Capitolo 30

43 6 2
                                    

Canzone consigliata: Strong - Robbie Williams

CHIARA'S POV

Sono già le 15 e siamo ancora qui a cazzeggiare per il centro senza una meta per precisa.
"Che ne dite di andare alle Gallerie d'Italia? Sono in fondo a Vittorio Emanuele."
"Andiamo" dice Miriana prendendo sotto braccio me e Alessio.
Riattraversiamo tutta la galleria per sbucare dall'altra parte. C'è piazza della Scala e su un fianco ci sono le Gallerie d'Italia, dove spesso ci sono mostre d'arte di qualsiasi artista. Avrei voluto andare alla Pinacoteca di Brera, ma dopo esserci andata per circa 10 volte, anche per una patita di Arte come me, stanca.
Ho già visto il bacio di Hayez, in una gita scolastica in terza media, c'era anche Miriana. Ricordo ancora che io e Miriana ci sedemmo vicine in pullman, ricordo ancora la felicità quando vedemmo il quadro.
"Quanti ricordi." Dice Miriana mettendomi una mano sulla spalla
"Già" dice con un sorriso
Alessio e Gennaro ci guardano confusi.
"Ah giusto loro non sanno io e Miriana andavamo insieme alle scuole medie. In terza media per una gita scolastica siamo andate alle Gallerie d'Italia per vedere proprio "il bacio" di Francesco Hayez."
"Eravate in classe insieme anche alle superiori?" Domanda Alessio curioso
"No, io sono andata al liceo artistico, mente Miriana è andata al liceo delle Scienze applicate." Specifico
"Comunque ci siamo tenute molto in contatto in questi anni, senza mai perderci di vista."
Sorridono entrambi.
"Beh allora andiamo" dico salendo gli scalini dell'entrata.
Ci fermiamo alla biglietteria per comprare i biglietti. Oggi paga Miriana, io non ho più soldi.
"Entriamo" dico saltellando allegramente.
Miriana sorride alla vista di me che saltello mentre Gennaro si limita a prendermi per il culo. Che stronzo.
"Ti sento" dico girandomi di scatto e guardandolo negli occhi.
"È questo il bello" mi lancia uno sguardo di sfida.
Adoro come Gennaro mi tiene testa, ci riesce solo lui.
Entrati nella galleria mi precipito subito sui quadri, per osservare e fare qualche schizzo sul mio taccuino.
"Il bacio" voglio tenerlo come "gran finale" della visita.
Iniziamo il percorso da destra, per poi proseguire man mano verso sinistra.
Miriana e Alessio continuano a tenersi la mano e a guardare e commentare i quadri insieme.
Miriana non se ne intende molto di Arte e penso che anche per Alessio sia lo stesso.
Continuano ad importunarmi con domande inutili. Lasciatemi vivere.
Gennaro invece si limita a fotografare tutti i quadri e ad osservarli per qualche minuto in silenzio. Sembra un turista giapponese, fa foto a qualsiasi cosa.
D'altronde lo capisco, è la prima volta che viene qui. Mi ricordo che anche io la prima volta scattai tantissime foto, per cui non posso di certo biasimarlo.
Gennaro e io in questa settimana non abbiamo più avuto rapporti "intimi" come quelli di lunedì pomeriggio. Quel giorno ci stavamo per baciare 3 volte e abbiamo rischiato di chiamare un'ambulanza per colpa della mia tachicardia.
La mostra di Hayez è bellissima e soprattutto Gennaro che guarda i quadri è bellissimo.
Alessio e Miriana sono già andati avanti un bel pezzo, non hanno spirito di osservazione come quello di me e Gennaro.
Lui è troppo impegnato a scattare foto ai quadri in qualsiasi angolazione, mentre io sono impegnata a fare schizzi a matita sul mio taccuino per disegni.
Non parliamo da quando siamo entrati, siamo troppo presi dai capolavori di Francesco Hayez.
Arriviamo vicino al "gran finale" della mostra, cioè "Il bacio". Miriana e Alessio si trovano già li. Ci fanno un cenno con la mano e un altro cenno per indicare di muoverci e che loro stanno uscendo. Probabilmente si sono già stancati. Io non mi stancherei mai, ma d'altronde i gusti sono gusti.
Faccio schizzi di altri quadri e poi arrivo.
Eccolo, uno dei quadri più belli che sia mai stato dipinto.
"Il bacio" è esposto in tutto il suo splendore su una parete, affiancato ad altre sue versioni che dei nobili avevano chiesto ad Hayez per farne una collezione privata.
Quello originale si trova al centro ed è il più bello di tutti.
Gennaro arriva dietro di me.
"È bellissimo" sento dirglielo
"Già" dico sorridendo
Mi giro e noto che mi guarda. Mi guarda come se stesse guardando la cosa più bella del mondo. Non guarda il quadro, guarda me. Solo me.
Il mondo scompare. Ci siamo solo io e e lui davanti a un capolavoro d'arte.
Stiamo a fissarci per secondi che sembrano infinti per me e mi bruciano l'anima. I suoi occhi sono puntati su di me e viceversa. Sono color ghiaccio, ma avete presente quando si tiene troppo il ghiaccio fra le mani e sembra che bruci? Ecco, mi sento esattamente così.
Mi mette le mani sui fianchi e appoggia la sua fronte sulla mia. Ho modo di osservare ancora meglio i suoi occhi.
"Genn che fai..."
"Non dire niente" dice sussurrando
Sposta le sue mani sul mio viso e noto che il suo respiro sta diventando affannoso. Intanto il mio cuore galoppa chissà dove, ormai è andato.
I nostri nasi si scontrano delicatamente.
Non resisto più. Ho la stessa sensazione di lunedì, ma questa volta è moltiplicata il triplo.
Stiamo così qualche secondo.
"Aaah vaffanculo" dice sussurrando.
D'un tratto le sue labbra sono poggiate sulle mie. Per i primi secondi stiamo così, poi le nostre labbra iniziamo a muoversi con più passione.
Mi sta baciando. Lo sta facendo davanti a un'opera d'arte.
Si stacca per un secondo e mi da il tempo di mettergli le braccia dietro al collo, poi iniziamo a baciarci ancora. Ha sempre il mio viso fra le mani, si ristacca per dimmi qualcosa
"Non sai da quanto tempo desideravo farlo" per poi riniziare a sbaciucchiarmi davanti al quadro più romantico della storia.
Sorrido mentre ci stiamo ancora baciando e lui fa lo stesso.
Ci baciamo per dei secondi che sembrano infiniti, non ci stacchiamo più dall'altro.
Alla fine sono io a staccarmi, penso ci sia rimasto un po' male.
"Genn ora è meglio andare, Alessio e Miriana ci stanno aspettando fuori" dico voltandomi e dirigendomi verso l'uscita.
Gennaro è ancora lì fermo che mi fissa.
"Andiamo dai" dico sorridendo
"Non ti è piaciuto vero?" Si avvicina a me
"Genn ma cosa stai dicendo"
"Mi sono illuso di piacerti, ma probabilmente non era così. Scusami."
Mi sorpassa e si incammina verso l'uscita.
Non ho la forza di fare niente.
Trovo la forza di iniziare a muovere le gambe. Piano piano il passo accelera.
Lo raggiungo e lo prendo per un braccio, lo costringo a voltarsi.
"Gennaro smettila di sparare cazzate. Devi sentirmelo dire?" Dico ridacchiando
"Sì."
"Okay. Mi piaci. Ora sei contento?"
Scoppia a ridere e il suono della sua risata è più bello di qualsiasi altra cosa.
"Lo sapevo" dice cingendomi il braccio sulle mie spalle
"Che cazzo me lo hai chiesto a fare allora? Ah Raia vaffanculo" dico strattonandolo
"Calmati."
"Usciamo va'"
Ci dirigiamo verso l'uscita, Miriana e Alessio sono già lì.
"Quanto ci avete messo?" Dice Miriana mostrandoci l'ora sullo schermo del suo telefono.
"I quadri erano davvero belli" cerco di trattenere una risata
Gennaro se la ride sotto i baffi, che stronzo.
"Quindi ora dove andiamo?" Domanda Alessio
"Sono le 18, potremmo andare a bere qualcosa no?"
"Si, per me va bene" dice Alessio annuendo
"Non andiamo in discoteca stasera" dice Miriana
"Odio le discoteche. O meglio odiamo le discoteche" preciso
"Vorrà dire che vi porteremo a cena fuori" dice Gennaro spostando il suo sguardo su di me
"Per me va bene"
"Mi permette di portarla fuori a cena signorina?" Domanda Alessio facendo braccetto a Miriana
Io e Gennaro ci guardiamo e poi sorridiamo. Sono davvero una bella coppia.
"Vorrà dire che porterò a cena te allora" dice Gennaro porgendomi anche lui il braccetto
"Non so, quel ragazzo lì in fondo mi sembra molto più figo di te."
"Bene allora quella ragazza dietro di te mi sembra molto più disponibile"
"Mi sono offesa"
"Vieni a cena con me e non fare tante storie"
"Genn che cazzo stai facendo!"
Mi prende in braccio a mo' di sposa
"Andiamo donzella" dice ridendo
Alessio e Miriana ci guardano straniti, poi la ridono beatamente, ma aiutatemi stronzi del cazzo.
"Vaffanculo" dico appoggiando la testa sul suo petto
"Ti amo anche io" risponde
Finalmente mi lascia.
"Conosco un ristorante molto carino sulle rive dei Navigli" dice Miriana
"Quello in cui siamo andate per la tua festa?" domandò
"Si, ci sta"
"Ci staaaa"
Ci incamminano verso i Navigli.
Finalmente dopo aver camminato per un tempo che a me è sembrato infinito, troviamo il posto.
"Vorremmo un tavolo da 4" dice Miriana
"Miriana ha in pantaloni qua" dico dandole una pacca sulla spacca
"Alessio stai attento, questa picchia duro"
Il posto è carino, molto appartato.
Ci siamo venute per la festa dei 18 anni di Miriana.
"Io prendo questa bistecca di manzo" indico con il dito il nome sul menù
Ordiniamo tutti una bistecca. So di avere idee geniali, ma non pensavo così tanto.
"Basta così?" Domanda la cameriera
"Si sì" rispondo
La cameriera continua a guardare Gennaro e giuro che se non la smette le metto tutte le bistecche nel culo. Levati.
Arrivano le ordinazioni e continua a fare la gallinella. Che nervi.
Miriana mi guarda e probabilmente ha intuito, mi fa cenno di calmarmi.
Non è facile.
Gennaro non se ne è nemmeno accorto, riesce a rimanere indifferente.
Finisco prima di tutti la mia bistecca, era troppo buona.
"Quando Chiara mangia in fretta e non dice niente significa che era tutto buono" dice Miriana addentando un pezzo di bistecca
Durante la cena la cameriera continua a venire nei tavoli accanto facendo finta di fare cose inesistenti, tipo sistemare le tovaglie, e continua a fissare Gennaro.
Poi sparla con la sua altra amichetta cameriera. Mi sale il satanismo più di quanto non sia già presente nella mia vita.
Gennaro è sempre lì che non ci fa caso.
Qualche volta vorrei avere la sua freddezza.
Miriana e Alex continuano a lanciarsi occhiatine.
Dopo 40 interrotti minuti in cui una cameriera del cazzo continua a fissare il mio ragazzo mi incazzo.
Cioè almeno penso che Gennaro il mio ragazzo. Sono molto possessiva su questo tipo di cose.
Le lancio uno sguardo assassino.
Della serie "o la smetti di fissarlo o ti cavo gli occhi".
Oh chissà come mai ha smesso. Mi sento orgogliosa di me stessa in questo momento.
Finiamo la cena e finalmente la cameriera ha smesso di fissare Gennaro.
Paghiamo e decidiamo di fare un altro giro sulle rive dei Navigli.
Alex e Miri si tengono la mano, la testa di lei è appoggiata sulla sua spalla. È una cosa così romantica. Io e Gennaro siamo vicini. Sento un po' di imbarazzo dopo il bacio di oggi.
"Che ti prende?" Dice avvicinandosi a me
"Niente, sono un po' stanca"
Mette il suo braccio sulle mie spalle e io appoggio la testa sul suo petto.
"Non sei stanca. Cos'hai davvero?" Dice a un certo punto girandosi di scatto. È stranamente freddo.
"Non lo so. Mi sembra tutto così strano. Devo abituarmi"
"A cosa dovresti abituarti?"
"Non lo so nemmeno io" il mio sguardo si è perso nei suoi occhi. Spero mi baci.
Ma non lo fa. Si allontana.
È troppo freddo per i miei gusti.
"Andiamo" dice Gennaro avvicinandosi a Miriana e ad Alessio.
"Okay" Alessio sembra perplesso.
Miriana si gira. Fingo un sorriso, anche se ci sono rimasta male.
Troviamo la fermata della metro più vicina e ci avviamo verso casa.
Per tutto il tragitto Alex e Miri si coccolano, mentre io e Gennaro siamo seduti uno accanto all'altra senza fare niente. Stiamo in silenzio per tutto il tragitto. Arriviamo alla fermata dove dobbiamo scendere. Usciamo dalla metro e l'aria mi sembra troppo fredda.
Camminiamo per un tratto finché non arriviamo a casa. Tiro fuori le chiavi e apro la porta silenziosamente.
Saliamo in casa.
Non so cosa dire.
"Ragazzi io vado in bagno a preparami."
Prendo tutta la mia roba e mi chiudo in bagno.
Sono triste. Non so che cazzo di casino sta succedendo.
Esco dal bagno e sono uno schifo: sono in pigiama, struccata e sto per mettermi a piangere.
"Vado a letto, buonanotte" non lascio nemmeno tempo di rispondere che entro in camera di mia nonna.
Sono qua da 5 minuti sdraiata sul letto a pensare.
Sento la porta aprisi e impulsivamente giro la testa. È Gennaro.
È bellissimo come sempre, è in pigiama e il ciuffo tutto scompigliato.
Mi siedo piano sul letto e lui si siede accanto a me.
Nessuno dice niente. Il silenzio è tornato fra di noi.
Guardo in basso, non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.
"Ti è piaciuto?" Interrompe il silenzio
"Cosa?"
"Il bacio di oggi" gira la testa per guardarmi e io faccio lo stesso
Esito un attimo a rispondere.
"Sì"
La mia voce esce stridula, quasi come non volessi farlo sentire.
Sorride. Mi prende il viso fra le mani e fa scontrare i nostri nasi.
Sento il suo respiro sulle sue guance.
Baciami. Fallo. Dai, muoviti altrimenti sono costretta a farlo io.
Mi sento male.
Non si muove. E ma allora vaffanculo.
Ribalto la situazione mettendo le mani sulle sue guance e facendo scontrare le nostre labbra. Oggi sono doppiamente fiera di me.
"Finalmente" sussurro quando sono ancora sulle sue labbra
Sorride mentre mette le mani sul mio viso, riprendendo in mano il momento.
Metto le mani dietro il suo collo finché il nostro bacio diventa più profondo.
"Gennaro è tardi, dovremmo andare a letto." Dico staccandomi dal bacio
"Sssshhh zitta" e riprende a baciarmi
"Genn" dico staccandomi di nuovo
"Sì?"
Appoggio la fronte sulla sua e automaticamente i nostri nasi si scontrano.
"Mi piaci." Dico a pochi millimetri dalle sue labbra.
Ho ancora paura che risponda di no e non so qual è l'assurdo motivo. Ha tentato di baciarmi per circa 6 volte. Okay, calma.
"Anche tu." Per poi riprendere a baciarmi.
Continuano a sbaciucchiarci per non so quanto, so solo che continuiamo per tanto tempo, finché non ci troviamo sdraiati sul letto con la mia testa sul suo petto.
Lui mi accarezza i capelli dolcemente.
"È meglio che tu vada" dico guardandolo.
Mi accorgo che è già lì che mi fissa.
"Hai ragione"
Si alza e lo seguo verso la porta
"Buonanotte Genn" dico aprendo
"Buonanotte Chiá"
Mi prende per i fianchi e mi bacia ancora.
"A domani" dico chiudendo la porta.

1000 Types Of FearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora