Canzone consigliata: Back for good - Take That
È mattina, e oggi terró la mia prima lezione di chimica.
Sono emozionata.
"Chiaretta, io vado, ci vediamo piú tardi" "Ah, ricordati di non aspettarmi per pranzo, voglio andare a curiosare in biblioteca, magari trovo quel libro di psicologia che ci ha consigliato il professore"
"Non ci puoi andare pomeriggio?"
"Non so se avrò il tempo. Poi la biblioteca la mattina é meno affollata".
"Va bene Mirianella. Ci vediamo dopo"Arrivo in aula e mi sembra di stare in un laboratorio scientifico professionale. C'è tutto quello di cui uno studente ha bisogno e per di più è anche molto spaziosa.
Mi siedo abbastanza avanti, e quando mi giro per vedere in faccia quelli che saranno i miei compagni di corso, vedo il ragazzo moro, quello con gli occhi ipnotici.
È vestito molto bene per i miei gusti: indossa una camicia nera, un paio di jeans neri e un paio di vans, ovviamente nere.
È sulla ciglia della porta e si guarda intorno, probabilmente per scrutare i suoi nuovi compagni.
Mi volto prima che i nostri sguardi si possano incrociare e scatenare in me quella strana voglia di continuare a fissare i suoi occhi.
"Posso?" mi volto e mi aspetto di trovarmi davanti il ragazzo moro, invece è una ragazza.
"Certo, siediti pure"
"Piacere, Chloe" dice lei porgendomi la mano
"Miriana" le rispondo io con un bel sorriso stringendole la mano.
"Non sei inglese vero?" chiede lei essendosi accorta del mio nome italiano.
"No, sono italiana"
"L'avevo immaginato"
Passiamo cinque minuti a parlare ed a conoscerci meglio, quando ecco entrare il professore.
"Buongiorno a tutti e benvenuti al corso di chimica" dice con il suo ottimo accento londinese.
"Io sono il vostro professore, Mr Smith, ed insegno in questa università da più di 10 anni" mi sembra abbastanza colto come professore, avrà circa 60 anni, ha un bel panciotto, la barba e i baffi bianchi ed indossa un paio di occhiali da vista.Passa dieci minuti a parlarci della scuola e del perchè è finito ad insegnare agli studenti di un'università.
"Adesso vediamo un po' come siete preparati sull'argomento chimica"
Ora si che si ragiona.
"Cos'è per voi la chimica?" ci chiede il professore.
Classica domanda da primo giorno di lezione.
Mi volto per vedere i coraggiosi alzare la mano per rispondere, e solo ora noto il ragazzo moro.
È seduto tre file dietro di me, e ancora non mi ha visto.
Solo quando ci faccio caso noto che ha la mano alzata.
"Si, tu, ragazzo con la camicia nera, alzati in piedi ed illuminaci" dice il professore.
Il ragazzo si alza e fissando il professore dice:
"La chimica è la scienza che studia la composizione della materia ed il suo comportamento in base a tale composizione"
Penso che anche un bambino di tre anni avrebbe risposto così.
"E perchè hai scelto proprio questo corso?"
Ma cos'è? Un interrogatorio?
"Beh, perchè sono interessato alla chimica da quando ero piccolo"
"E allora perchè non fare un'università specializzata il tale materia?" gli chiede il professore.
"Forse non troppo interessato per dedicarvi il mio futuro" si corregge il ragazzo.
"E allora a cosa ambisce per il futuro, mi dica"
"Non penso di essere obbligato a dare una risposta a questa domanda"
"Caro ragazzo, non penso di aver obbligato né te e né i tuoi compagni ad alzare la mano per rispondermi poco fa".
Detto questo il ragazzo si siede, solo ora i nostri sguardi si incrociano.
"Nome e cognome prego" dice il professore rivolgendosi al ragazzo moro.
"Alessio Iodice" risponde lui continuando a fissarmi.
Alessio.
Ecco come cazzo si chiama, me lo ero totalmente dimenticata.
"Strano quel ragazzo, non trovi?" mi dice Chloe facendomi girare verso di lei, e facendo distogliere i nostri sguardi.
In verità lo trovo estremamente interessante, ma non glielo dirò.
"Si, è molto strano" affermo.La lezione passa abbastanza in fretta. Dopo l'intervento del ragazzo moro, Alessio, nessun altro ha osato rispondere al professore.
"Quindi é così che ti chiami, Alessio" dico quando stiamo per uscire dalla'aula.
"E già, mentre tu sei...?"
"Miriana", dico stringendogli la mano.
"Ma chiamami Miri, ti prego" aggiungo.
"Allora tu chiamami Alex" dice accennando un mezzo sorriso
"Preferisco Ale" gli rispondo io sorridendo.
"Si, penso che anche Ale possa andare bene" dice ridendo
"Ci si vede allora, Alessio"
Quando ho detto che l'avrei chiamato Ale, non intendevo subito. Mi ci vuole un po' ad abituarmi a chiamare una persona con un soprannome o una semplice abbreviazione.
"Devi proprio andare? Non puoi rimanere un po' di più, magari andiamo a mangiarci un panino, cosí giusto per conoscerci meglio"
É sempre cosí gentile.
"Mi dispiace, mi ero promessa che sarei andata in biblioteca per cercare un libro che ci ha consigliato il mio professore di psicologia"
"Aspetta un attimo" dice lui e subito dopo tira fuori dallo zaino un libro.
"Questo libro?"
"Dove l'hai preso?" chiedo io dopo aver riconosciuto il libro.
"Proprio dove hai intenzione di recarti tu in questo momento"
"Ed era l'ultimo?"
"Non ne ho idea, se vuoi ti accompagno"
Oh mio dio, ma quando cazzo puó essere dolce questo ragazzo.
"No tranquillo, faccio da sola"
"Sei sicura?"
"Si, ma grazie mille comunque, ci si vede"
"Okay, ciao", mi saluta lui con uno stupendo sorriso stampato in faccia.
Quindi non solo abbiamo il corso di sociologia e di chimica in comune, ma anche quello di psicologia.
Come ho fatto a non accorgermene durante le scorse lezioni?
Sono proprio stupida o forse non ci ho fatto proprio caso.Arrivata in biblioteca c'è voluto un po' di tempo per trovare il libro che cercavo, menomale che la biblioteca è provvista di un paio di copie di questo libro.
Sono giá le 14 e penso che torneró in camera. Voglio raccontare a Chiara di Alessio, non le ho raccontato niente su di lui, non sa della discussione che abbiamo avuto dopo la festa e neanche del fatto che questa é la terza volta che lo incontro, non so che reazione potrebbe avere.
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1000 Types Of Fear
Fanfiction"Fisso sempre le persone negli occhi, ma di solito lo faccio per trovare un punto fisso dove guardare mentre la gente mi parla, non provo mai emozioni nel farlo, ma stavolta sento come una sensazione di sollievo fissandolo negli occhi. E mi piace ta...