Chapter 35 - No

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Voglio davvero farlo?

Sarà la mia prima volta.

Sono sicura di farlo con lui?

Non mi starò facendo troppi complessi?

Cami sentì un brivido.

La attraversò per intero, facendole venire la pelle d'oca.

Cosa si dovrebbe provare alla prima volta?

Con sua madre aveva parlato poco dell'argomento... Anche a causa dell'imbarazzo.

Sapeva, da fonti generali, che la prima volta faceva male e che solo dopo un po' di pratica si sarebbe raggiunto il piacere.

Mentre sentiva i polpastrelli delle dita di Shawn trasmetterle lievi vibrazioni che la facevano rabbrividire, il suo cervello stava perdendo lucidità.

Era un buon segno?

Cosa significava? Voleva dire che aveva paura o che voleva arrischiarsi a farlo?

Era così terribilmente combattuta!

- Ehi... Vogliamo proseguire... Quello che avevamo... Interrotto? - sussurrò Shawn al suo orecchio, con voce più che mai dolce e vellutata.

La sua mano si spinse leggermente più su.

- Ah... - un piccolo gemito uscì dalle labbra di Cami.

Shawn emise un verso roco, che esprimeva il tipo di piacere che si apprestava a provare.

- Io... Ehm...

- Shh, non parlare. E' ora di fare altro... - rispose piano Shawn, con la mente annebbiata completamente dagli ormoni.

- Non so se... E' una buona... Ide-AH... - Cami sentì la stretta palpitante del ragazzo.

- Dicevi?

Lei deglutì.

Non mi constringerà. Non oserà farlo.

- Dicevo che... Non so se è... Una buona idea... - riuscì a dire.

- Io credo proprio che lo sia. - ghignò Shawn.

Traspariva una tale sicurezza nella sua voce, che Cami prese immediatamente posizione.

Se prima stava considerando l'idea seria di farlo davvero, in quel momento decise fermamente di non farlo.

Voleva dare una lezione a quel tono da sfacciato e viziato.

Per ripicca, afferrò con forza la sua mano e la tolse dal proprio corpo, respingendolo apertamente.

Era così sicuro di poter ottenere quello che voleva?

Come faceva a dare per scontato che non dovesse pagare nessun prezzo per una concessione tanto grande? Non era mica una cosa da prendere tanto alla leggera!

Se fosse stata lei la prima ad essere impaziente sarebbe stato un conto, ma visto che era insicura le cose cambiavano notevolmente.

Non era quella la linea d'azione giusta da rispettare da parte di Shawn.

Lui, dal canto suo, la guardava confuso. E arrabbiato.

- No.

Cami rimase a guardarlo a braccia conserte, con la gonna sistemata come prima e lo sguardo duro fisso nel suo.

- Cosa?!

- Hai capito bene. No. - ripeté lei.

Shawn rimase a bocca aperta.

L'aria stava diminuendo in lui, a vantaggio della rabbia che stava salendo vertiginosamente.

Si impose di mantenere la calma, ma stava risultando un'impresa.

Com'era possibile mantenere la calma di fronte a una ragazza così impossibile?!

Cercò di tenere a bada la rabbia, la furia, l'isteria, la violenza, l'aggressività, l'amarezza, la delusione e tutto ciò che di negativo stava facendo pressione su di lui.

No. Aveva detto di no. L'aveva rifiutato.

- Su quali fottute basi mi dici di no? Sei impazzita?! - sbraitò.

Ripeté nella mente la parola "calma".

- Non è così che le cose funzionano. Quando sarò sicura di volerlo, ne riparleremo. - rispose Cami.

- Sicura? Mi vuoi dire che non sei sicura di venire a letto con me? Sei seria?!

Lei rimase a guardarlo, forzatamente glaciale davanti ai suoi occhi fuori dalle orbite e le vene pulsanti che riusciva a distinguere bene.

- Ti ho detto di no. E non senza motivo. Fattene una ragione, Shawn.

***

La sequenza di avvenimenti che avevano stravolto la serata non permisero che i due dormissero.

Shawn continuò a girarsi e rigirarsi nel suo letto, più irrequieto che mai; Cami rimase ferma, rigida, come un insieme precario di pezzi disconnessi che non riuscivano a darsi un'identità.

Era profondamente confusa dalla dinamica dei suoi pensieri ed impulsi, che l'avevano portata a... Niente.

Cosa aveva ottenuto alla fin fine?

Niente.

Assolutamente niente.

Non era così che aveva immaginato la serata.

Voleva solo un po' di tatto. Avrebbe tanto voluto che Shawn fosse andato da lei a cercare di risolvere le cose con calma, a capire cosa si aspettava da lui e ad ascoltarla.

Lui aveva ignorato completamente i segnali del suo corpo. Avrebbe dovuto capire che lei non era totalmente convinta, che aveva bisogno di una guida che la prendesse per mano e le mostrasse che valeva la pena addentrarsi in quel mondo, così diverso e inesplorato.

Aveva bisogno di sicurezze.

Oltre ai primi errori, c'erano stati anche quelli dopo il rifiuto: che senso aveva arrabbiarsi, parlare accecato dagli impulsi e poi ignorarla completamente, immerso nel suo furore?

E forse si trattava di furore in senso proprio, cioè di follia. Era una follia comportarsi così.

Il suo atteggiamento era un misto di impulsività, aggressività ed immaturità. Come pretendeva che lei accettasse tutto ciò incondizionatamente e accondiscendentemente?

Forse non aveva capito molto di lei, di come ragionava, di come si relazionava alle persone.

Cami pensò con amarezza a quando stupido fosse stato, in quel senso.

Pensò con disprezzo all'egoismo che aveva prevalso in ogni sua azione in quella serata, soprattutto nella fase finale.

Lasciare Ashley non bastava: con lei doveva ricominciare tutto da capo.

Cami non aveva intenzione di fare l'offesa e di non perdonarlo. Se lui avesse mostrato che ci teneva, gli sarebbe andata incontro per fargli capire cosa era necessario fare.

La scelta a quel punto stava a lui.

Ci teneva abbastanza da riprovarci?

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THE ANSWER IS NO!

Non vogliatemi male! 🙈🐼

So che volevate che accadesse l'opposto (in fondo in fondo lo volevate, ammettetelo!), ma oggi il capitolo è uscito così.

Mi sembrava più opportuno fare qualche riflessione e cercare di non somigliare troppo alle solite ff in cui la protagonista si concede la prima volta che ne ha l'occasione e inevitabilmente prova sessanta orgasmi al secondo. Giusto, Fgrinch?

And now ve saluto! Ve se ama siempree ❤❤🍰

Shawn 365 (Shawn Mendes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora