Canzone consigliata: Hold Back The River - James Bay.
CHIARA'S POV
Ora che faccio? Sono da sola con Genn e non so che cazzo dire... Sono troppo imbarazzata.
Non sono mai stata imbarazzata con un ragazzo e per me è strano. Molto strano.
Vedo che a un certo punto si ferma e si gira verso di me.
Ci fissiamo per qualche minuto
"Allora dove hai intenzione di andare?" Dice con un mezzo sorriso
"Sinceramente non ne ho idea... Oggi l'aula di musica è chiusa..."
"Ti va di andare a fare un giro in centro?"
"Okay per me va bene.
Il problema è solo come ci arriviamo"
"Con la metro, cogliona" dice ridendo
Sempre molto delicato.
Roteo gli occhi e noto che mi guarda con uno sguardo deluso.
"Scemo scherzo, andiamo" dico ridendo tirandogli una pacca sulla schiena
Ricambia il sorriso e ci incamminano fuori.
Arriviamo alla stazione della metropolitana in meno di 5 minuti siccome è situata praticamente a destra dell'entrata.
Compriamo i biglietti e ci dirigiamo verso il binario.
"Cosa hai intenzione di vedere un centro?"
Domando appena seduti sui sedili della metropolitana
"Non so, possiamo fare un giro sulle rive del Tamigi, oppure possiamo visitare la Torre di Londra"
"Andiamo alla Torre di Londra ti prego."
Dico girandomi di scatto e guardandolo dritto negli occhi.
Non mi accorgo nel frattempo che ho messo le mani sulle sue ginocchia e sono arrivata ad essere a pochi centimetri dal suo viso.
Mi mette una mano sulla spalla e probabilmente starà pensando che sono fuori di testa.
Ma io lo sono.
"Okay va bene" dice sorridendo.
Mi viene spontaneo abbracciarlo, ma mi trattengo ricomponendomi al mio posto.
"Scusa" scoppio a ridere
"Sei strana"
"Lo so" dico sorridendogli
"Perché ci tieni così tanto ad andare alla Torre di Londra?"
"L'ultima volta che ci sono andata era quando avevo 12 anni e non so, mi affascina. Voglio vedere se è cambiato qualcosa dall'ultima volta. Voglio rivedere il Tower Bridge da dove mi sono fermata l'ultima volta a guardarlo"
"Non ho mai visitato la Torre di Londra"
"Non è una torre." Dico
"Lo stavo per chiedere"
E insieme scoppiamo a ridere fragorosamente come due bambini.
Sembriamo proprio due bambini.
"È il palazzo dove viveva Enrico VIII, sono custoditi i gioielli della regina e... Mi ricordo solo quello" dico ridendo
"Siamo arrivati" dice intanto che la metropolitana di ferma e si aprono le sue porte.
Scendiamo e risaliamo per le scale mobili a una pendenza assurda.
Usciamo, finalmente, e mi guardo intorno, non posso farne a meno.
Londra è la mia città e la amo con tutto il mio cuore.
"La torre di Londra è di lá" dico prendendo il braccio a Genn e trascinandolo
"Calmati tipetta" dice fermandomi.
Mi tira verso di lui e tra i nostri visi ci sono ancora pochi centimetri di distanza.
Ho paura. Cioè forse ho voglia di baciarlo.
Sì, ho una voglia pazza di baciarlo.
Che faccio.
"Andiamo" dice sorridendomi.
Il mio cuore si tranquillizza solo quando si allontana da me prendendomi la mano.
Mica tanto però eh.
Camminiamo e dopo aver salito le rive del Tamigi, arriviamo.
"Oh vaffanculo a te e a questo posto, bisogna pagare uno sfracello."
Dice frugando nel suo portafoglio.
"Scusa" dice ridendo
"Due biglietti adulti" dico al bigliettaio
"Ecco a voi, grazie mille"
Ci incamminiamo verso l'entrata e sono davvero felice di essere tornata qua.
Sono felice di esserci venuta con Gennaro.
"Genn aspetta ti ridò in soldi"
"Ma va, lascia stare"
"Come vuoi" dico mettendo via il portafogli, non ho voglia di discutere. Voglio solo godermi il giro.
Controllati i biglietti entriamo e mi fermo un secondo.
Confronto quello che ho davanti ora con la fotografia che ho scattato di quel posto 8 anni fa. Non è cambiato nulla. È tutto identico.
"EH NO VAFFANCULO NON MI CIULANO ALTRI SOLDI" dice Gennaro urlando
"Genn cos..."
"NON PRENDIAMO L'AUDIOGUIDA OKAY??"
Scoppio a ridere "okay okay, va bene"
Giriamo un po' per l'edificio e per il cortile dell'edificio e mi rendo conto di ricordarmi più cose di quello che pensassi.
Spiego a Gennaro alcune cose che mi ricordo di questo posto e lui mi fissa con attenzione, continua ad annuire e devo dire che mi piace davvero tanto.
Lui mi piace.
Spiego anche che ci sono venuta per l'ultima volta con i miei genitori e mia sorella.
"Ci sono ancora in mostra i gioielli della regina, andiamo a vederli ti pregooo" dico facendogli gli occhioni
"Va bene, andiamo" mi risponde sorridendo
Gli prendo la mano e mi incammino con passo veloce verso l'entrata dove sono esposti i gioielli.
"C'è una fila assurda,forse è meglio andare via" dico in tono deluso voltandomi verso Genn
"No tranquilla, aspetto"
"Ma..."
"Mettiamoci in fila" dice prendendomi per un braccio e portandomi alla fine della fila.
In meno di 20 minuti siamo dentro a osservare a bocca aperta i gioielli della regina. Sono bellissimi.
Gennaro continua a tenermi la mano e mi sento come una bambina.
"Sono bellissimi" dico praticamente attaccata al vetro dove è esposta una corona piena di diamanti, smeraldi e rubini.
"Sei più bella tu però." Dice a bassa voce Gennaro.
"Grazie" dico sorridendo.
È diventato tutto rosso, oddio che amore.
"Andiamo scemetto" dico prendendolo per mano.
È incredibile come l'altra sera abbia cambiato tutto. Prima ci odiavamo a morte, ora siamo amici, andiamo in giro insieme e ci teniamo la mano senza nemmeno essere fidanzati e devo dire che è assurdo.
Io e lui siamo assurdi.
Usciamo e decidiamo di prendere un tè caldo a un baracchino nel cortile.
"Pago io questa volta" dico dopo aver preso i due tè
Non contesta, si limita ad annuire.
Paghiamo, o meglio pago, e ci sediamo su una panchina.
Sono passate due ore e il cielo sta iniziando ad annuvolarsi, ma non c'è aria di pioggia.
Stiamo in silenzio e devo dire che ho avuto troppi momenti morti con Gennaro: nessuno dei due parlava, siamo imbarazzati entrambi.
Ho paura di sbagliare qualcosa, penso che sia così anche per lui.
"È incedibile" dice dopo qualche minuto di silezio assordante
"Cosa?" Dico voltandomi verso di lui
"Insomma, prima eravamo come cane e gatto, non ci sopportavamo, ci insultavamo.
Ora siamo qua che beviamo un tè seduti su una panchina della Torre di Londra senza insultarci o menarci e ti dico la verità, mi sento bene"
"Già" dico sorridendo abbassando la testa per guardare il mio tè che tengo fra le mani "anche io sto bene" dico infine rialzando la testa.
Di nuovo silenzio.
Nessuno dei due sa cosa dire.
"Gennaro." Dico girandomi verso di lui.
"Si?"
Ci fissiamo negli occhi e davvero non ne posso più, sono stata in silenzio per troppo tempo nella mia vita e penso di essermi stancata.
"Non è il momento adatto"
Sento un vuoto dentro allo stomaco, forse non prova quella sensazione che provo io, non lo so.
"Ti va di salire sulle mura?", Dice sempre guardandomi negli occhi
"Okay"
Mi limito a rispondere. Sono delusa e devo dire tanto.
Penso che mi piaccia davvero.
Mi alzo piano dalla panchina e così fa anche lui.
Non mi prende più per mano, lo sapevo, ho rovinato tutto.
Nella mia testa stanno suonando fragorosi applausi per la mia cazzata enorme.
Fisso il vuoto e penso solo a quanto sia stupida.
Continuiamo a camminare in silenzio; lui guarda dritto davanti a se con le mani in tasca e qualche volta scruta il paesaggio all'orrizzonte. È bellissimo.
Lo noto con la coda degli occhi, sono troppo imbarazzata per rivolgergli ancora lo sguardo.
Saliamo una piccola scalinata di pietra e arriviamo sopra le mura.
Continuiamo a camminare per le mura, nessuno dice niente.
Guardo il paesaggio e mi fermo di scatto.
I ricordi affiorano dalla mia mente alla vista di 8 anni fa, quando dalle mura del torre di Londra scattai le mie foto del Tower Bridge. In questo momento provo un grande senso di malinconia e avvolgo le braccia sul mio corpo.
La delusione di prima, la malinconia e il cielo quasi buio mi fanno nascere un'emozione strana. Ripenso a tutte le volte che mi sono sentita tradita, come quella con Giovanni.
Guardo il paesaggio e mi diventano gli occhi lucidi.
Non mi accorgo che Gennaro intanto è di fianco a me, con le braccia appoggiate sul muro.
Mi scende una lacrima, ma non inizio a singhiozzare.
Piangere per le delusioni non serve a niente e ne ho avuto la prova tempo fa quando ho deciso di lasciare Giovanni.
In questo momento mi sento il petto che mi scoppia e vorrei solo urlare e piangere nonostante sia del tutto inutile.
Sento Gennaro che si gira verso di me e si avvicina. Mi mette una mano sulla spalla, ma lo ignoro.
Non ce la faccio più.
Mi metto la mano davanti alla bocca e scoppio in un pianto profondo.
Non avevo mai pianto così davanti a una persona, nemmeno con Miriana, per Gio.
"Chiara..."
Mi giro verso di lui e sento che le mie lacrime scendono dal viso.
"È la seconda volta che piango davanti a te e faccio schifo, lo so, scusami"
"Non fai schifo"
"Però io mi sento così."
Mi abbraccia improvvisamente e mi stringe forte a se, quasi come volesse proteggermi.
Mi accarezza i capelli mente io continuo a piangere fra le sue braccia.
"Stai meglio ora?" Mi chiede prendendomi il viso fra le mani
"Sì, ora sto meglio" dico asciugandomi gli occhi.
Avevo dimostrato di essere debole ben due volte davanti a Gennaro.
"Ora mi prenderai per una piagnucolona."
Dissi guardando in basso
"No, ma va. So che stai attraversando un periodo difficile. Passerà, è normale"
"Grazie Genn" dissi con un sorriso malinconico per poi tornare a guardare l'orizzonte
"Mi pare che noi due avessimo in sospeso qualcosa prima"
Sono confusa, non so di cosa stia parlando.
Mi guarda negli occhi ed è come se mi gelasse tutto il corpo.
Si avvicina sempre di più finché non siamo a pochi centimetri.
I nostri respiri si fanno più intensi e siamo troppo vicini per essere solo amici.
Troppo.
Arriviamo al punto dove i suoi capelli scontrano la mia fronte e non so più che cosa fare, sono in panico.
Stiamo così per qualche minuto, ma il mio cuore non rallenta affatto, anzi, continua ad aumentare e se continuo così finiremo per chiamare un'ambulanza.
I nostri nasi si scontrano, ma per le nostre labbra manca ancora qualche millimetro.
Chiudo gli occhi, non voglio vedere niente. Voglio solo sentire le sue labbra sulle mie, baciarmi con passione"La Torre di Londra chiuderà fra 5 minuti, si pregano i visitatori di recarsi all'uscita. Grazie per la visita e arrivederci."
L'auto parlante esplode con questo avviso e sia io che lui sobbalziamo dallo spavento. Poi scoppiano in una risata e non ci fermiamo più.
"Sarà meglio andare" dico finendo di ridere
Ci incamminiamo verso l'uscita
"Aspetta, facciamo una foto."
Prendo il mio telefono e ci scattiamo un selfie di fretta, non mi accorgo che è venuto leggermente mosso.
"A me piace, è artistico" dice Genn guardando la foto fuori dall'uscita.
"Si hai ragione" in effetti quella foto è davvero carina.
Andiamo verso la fermata della metropolitana più vicina e torniamo in università. Per tutto il tragitto parliamo, ormai il silenzio che c'era fra noi si è completamente rotto. Racconto di tutto e mi rendo conto che posso parlare con lui con disinvoltura senza avere paura di niente. Gli ho raccontando tutto e di più sulla mia vita, cose che nemmeno Miriana sapeva.
Ci conosciamo da due settimane e sembra che ci conosciamo da anni.
Arriviamo in università che si è già fatto buio.
"Aspetta un attimo, chiamo Miri per dirle che sono arrivata"
"Okay"
Vado sulla rubrica e premo il numero.
"Miri sono appena arrivata, aspettami in camera arrivo... Okay ciao"
Metto subito giù.
"Ti accompagno al dormitorio"
"Va bene"
Avrei voluto rimanere di più insieme a lui, ma era tardi e non potevo fare come Miriana che rimane ogni volta da Alessio 20 anni. Dovevo dare il buon esempio.
Arriviamo davanti alla mia porta, ma non busso a Miriana, aspetto qualche minuto per parlare con Genn.
"Grazie Genn" dico sorridendo
"E di che?"
"Del pomeriggio e per aver pagato il mio biglietto"
"È stato un piacere"
Mi avvicino e di scatto gli dò un bacio sulla guancia. Mi sorride e avvolge le sue braccia intorno al mio corpo.
Sento la porta dietro di me aprirsi di scatto.
"Oh scusate" sento la voce di Miriana
"No niente, noi non stavano facendo niente" dice Gennaro staccandosi improvvisamente dal mio abbraccio.
È ridiventato tutto rosso, che amore.
Miriana se la ride sotto i baffi e un giorno la uccideró, promesso.
"Ciao Genn" saluta Miriana sulla soglia della porta facendo un cenno con la mano.
"Ciao Miri" Genn ricambia il saluto
"Ciao scema" dice sorridendomi dopo un secondo di pausa.
"Ciao coglione" ridiamo tutti e tre
Gennaro si gira e si incammina verso il corridoio maschile a passo veloce.
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1000 Types Of Fear
Fanfiction"Fisso sempre le persone negli occhi, ma di solito lo faccio per trovare un punto fisso dove guardare mentre la gente mi parla, non provo mai emozioni nel farlo, ma stavolta sento come una sensazione di sollievo fissandolo negli occhi. E mi piace ta...