5th missing moment

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[Da collocare dopo il capitolo 60]

MAKENNA/KAYA/GIGI

Makenna aveva proposto un picnic a Brooklyn Bridge Park, giusto per non andare al solito Central Park.

Il problema di Gigi era che le sue nuove zeppe estive si sarebbero potute rovinare nell'erba e magari tra le corse dei bambini che ci sarebbero stati.

Le due amiche avevano liquidato il problema con un gesto di noncuranza della mano.

Era fine giugno e le temperature erano già estive, per la gioia delle ragazze.

Che senso avrebbe avuto organizzare un picnic senza sole a quasi trenta gradi?

Alle dieci, quando il sole era già alto nel cielo azzurro, le due bionde e la mora dagli occhi blu presero il bus per arrivare a Brooklyn Bridge Park.

Durante il viaggio commentarono a bassa voce le altre persone sul bus, criticando soprattutto quelle orrende salopette che indossavano le adolescenti con orgoglio.

Ma dove credevano di andare vestite così?

Gigi era la più inorridita.

Quando scesero dal bus, scoppiarono tutte a ridere per gli aloni di sudore sulla camicia dell'autista, nella zona ascellare.

Andarono a cercare un posto tranquillo, possibilmente sotto un albero, e furono fortunate a trovarlo.

Ad alcuni metri da loro c'era una famiglia, i genitori probabilmente poco più che trentenni e due bambine, con una carrozza vicino.

Kaya aprì il lenzuolo sull'erba e si sedette con la schiena contro la corteccia dell'albero.

Gigi si sdraiò alla sua destra con le ginocchia alte e i piedi poggiati sul lenzuolo, le mani sotto la testa.

Era contenta di aver messo i pantaloncini invece della gonna, come aveva programmato inizialmente.

Makenna si sdraiò a pancia in giù, con Le pagine della nostra vita davanti.

- Quest'estate cosa facciamo? - domandò Kaya.

Gigi rifletté, ruotando gli occhi da una parte all'altra. Il cielo era limpido, senza una nuvola.

- E se andassimo a Miami? Cami ha detto che le spiagge laggiù sono meravigliose. - rispose Makenna, alzando gli occhi dal libro.

- Tutta quella storia del cugino di Shawn pero' non mi è piaciuta. - replicò Kaya.

- Ha detto che era un bel pezzo d...

- Non importa, non andremo da quello lì.

Gigi si mordicchiò un labbro, ancora pensandoci su.

- Potremmo fare un bel viaggio in Europa. - disse infine.

- I miei non mi daranno mai così tanti soldi. - sbuffò Makenna.

Gigi si sentì pizzicare le gambe.

Si tirò su.

Una delle bambine della famiglia vicino a loro stava cercando di prendere la farfalla bianca che si era posata su di lei.

Gigi la prese e tese le mani verso la bambina.

- Stai attenta che vola via. - la avvertì dolcemente.

La bambina annuì, illuminata dalla sua gentilezza.

La farfalla volò via nell'istante in cui ci fu abbastanza spazio tra le mani di Gigi perché potesse passare e la bambina non riuscì a catturarla.

Mise il broncio.

- Ehi, verranno altre farfalle. Non preoccuparti. - le disse Gigi.

La bambina la guardò con occhi pieni di tristezza.

- Vuoi fare un gioco?

Gli occhi della piccola rimasero attenti.

- Io vado dietro questo albero, conto fino a dieci e poi ti vengo a cercare. Tu corri a nasconderti quando comincio a contare e se vedi che mi allontano, torna qui e tocca l'albero. Se non riesco a prenderti prima che tocchi l'albero hai vinto, se no hai perso. Ti va?

La bambina fece cenno di sì.

In quel momento arrivò anche la sorellina.

- Voglio giocare anche io. - disse, con una vocina irresistibile.

Gigi le sorrise e acconsentì.

- A questo punto gioco anch'io. - rise Kaya.

- Tanto perdi. - la canzonò Makenna.

- Lo vedremo.

Gigi iniziò a contare contro l'albero e Kaya fece la massima attenzione nel mettersi proprio al lato opposto dell'albero. Ringraziò il cielo per i fianchi stretti che aveva.

Le bambine andarono dietro un altro albero e si misero a litigare perché la più grande non voleva stare insieme alla più piccola, che l'avrebbe fatta scoprire subito.

Le loro urla isteriche fecero ridere Gigi. Kaya si trattenne con un sorriso.

- ... Otto, nove, dieci!

Kaya sentì i piedi di Gigi calpestare l'erba verso l'albero delle bambine e si spostò leggermente a destra, silenziosa come la notte.

La chioma di Gigi fu visibile di spalle e Kaya fece due scatti per arrivare alla parte di corteccia dove aveva contato.

- Ho vinto! - gridò, poi fece la linguaccia a Makenna.

Gigi si voltò istantaneamente.

- Dov'eri?!

- Dall'altra parte dell'albero. - disse Makenna, senza scomporsi dalla lettura.

- Ma non vale!

- Non l'hai detto... - fischiettò Kaya, con aria innocente.

Gigi roteò gli occhi e andò a scovare le bambine, che nel frattempo si erano zittite.

- Viste! - urlò, mentre si mettevano a correre.

Non le acchiappò di proposito, fingendosi lenta.

- Abbiamo vinto, abbiamo vinto, abbiamo vinto! - gridarono, gioiose.

I genitori, a poca distanza da loro, sorrisero.

Il neonato nella carrozza scoppiò a piangere.

- Ma cazzo. - imprecò Makenna, sottovoce.

Kaya la guardò e alzò le spalle, come a dirle che non c'era niente da fare con i neonati che piangono. Bisognava sopportare.

La bionda scosse la testa.

- No, è per il libro. Questa cogliona, oltre ad averlo lasciato a soffrire come uno straccio per quattordici anni, ha pure l'Alzheimer e gli rovina la vita in vecchiaia. Che merda. Andrò a cercare Sparks per questa ingiustizia. - si lamentò.

Kaya non riuscì ad appoggiarla.

- Cosa? - sbottò l'amica, infastidita.

- Se io trovassi un uomo come Sparks... Credo che lo sposerei.

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NO, THEY DON'T TEACH YA THIS IN SCHOOL!

Ecco, ultimo missing moment.

La parola "ultimo" mi fa piangere.

È finita sul serio.

Cioè, era finita settimane fa, con il capitolo 60, ma penso che solo ora si possa dire che la storia è completata.

Questa sera scriverò i ringraziamenti.

*piange già adesso*

A stasera ❤❤❤❤

P.S. Grazie ancora Crazy_About_Love per l'idea del capitolo ❤❤

Shawn 365 (Shawn Mendes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora