- Ma cosa sta succedendo? - chiese Austin, accorrendo.
Il suo sguardo ricadde su Shawn, con la fronte umida e i capelli appiccicati, tra le braccia di Cami.
Lei era sconvolta.
Non riusciva a parlare, non riusciva a capire.
Cosa ci faceva Shawn Mendes a casa dei Mahone sabato sera in quello stato?
Era sudato, probabilmente aveva freddo e probabilmente aveva bevuto. Probabilmente qualcosa era andato storto in una delle sue notti infuocate con Ashley.
Non ebbe tempo di gioire: Shawn iniziò a biascicare qualcosa di incomprensibile.
Lo misero sul divano, gli lavarono via il sudore con uno straccio di cotone inzuppato d'acqua e attesero che riprendesse a ragionare e a parlare normalmente.
- Che ti è successo, Shawn? - chiese Cami a bassa voce.
- Io... Non... Cioè... - si alzò a sedere sul divano - Ma che cazzo...
Cami aggrottò le sopracciglia.
- Che cazzo stavate facendo?
- E' il compleanno di Ally.
- E perché non siete in discoteca ad ubriacarvi?
- Ally non può andare in discoteca. Ha la fobia delle luci stroboscopiche. - spiegò velocemente Cami.
- Che merda. - sbuffò Shawn, con aria di sufficienza.
Cami alzò le spalle.
Gli altri erano tutti raccolti intorno alla torta di compleanno, a mangiare una fetta, convinti che non fosse necessaria la loro presenza accanto a Shawn dato che c'era già Cami.
Halsey rivolse non poche occhiatine d'intesa a Cami, la quale rispose roteando gli occhi.
- Non penso di poter guidare, mi accompagni in Accademia?
Cami si voltò a guardare Shawn. Stava parlando con lei?
Indicò se stessa, come a chiederlo.
Shawn annuì, con espressione piatta e palese.
- Okay, prendo la giacca.
Cami andò a salutare tutti e si scusò di cuore, poi afferrò la giacca e la indossò.
Fece un cenno a Shawn, che aveva recuperato l'equilibrio necessario a camminare dritto. O quasi.
- Ahia! Cazzo di porta! - imprecò, quando il suo piede sbatté.
Cami rise.
Si tenne vicina a lui in caso perdesse l'equilibrio.
- Ce la faccio anche senza che mi stai appiccicata, eh.
- Sei ubriaco?
Shawn la guardò male, poi le lanciò le chiavi della macchina.
Salì sbattendo la portiera, ma Cami non disse nulla. In fondo, non era la sua macchina.
Mentre guidava, lanciava qualche occhiata di sottecchi a Shawn, che si stava addormentando sul sedile.
Poco dopo arrivarono all'Accademia e per Cami fu difficile condurre Shawn su fino in camera senza che lui volesse usare tutte le energie mentali di cui disponeva al momento, già molto ridotte.
- Ecco, accomodati qui. - gli disse, aiutandolo a sdraiarsi sul letto.
Il suo piede si ingarbugliò con il lenzuolo e Cami scivolò, cadendo con la faccia sul torace di Shawn, che si irrigidì.
Cami arrossì soprattutto al sentire i muscoli tesi, che formavano una superficie dura. Immaginò dei pettorali scolpiti e una pelle tonica. Arrossì violentemente, diventando da bordeaux a viola.
- Potresti alzarti? - sussurrò Shawn, accusando lo sforzo di tenere la posizione rigida.
- Uhm... Certo... - balbettò Cami, alzandosi goffamente.
Andò a prendere il telefono dalla borsa per controllare i messaggi e ne trovò subito uno di Halsey, che le chiedeva se non fosse già successo qualcosa, con la faccina ammiccante.
Rispose velocemente di no, ma la sua mente rievocò le sensazioni di poco prima, quando la sua guancia aveva sentito con gioia il contatto con il corpo di Shawn.
Lasciò il telefono sul letto e andò in bagno con un pigiama, così da potersi mettere comoda nel letto e passare quello che restava della serata prima del sonno leggendo o commentando qualche post sui social.
Distrattamente, spazzolò i capelli annodati e sospirò.
Si sistemò al meglio il pigiama, che non sarebbe risultato sexy neanche in un milione di anni, ma lei preferì illudersi.
Non si era ancora struccata: non lo faceva mai prima che Shawn dormisse.
Tornò in camera e una punta amara la invase al vedere che lui già dormiva. Strisciò i piedi fino al bagno per struccarsi, poi andò a dormire malcontenta.
Sarebbe stata un'altra notte tranquilla, che segnava ogni volta l'inesistenza di ogni contatto sociale con Shawn.
Sembrava quasi farlo apposta: o la ignorava o la guardava male, o ancora le addossava imprecazioni casuali su una cosa che non era andata come avrebbe dovuto, anche se non dipendeva da lei.
***
Al mattino pioveva.
Cami sentì la testa girare e la pelle d'oca. Forse si era scoperta la notte inconsciamente e il freddo le era penetrato fino alle ossa.
Indossò dei comodi jeans elasticizzati con uno strappo sul ginocchio sinistro e un maglione grigio che cadeva largo su di lei, facendo apparire le sue gambe più magre.
Shawn dormiva.
Cami prese la trousse e si recò pigramente in bagno, dove mise appena un filo di mascara e una passata di fondotinta. Non aveva voglia di stare a mettere altro, anche perché si sarebbe arrabbiata se avesse sbavato qualcosa.
Mosse i capelli con le dita, poi ne divise gran parte sul davanti. Arrivavano fino alla vita.
Si chiese per quale motivo Shawn ce l'avesse con lei. Perché ce l'aveva con lei, lo sentiva. Ogni gesto trasudava irritazione o frustrazione, se non disinteressato fastidio.
E soprattutto, perché si era ubriacato la sera prima, invece di stare con Ashley?
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I MIGHT NEVER BE THE ONE YOU TAKE HOME TO MOTHER!
Capitolo di passaggio!
Hope you enjoy anyway!! ❤❤
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Shawn 365 (Shawn Mendes)
FanfictionCami arriva in Accademia con due giorni di ritardo ed è così costretta a stare nella stanza 365, la stanza di Shawn Mendes. Lei è dolce, sensibile e socievole ma Shawn vede l'integrità del proprio mondo spezzarsi, e se la prende con lei. Le cose cam...