Chapter 30 - Sorry

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Shawn andò nella sala comune al piano inferiore e prese un caffè alle macchinette.

Non sapeva esattamente per cosa fosse arrabbiato.

Lei l'aveva fermato, su una motivazione corretta, ma il fatto di non essere riuscito ad andare fino in fondo e a soddisfare se stesso lo infastidiva oltremodo.

Perché non poteva ottenere quello che voleva senza tanti problemi? Si sarebbe fatto Cami, avrebbe confrontato il rapporto con Ashley e avrebbe semplicemente scelto la migliore.

Non era tanto complicato.

Però Cami gli dava l'impressione di non essere così semplice. Forse non sarebbe stato così immediato arrivare alla sua concessione. Forse aveva bisogno di quello che le donne chiamano "corteggiamento".

Ashley non aveva richiesto molto tempo prima di passare direttamente al più bello e questo gli era piaciuto un sacco di lei.

Perché con Cami doveva essere così snervante?

Prima si presentava come una persona adorabile e gentile, poi chiedeva di rubargli metà del suo spazio personale; prima cercava di adeguarsi alla sua indifferenza e poi accoglieva con gioia il suo cambiamento di atteggiamento; prima lo attraeva a sé con un bacio quasi tormentato e poi lo bloccava.

Shawn non sapeva riprendersi da tutti quei cambiamenti. Non poteva assumere un comportamento lineare e semplice da seguire? Non poteva essere lei a seguire lui? Perché lui si sforzava di capire cosa ci fosse dietro a quei cambiamenti e se ne preoccupava come se fossero il suo problema di vita?

Al momento la sua concentrazione non lasciava spazio ad altro. Era dannatamente curioso. Voleva sapere a tutti i costi cosa stesse passando nella sua testa e quale sarebbe stata la sua prossima strategia.

Si sorprese a battere il piede ritmicamente a terra.

Non sopportava quel senso di incompletezza, di insoddisfazione... Lo lasciava col fiato a metà, come un pesce fuor d'acqua.

La verità era che non sapeva come reagire.

Buttò il bicchierino di plastica nel cestino e si accasciò sul divanetto.

Sospirò forte.

Avrebbe voluto tirare un pugno sul tavolino, sperando che qualche risposta alle sue domande piovesse giù dal cielo.

C'era un silenzio assoluto e anche questo lo infastidì.

Era possibile che ogni minima cosa lo irritasse?

Avrebbe voluto vedere Cami che veniva da lui, gli si sedeva sulle ginocchia e lo baciava come aveva fatto prima.

In quel momento gli sarebbe bastato anche solo un bacio, purché fosse bello come il precedente.

Sarebbe tornato sereno e contento in camera, senza pretendere nulla di più da lei.

Si avviò comunque verso la camera, un po' più calmo di quando era uscito.

Cami era seduta sul letto con la coperta tirata fino al ventre e il pigiama già indosso.

Leggeva un libro con la luce della lampadina accesa.

- Ehi. - la salutò, con voce vellutata.

Lei alzò gli occhi. - Ciao.

- Uhm... Spero che... Tu non te la sia presa... Per prima...

- No, no. Tranquillo. - rispose, accennando un sorriso.

Shawn pensò che fosse un tono tipo "me la sono presa parecchio, ma non voglio fartelo pesare e lascio correre", ma scacciò il pensiero sperando che non fosse vero.

- Davvero, non importa. - ribadì lei.

- In ogni caso... Cioè... Insomma, è tutto a posto adesso? - chiese per rassicurarsi.

- Ti ho detto di sì. - ridacchiò Cami.

Shawn ipotizzò che non fosse affatto così, ma era il massimo che potesse fare. Non gli sembrava il caso di inginocchiarsi e implorare perdono, non l'aveva fatto nemmeno in casi più gravi.

- Va bene. Allora... Buonanotte. - disse, avviandosi verso il bagno per mettere il pigiama e poi dormire.

- 'Notte. - sorrise lei.

Shawn rifletté ancora mentre si lavava i denti.

Se l'era presa o non se l'era presa?

Fece un respiro profondo e si guardò allo specchio.

Sfoderò un mezzo sorriso e si convinse che non appena l'avesse visto, sarebbe caduta ai suoi piedi.

Tornando in stanza, notò che aveva messo le cuffie e canticchiava piano.

Gli ricordava un po' sua mamma quando gli canticchiava canzoncine alla sera per farlo addormentare...

Non si accorse di fissarla finché lei non smise e si tolse le cuffie, chiedendogli se ci fosse qualcosa che non andava.

Lui scosse la testa, ma continuò a tenere il contatto visivo.

- Puoi venire qui? - le chiese.

Si sdraiò sul letto e picchiettò le dita sul lato vuoto vicino a lui.

Lei si avvicinò, cauta.

- Vieni, giuro che sarò un bravo bambino. - la rassicurò dolcemente.

- Sei stato un bambino cattivo...

- Rimettimi in riga. - la sfidò.

Lei si sedette appoggiandosi alla testiera del letto e distese le gambe.

Shawn appoggiò la testa sulle sue gambe e Cami gli accarezzò i capelli.

- Per oggi iniziamo con le buone... - sussurrò, poi iniziò a canticchiare.

Dopo un po' Shawn le prese la mano e vi lasciò un bacino, poi la pose di nuovo dov'era e la fece continuare con le carezze.

Scuse accettate, Shawn.

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MONDAY!

Che giornata di merda. Se la raccontassi ridereste per ore.

Ma visto che non voglio annoiarvi, vi saluto and... Baci baci ❤

Shawn 365 (Shawn Mendes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora