, gli occhi color nocciola più belli che avesse mai visto e il sorriso dolcissimo, quasi quello di un bambino.
Il fisico era persino deprimente: ben sviluppato e muscoloso, decorato con tatuaggi visibili lungo le braccia.
Come se non bastasse, era il ragazzo più dolce e divertente che avesse mai conosciuto.
Le sembrava di non essere abbastanza per lui...
- Ehi, - le disse Justin, in camera - Sei bellissima.
Questo la fece sorridere, ma non la consolò propriamente.
- Tu di più. Sei bello da far schifo.
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PEACH!
Pensavo venisse fuori un capitolo un po' più allegro, e invece è uscito così.
Poor Lauren.
I soggetti del prossimo missing moment dovrebbero essere piuttosto ovvi 🙈
Siamo a 70k woo! Ve se amaaaa 💖💖
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Shawn 365 (Shawn Mendes)
FanfictionCami arriva in Accademia con due giorni di ritardo ed è così costretta a stare nella stanza 365, la stanza di Shawn Mendes. Lei è dolce, sensibile e socievole ma Shawn vede l'integrità del proprio mondo spezzarsi, e se la prende con lei. Le cose cam...