[Lo schiaffo del capitolo precedente è stato dato al muro, non a Cami!]
Per un po' di giorni Cami mantenne un silenzio religioso. Non lo guardò, non gli parlò, cercò di non incrociarlo e soprattutto cercò di non pensare a lui.
Trascorse moltissimo tempo con Halsey e Lauren, nonché più tempo rispetto al solito con Austin e il resto del gruppo.
Provava nella saletta del secondo piano oppure nell'aula del pianoterra e faceva in modo di stare fuori fino all'ora in cui sarebbe andata a dormire.
Quel giorno, mentre cantava nella saletta con la chitarra sottobraccio, cercò di ricordare un accordo che Shawn le aveva mostrato, che si adattava perfettamente alla sua canzone.
Tentò molte volte, ma sapeva dall'inizio che non se lo sarebbe ricordato.
Shawn.
Il ragazzo che le urlava in faccia da mesi, che le aveva dato uno schiaffo, che voleva il suo corpo nonostante rispettasse poco lei come persona.
- Haaaaaalseeeey!
- Eh. - rispose la ragazza con voce infastidita, voltandosi.
Aveva un caffé caldo in mano e camminava piano per non rovesciarlo.
- Dimmi tutto, baby.
Cami le rivolse un'occhiataccia.
- Non riesco a trovare l'accordo giusto. Lo stronzo me l'aveva fatto vedere, ma non me lo ricordo. - le disse.
- E vai a chiederglielo.
- Seriamente: aiutami.
- Cristo, non è difficile! Gli vai semplicemente a chiedere che accordo ti aveva insegnato. Punto fine. Ti sembra complicato? - le rispose Halsey.
- Hals, sono ancora incazzata con lui. Non vado di certo a chiedergli un favore.
- Quanti problemi che hai. Perdonalo, bacialo, scopatelo e fate tanti bambini. Dov'è la difficoltà, scusa?
- Ma tu non hai proprio peli sulla lingua!
- Eh già, in quanti posti ci si può depilare al giorno d'oggi!
Cami scosse la testa e alzò gli occhi al cielo.
Perché non poteva parlare con una persona normale e competente? Chiedeva troppo?
- A proposito, ti voglio dare un consiglio. - aggiunse Halsey con un sorriso.
- Vai. - acconsentì la mora, pronta all'ennesima stupidaggine.
- Depilati lì sotto, che Shawn non deve fare l'esploratore nel bosco. - le fece l'occhiolino.
Cami si trattenne dal ridere.
- Questa era pessima! - le gridò, mentre si allontanava ridendo.
Poco dopo decise di andare in camera a ripassare un po' per la verifica del giorno successivo.
***
Al pianoterra, in fondo in fondo, attaccato ai bagni, c'era lo stanzino dove si tenevano gli attrezzi per la pulizia e la valigetta del pronto soccorso.
Prima di raggiungere la mensa, Cami andò nei bagni e sentì dei rumori provenienti dallo stanzino.
Rimase in silenzio per qualche secondo.
Erano come dei colpi al muro. Qualcuno stava battendo piano.
Chi poteva battere qualcosa nello stanzino?
Forse era uno schizzato di mente che sfogava la rabbia tirando una scopa contro il muro. Cami ricordò di quando tirava le mollette per stendere i panni a terra, con forza, per sfogarsi.
Fu un'esalazione a dirle che non aveva indovinato.
Seriamente c'era chi lo faceva nello stanzino? Anche alla Juilliard?
Quando vennero fuori le due persone artefici dei rumori che Cami aveva sentito, lei lanciò loro un'occhiata disgustata.
- Con tutte le camere che ci sono... - disse.
Il suo appetito venne meno e a cena riuscì a mangiare due fili d'insalata e a bere mezzo bicchiere d'acqua.
Tutti attorno a lei, invece, erano allegri e sorridenti, in pieno tema natalizio. Discutevano delle feste di Natale tenute il ventisei dicembre nelle varie discoteche di New York.
- Noi andiamo alla solita e ci ubriachiamo di Mojito, vero Cami? - scherzò Halsey.
- Certo. Pero' andiamo anche domani un po' in giro: ho bisogno di bere tantissimo e uscire di testa. Voglio ubriacarmi, non capirci più nulla e smettere di pensare. - replicò Cami, con un forte bisogno di relax e mente tranquilla, distaccata dalla realtà.
- Attenta a non finire come Makenna. - la avvertì Halsey.
- Non ha bisogno di fare attenzione, apparirà Shawn a salvarla... - ammiccò Lauren.
- Ehi!
Gli altri risero.
Cami si ritirò in camera sua abbastanza in fretta. Voleva provare ancora un paio di volte la canzone e poi sarebbe andata felicemente a dormire.
Si accomodò sul letto, rispose ad alcuni messaggi, controllò tutti i social ed infine prese in mano i fogli che aveva riscritto per colpa di Ashley.
Si mise a cantare senza base, per essere sicura che la voce uscisse ben intonata e rispettasse le note.
Quando Shawn entrò, si sedette accanto a lei, come aveva fatto tante altre volte.
Lei si interruppe.
Lo guardò.
- Non mi importa.
Cami alzò un sopracciglio.
- Non mi importa se e quando vorrai farlo con me, non voglio litigare. Stavo meglio prima. - spiegò Shawn.
- Prima quando?
- Quando fra noi andava tutto bene.
Cami lo fissò rapita.
Stava davvero dicendo quelle cose o erano solo allucinazioni?
- Cami... - pronunciò il suo nome con dolcezza e un pizzico di tristezza, che la sciolse completamente.
Lei continuò a tenere gli occhi nei suoi.
- Voglio te.
----------
SORRY!
Sono esaurita.
Se la gente fosse tanto gentile da lasciarmi vegetare un po' sarei contenta di non fare altro che dormire, mangiare e stare su Wattpad. È un'applicazione di merda, ovviamente, ma solo a livello di efficienza.
Ho lasciato Ask Her nelle bozze perché la fine era troppo banale e poi era partita un po' come uno sfogo; Never Give Up 2 idem perché non mi sento più ispirata per quella storia. La lascio conclusa con il primo.
Adiossss❤
STAI LEGGENDO
Shawn 365 (Shawn Mendes)
FanfictionCami arriva in Accademia con due giorni di ritardo ed è così costretta a stare nella stanza 365, la stanza di Shawn Mendes. Lei è dolce, sensibile e socievole ma Shawn vede l'integrità del proprio mondo spezzarsi, e se la prende con lei. Le cose cam...